Only With You *~Ereri/Riren~* {CoMpLeTa}

Tu

(ATTENZIONE SO CHE ALCUNI DEI LETTORI HANNO LA FOBIA DEGLI AG*I! IN QUESTO CAPITOLO VENGONO CITATI. MI SCUSO IN ANTICIPO)

~*~*

Persi un battito.

Per alcuni secondi non percepii più il  respiro lasciare le mie labbra.
Non sentivo nulla se non quella voce bassa rimbombare nella mia testa.

"Sono pazzo non c'è altra spiegazione... Si è tutto finto. Se chiudo gli occhi e li riapro sono ancora fra le braccia di levi sdraiato con lui sul divano... E hanji con ame sull'altro... Si, deve essere cosi..."

Provai a chiuderli ma non ci riuscii.

Non riuscivo a staccarmi da quelle iridi verde scuro incorniciate dagli occhiali dalla montatura sottile.

Gli occhi presero a pizzicare a causa delle lacrime che ora rigavano il mio volto
<<n.. No... Non puoi essere tu... >> dissi flebilmente abbandonandomi completamente alla presa delle guardie che furono costrette a sostenermi
<<i.. Io ti ho visto morire... Eri li... A terra..>> scossi la testa sconvolto <<tutto il sangue...>> si mise a posto gli occhiali facendo così riflettere la mia immagine sulle lenti
<< eren tua madre è morta. Io no. Kenny mi ha risparmiato accettando la mia offerta di dedicarmi completamente alla sua agenzia>> <<tu... Codardo! Vigliacco che non sei altro!!! Hai fatto uccidere tua moglie e i tuoi figli solo per salvarti!!!!>> urlai fra le lacrime mentre mi trascinavano all'interno della piccola stanza

<<non esattamente>> <<legatelo li>> disse indicando ai due un lettino metallico in parte coperto da lembi di stoffa leggermente macchiata di sangue oramai rappreso.

"Maledizione perché sono cosi debole?!"
Cercai di sfuggire alla presa ma inutilmente, i muscoli non si tendevano rimanevano al loro posto, deboli e rilassati nonostante con la mente li supplicasse di muoversi, di fare qualcosa.

Il freddo del metallo mi fece rabbrividire appena la mia schiena lo incontrò e di nuovo i polsi e le caviglie vennero bloccati da pesanti anelli di ferro che me li chiusero in una morsa. Provai ad alzarmi ma subito una mano mi tenne giù la testa a forza mentre sentivo il cuoio passare sul mio collo teso.

Non potevo più muovermi di un millimetro, ero completamente legato e assicurato alla lastra di metallo sotto di me.
Mi sentivo un animale in gabbia, impotente e debole.

Era una sensazione orribile.

Appena concluso il loro lavoro le guardie uscirono lasciandoci soli.
Con fatica osservai la stanza, alla ricerca di quello che una volta avevo considerato mio padre e lo vidi intento a indossare dei guanti in lattice e una mascherina, per poi accostarsi ad un carrello con molteplici aghi e strumenti di ogni dimensione.

<<sai eren...>> si girò verso di me prendendo dal carrello uno spesso ago che attaccò ad un tubicino cavo <<io e tua madre ci siamo conosciuti molti anni fa. Ad una festa in paese per la precisione. Stavo camminando per le bancarelle quando l'ho vista, li dietro il tavolo di legno pieno di vasetti di miele di ogni tipo... >> lo guardai schifato e provai a dimenarmi senza successo, ero legato troppo stretto
<<adesso ti metti a parlare di lei come se te ne importasse qualcosa!!? Lei è morta a causa tua!>> poggió ciò che aveva in mano per prendere un paio di forbici e tagliarmi la maglia in modo da scoprirmi il petto che si abbassava e alzava velocemente.
<<shh fa silenzio! >> sbuffó irritato zittendomi poggiando una mano sulla bocca << io devo svolgere il mio lavoro, e sappi che più son nervoso peggio sarà per te>> mi minacciò avvicinando il suo viso quasi a sfiorare il mio.

No io non conoscevo quella persona.

No.

Appena  allentó la presa ne approfittai per mordergli un dito facendolo mugugnare di dolore <<bastardo>> sibiloló stringendosi la parte ferita
<<ora vediamo se opporrai ancora resistenza! >> lo vidi prendere un'altra stringa di cuoio nero che a forza mi mise in bocca facendola passare negli appositi fori sul lettino. Aveva un sapore orrendo quasi metallico come quello del sangue e per poco non vomitai li.