Capitolo 2 di 30

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La strada era deserta e la macchina su cui viaggiano Sara e l'uomo supera di scatto i trenta.
"Apri il cassetto" dice lui alla donna. Dentro trova sue vecchie foto.
"Ma questa sono io.. questa foto era a casa mia."
"si lo so."
Sara diventa rossa e il cuore batte forte forte, era quello giusto?
Il silenzio fu rotto dalla radio l'uomo alzò il volume e si sentivano le trombe della canzone alghero. Polly si addormenta in braccio a Sara e questa vide però nel cruscotto dietro alle foto un orologio e una rosa.
Sara iniziò a capire tutto.

Intanto Giulia, l'amica di Sara. Decide di mettersi a letto a pensare. Sul comodino non c'era nulla.

L'auto si ferma in un parcheggio vuoto di un supermercato.
"Ti dirò la verità" disse lei.
"Io già so tutto" risponde lui.
"Ne sono felice". conclude lei.

Il tempo sembrava fermarsi poi lei sorride.

Fine cap 2

Potrei lasciarvi con il solo capitolo, sarebbe comunque un libro umoristico, ma non c'è gusto altrimenti.

Parlando del capitolo...

Eh...

Prima di tutto: la consecutio temporum.

Io la ignoro, tanto ho perso le speranze. Da tempo.

L'auto supera di scatto i trenta.

Ossia: l'auto parte e da 0 arriva ai 30 km di colpo.

E poi? La velocità rimane quella? Un po' lenta come macchina.

Il "cassetto" diventa "cruscotto".

Manco io sapevo come si chiama quel "cassetto", anch'io ho pensato "ma non è un sinonimo di cruscotto?", ma basta cercare su un vocabolario o, per pigrizia, su internet, e la risposta è scontata: "vano portaoggetti".

Ma glissiamo (grazie Michele Mari).

Manco si conoscono e già Destino dà ordini.

E spia Sara a tal punto da aver collezionato sue vecchie foto.

E come interpreta ciò Sara?

Che Destino sia l'uomo della sua vita.

E siamo solo al secondo capitolo.

Immagino che nel terzo scoperanno come se non ci fosse un domani, nel quarto si sposeranno e nel quinto, dopo aver fatto troppi figli, divorzieranno.

Ah, cazzo, mancherebbero altro venticinque capitoli.

Tornando alla pagina: "Il cuore batte forte forte"

...

...

Che schifo.

Poi... non risparmia manco Alghero la cara Ornella...

Povera Giuni Russo.

"Vide però nel cruscotto dietro alle foto un orologio e una rosa"

Minchia un orologio e una rosa! Che colpo di schiena!

Posso capire, trovare una rosa in un vano fa strano, ma un orologio...

Ma grazie a tutto questo e a una sana dose di LSD Sara inzia a capire tutto, mentre il lettore è condannato a rimanere nell'ignoranza.

Le due righe su Giulia.

Inutili e scritte... "scritte" male. Molto male.

È come. Se iniziassi a. Scrivere co.si. ma. Tranquilli non. Lo fa. Rò.

In un qualche modo Giulia ha una certa importanza nella "fabula", ma sfido io a capirlo con quelle due righe che Ornella concede a sta rintronata in questa e nella precedente pagina Facebook.

Il modo con cui è scritto che Giulia si mette a pensare (e meno male che si mette a pensare, anche se ho paura di quello che avrà pensato) sul letto è aberrante.

Il fatto che metà del "microparagrafo" sia concentrato sul comodino vuoto è sconcertante.

Ma ritorniamo al Destino di Sara.

Sara decide di spiegare tutto a Destino, ma lui sa già tutto.

E al lettore non viene spiegato nulla, perché lui "già sa tutto", quindi la questione è chiusa (come no).

E Sara ne è felice che Destino sappia già tutto, non si chiede "ma come fa?"

Ma poi, perché dovrebbe essere lei a spiegare qualcosa a lui quando è lui che ha sfanalato a lei perché lei salisse nella macchina di lui?

E perché lei non si chieda come faccia lui a sapere cosa lei doveva spiegare a lui?

Che casino.

Passiamo all'ultima frase. Oro. ORO!

O merda placcata d'oro. Molto più probabile.

Questa roba è una accozzaglia caotica di cliché.

Arrivederci e tante grazie.

Che stress...

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