Day 19 Things you said when we were the happiest we ever were

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Day 19 

Things you said when we were the happiest we ever were

"Da bambino era il mio anime preferito!" esclamò Tsuna. Gli occhi gli si illuminarono davanti allo schermo e sul suo volto si dipinse uno splendido sorriso. Era seduto a gambe incrociate sul letto, un lenzuolino di filo lo copriva appena.

Gokudera posò il pacco di biscotti sul materasso e gli porse bicchiere d'aranciata, come richiesto.

"Ti ascolterei per tutta la vita, soprattutto quando parli delle cose ti appassionano" disse. Si sedette dietro di lui e lo tirò appena verso di sé abbracciandolo.

Tsuna avvertì le braccia di Hayato intorno alla vita e solo allora si rese conto di quanto tutto fosse reale.

_Questo si prova a essere amati_ pensò.

Il suo sorriso si addolcì, lui, dame-Tsuna, riceveva infinite attenzioni da quel ragazzo quasi fosse nato solo per amarlo e ora quel dannato soprannome sembrava così lontano.

"Sai quando ero piccolo credevo di essere fatto per stare solo, ma ora so che mi sbagliavo". Hayato interruppe quel piacevole silenzio e gli diede un tenero bacio sulla guancia.

"A volte ancora mi sembra di essere intrappolato in un meraviglioso sogno e di potermi svegliare da un momento all'altro..." sospirò.

"Però ci sono momenti come questi che non possono che essere veri, allora mi convinco" sorrise silenziosamente.

Tsuna si voltò verso di lui, neanche il sottofondo della televisione poteva distrarlo da quelle parole.

"Anche io credevo che sarei rimasto solo e che mi sarei accontentato di poco, credevo di essere al mondo solo per occupare spazio" disse. Nemmeno il ricordo di quello che era stato il suo quotidiano lo poteva intristire in quel momento.

"Adesso invece credo che sarà tutto molto diverso" disse guardandolo dolcemente negli occhi.

Hayato annuì, gli occhi erano leggermente liquidi.

"Io credo che tu sia nato perché qualcuno mi ha voluto felice".

30 days of usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora