•Capitolo 2•

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"Nat smettila" una voce mi chiama...la sua voce mi chiama.Non è possibile.Le gambe scattano da sole in questo buco nero.

Tappo le orecchie e urlo. Ma chi voglio che mi senta? Qui in mezzo al buio più totale le mie urla sono ovattate

"Non scappare" stringo gli occhi a quella voce dolce che mi manca troppo.

«Natasha svegliati» urlano da fuori la porta e riconosco le insopportabili urla di mia madre.Le solite direi.

«Devi iscriverti a scuola muoviti»continua. I capelli attaccati alla fronte,il viso sconvolto e il fiatone. Sbuffo andando nel bagno. Ora come ora mi serve una doccia

Guardo le punte dei lunghi capelli neri,che arrivano fino al sedere.Mi dico che devo tagliarli,lo dico da sempre ma non lo faro mai.Mi limito a legarli in una crocchia disordinata.

Non perdo tempo in trucco,che non uso, ed esco dalla camera chiudendola con la tessera.Dany e Jack sono intenti a scendere le scale per la colazione

Dany è la cuoca di casa ed è anche una mia amica ma lei mi chiama sempre " signorina Sunders"nonostante io mi ostini a dirle che Natasha va più che bene.

Jack diciamo che è un tutto fare.Si occupa dell'esterno ma molto spesso aiuta mio padre a lavoro.

«Signorina» sbuffo e lei continua«vostra madre mi ha dato l'ordine di dirvi che dovrete cavarvela da sola prendete un autobus o un taxi»

«si già l'avevo avvisata»rispondo vaga

La saluto velocemente prima di uscire dall'edificio.

Devo iscrivermi all'ultimo anno di superiori,economia aziendale.Mio padre ja voluto assicurarsi che io un giorno sappia ben comandare la sua azienda e io ho acconsentito.

Mi piacerebbe dire che ho trovato subito una fermata,ma il realtà ho fermato tutti i passanti ed ho provato a decifrare il loro accento,per chiedere dove fosse una diavolo di fermata

Riesco finalmente a salire sul pullman,e dopo aver preso un biglietto prendo posto.

Guardo dal finestrino le strade trafficate di Manhattan,le insegne luminose dei negozi da poco aperti.I clacson che suonano,chi corre per strada con una valigetta per il ritardo al lavoro,chi porta il cane al passeggio e chi fa jogging.Beati loro che di mattina sono cosi attivi,li invidio.

Ma una grossa insegna luminosa attira la mia attenzione "sweet life". Il nome di questa pasticceria.Il pullman si ferma poco più avanti e mi precipito all'interno,beandomi dell'odore dei dolci appena sfornati.

Ci sono vetrine piene di pasticcini,crostatine,muffin colorati,piccoli pezzi di tiramisù,biscotti e torte,hanno anche il gelato.

Mi siedo su una delle poltroncine di pelle ocra attendendo qualcuno che prenda il mio ordine.

«buongiorno,vuole ordinare?»una ragazza dai tratti dolci e il  cordiale attendendo una risposta con il taccuino in mano,pronta a scrivere.

«si,allora prendo,tre cupake alle fragole,una fetta di quello»indico una grossa fetta di torta al cioccolato«e un pezzo di quella»riferendomi alla grossa crostata appena uscita dal laboratorio.Uno dei vantaggi di uscire presto è che non ci sono molte persone quindi il mio ordine arriva quasi immediatamente.

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