Passato

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ATTENZIONE AVVISO IMPORTANTE A FINE CAPITOLO!!!

~*~*

Deglutí a vuoto.

Voleva davvero farlo?

Rivivere dall'inizio tutti i suoi ricordi?

Dal primo all'ultimo?

Si voleva farlo per loro.

Dovevano sapere.

Inoltre non l'aveva mai raccontato a nessuno e aveva in un certo senso bisogno di farlo, era un pensiero egoistico lo sapeva, ma ne aveva bisogno.

Scese dalle gambe di levi e si sedette vicino a lui stringendogli la mano intrecciando le loro dita
<<s..se volete posso farlo>> i due annuirono titubanti guadandosi negli occhi
<<ok siamo pronti>> dissero insieme <<bene...potrebbe essere una storia un po' lunga... >> sospirò torturandosi le nocche per poi iniziare a raccontare.

<<molti anni fa vivevo con la mia famiglia in un paesino di questa stessa valle.
Non mi ricordo esattamente dove né il nome, perché ero piccolo, ma credo fosse più a valle che di qua.

Abitavamo in una piccola casetta non molto sontuosa ma accogliente e a noi andava bene cosi, eravamo felici.

Io non ero figlio unico, avevo due fratelli adottivi che i miei genitori avevano trovato e accolto, Mikasa e Armin si chiamavano.
Lei era molto simile a te di aspetto levi, capelli neri e occhi grigi più scuri però, invece Armin era biondo con grossi occhi azzurri che lasciavano trasparire curiosità e intelligenza.

Eravamo inseparabili e ogni giorno giocavamo sereni con nostro padre nella piccola radura vicino a casa finché le cose non cambiarono tutte d'un tratto lo stesso giorno che io compii 10 anni>> il cuore accelerò i battiti, gli tremarono le mani  e il corvino gliele strinse deciso, per cercare di rassicurarlo

<< quel giorno come sempre eravamo andati a giocare nella piccola radura accompagnati da mio padre che ci guardava sorridente da dietro i suoi  occhiali sottili quando un urlo di una voce a noi fin troppo nota laceró l'aria.
Lo vidi scattare in piedi e dopo averci detto di nasconderci corse verso casa.

Noi ovviamente non potevamo capire la situazione e di nascosto lo seguimmo.

C'erano degli uomini vestiti di nero che puntavano strani oggetti verso i miei genitori evidentemente spaventati.
Più tardi capii che erano delle pistole ma allora non potevo saperlo non avendone mai viste.
Il capo che portava un cappello era un uomo alto e magro che rintanato nel suo impermeabile nero pece, si avvicinò a mio padre tenuto in ginocchio da altri due e gli parlò ma data la lontananza sentimmo solo la risposta dei miei genitori
"" abbiamo fatto male a fidarci di te, ma sappi che non te li daremo mai,te lo impediremo"" e lui replicò con voce fredda e sarcastica da mettere i brividi
""ah si? Non sapevo che gli uomini morti potessero prendere decisioni"" e detto ciò davanti ai nostri occhi gli uccisero lasciando i loro cadaveri li per terra in una pozza cremisi.

È stato orribile...

Ricordo ancora come se stesse succedendo qui in questo istante.
Lo sparo, il tonfo dei corpi privi di vita, quell'unico foro al centro della fronte dei miei genitori e soprattutto gli occhi vitrei e spenti che guardavano nella mia direzione.

Sentii un altro grido ancora più spaventato e mi accorsi che i miei fratelli a differenza di me, che ero rimasto paralizzato dietro un albero avevano cercato di correre ad abbracciare i due corpi tanto amati ma erano stati presi

"" capo di loro cosa ne facciamo?""  lui li guardò con disprezzo
""non ci servono e hanno visto troppo. Fateli fuori"" e cosi prese anche le loro vite>>

Only With You *~Ereri/Riren~* {CoMpLeTa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora