Un Aiuto In Più

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~*eren pov's*~

Dei passi lievi mi destarono senza troppa fatica dal mio sonno agitato rimbombando nel silenzio del corridoio, facendomi aprire gli occhi infastidito.
Li socchiusi cercando di abituarmi alla semioscurità che regnava dentro quella piccola stanza mentre tendevo l'udito cogliendo ogni piccolo suono. La serratura scattò e la porta metallica cigoló sui cardini emettendo un suono lugubre che mi fece accapponare la pelle.
Ovviamente feci finta di dormire restando fermo in attesa di qualche movimento.

Dopo pochi attimi lo spiraglio di luce proveniente dal corridoio venne smorzato fino a scomparire completamente lasciando spazio ad una snella figura che si guardava in giro come per cercarmi.
Infatti una volta individuato il lettino si avvicinò quatta quatta allungando una mano verso il mio corpo disteso. Subito però ci ripensó ritraendola, forse credendo di essere stata troppo avventata.

<<eren... Sei tu..? >> chiese sussurrando accucciandosi alla mia altezza.

"Ma chi cavolo era? E come faceva a sapere come mi chiamavo?"

<<sei sveglio? >> rimasi in silenzio e lo sentii sospirare.
<<sono un amico, non voglio farti del male. Sono qui per aiutarti>>

<<aiutarmi...? >> balbettai confuso sollevando il capo e aprendo gli occhi che brillarono un poco nell'oscurità.

Era un ragazzo, poco più giovane di levi, con grandi occhi azzurri e i biondi capelli scompigliati che incorniciavano il viso sottile e deciso <<oh, sei sveglio allora>> stupito si alzò facendo un passo verso di me ma mi vide arretrare e si bloccó

<<chi sei?>> piano mi misi a sedere in un angolo del letto poggiando la schiena contro il muro freddo
<<mi chiamo farlan>> mi sorrise <<sono bhe come spiegarlo come una specie di poliziotto o investigatore. E sono qua per aiutarti ad uscire da questo posto>> lo guardai confuso sporgendomi verso di lui

<<posso? >> indicò il letto e io annuì lasciando che si sedesse sul bordo piegando il materasso sotto il suo peso.
Mi fissava, mi scrutava da capo a piedi, guardava ogni singolo livido, taglio e piccola bruciatura che avevo sul corpo seminudo.
Mi sta va studiando come dovesse annotare nella mente ogni singolo segno che interrompeva la continuità della mia pelle caramellata.

<<sai da quanti giorni sei qua? >> mi chiese sospirando passandosi una mano sul ciuffo ribelle.

<<...No. Mi sono svegliato in questa cella e a malapena mi ricordavo di cosa fosse successo prima... Poi da quando ho aperto gli occhi kenny mi ha lasciato nelle mani dei medici. E di li ho perso il conto dei giorni e delle ore... >> abbassai lo sguardo
<<immaginavo. Ti hanno imbottito di tutto e di più è normale che il tuo corpo abbia reagito così e anche per quello>> mi indicò il braccio sinistro  che ora fortunatamente riuscivo a muovere almeno in parte
<<comunque sei qui dentro da quasi due settimane>>
<<c.. Come due settimane!?>>
<<già>>

"com'era possibile che fosse già passato tutto questo tempo... E levi non fosse ancora venuto a prendermi...??"

<<levi... >> sussurrai pensando di parlare tra me e me
<<cosa? >>
<<niente niente... Solamente un nome... Di una persona molto cara>> mi fissò intensamente negli occhi ma poi distolse lo sguardo abbassandolo. Persi un battito guardando la sua reazione

<<lo conosci?>>

nessuna risposta.

<<farlan lo conosci? >>

<<comunque la persona che mi ha mandato qua vuole tirarti fuori da questo posto al più presto quindi devi resistere a tutto. Devi rimanere sano eren, devi sopravvivere e avere speranza e fiducia. Presto sarai di nuovo libero. Intanto tieni e nascondila. >> disse poggiando sul lenzuolo un barattolino chiaro
<<è una pomata. Spalmala sulle ferite ti darà un po' di sollievo>> poggió le mani sulle cosce e facendo leva si alzò facendo cigolare le molle metalliche

Only With You *~Ereri/Riren~* {CoMpLeTa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora