Day 8 Things you said when you were crying

67 5 0
                                    


Day 8 

Things you said when you were crying

Sawada si mosse cautamente per non svegliare il ragazzo che si era addormentato con la testa sulle sue gambe. Prese il telecomando e abbassò il volume del televisore.

"Ma" lo sentì farfugliare agitato.

Gli passò una mano tra i capelli, cercando di cullarlo.

"Mamma".

Tsuna sorrise amaramente.

"Non mi lasciare!" lo sentì supplicare.

Avvertì un forte dolore al petto, non voleva che l'angoscia lo perseguitasse anche nei sogni.

"Hayato".  Lo chiamò dolcemente nel tentativo di svegliarlo.

Gokudera sentì la voce melodiosa di sua madre affievolirsi. Le mani che proteggevano la sua manina erano eteree, ma il sorriso che la donna gli rivolgeva era vivo. 

"Mamma!" urlò.

Tsunayoshi sussultò.

"Hayato?". Cercò di destarlo nuovamente, stavolta scuotendolo con decisione.

Gokudera sentì una voce chiamarlo, come per riportarlo a sé. Aprì gli occhi turbato, aveva la fronte sudata, sua madre gli era sfuggita ancora una volta.

"Va tutto bene" lo rassicurò il giovane boss.

Gli occhi di Hayato si imperlarono di lacrime: Tsuna portava il sorriso di sua madre.

Il decimo andò nel panico, le gocce rigavano il viso del ragazzo.

"N-Non p-piangere" cercò di dire. 

"Sono lacrime di gioia" lo sentì sussurrare

Hayato si strinse forte a Tsuna, le lacrime gli inumidirono il tessuto della maglietta.

"Finalmente sono a casa" mormorò.

Ora anche lui sorrideva.

~Dedicata a Marta~

30 days of usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora