Capitolo 1 di 30

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Era una notte buia e fuori c'era un temporale.
La giovane donna Sara stava passeggiando nel parco con il suo cane Polly quando si accorge di essere osservata. Non c'erano fiori nemmeno un raggio di luna.
Si incammina con la sua Polly lungo le strade di casa quando una macchina ferma gli fece segno con gli abbaglianti. Sara incuriosita bussa al vetro e la portiera si aprì. Un dolce profumo, un suono.
"Ma tu sei Sara del negozio di fiori?"
"Si e tu chi sei?"
"Sono il tuo destino."
Sara sale in macchina e l'uomo la accomoda come una regina. Polly in braccio.
"Ti do un passaggio" Gli dice sfiorandole il seno.
L'automobile partì, la luna era grande e piena.

Sotto casa di Sara la sua amica Giulia la aspettava per un caffè. Il telefono di Giulia squilla, era l'uomo "Sara è con me, torna tardi." e attacca. Giulia si tranquillizza per il ritardo della sua amica e va via.
Sara in auto parla dell'importanza dei suoi sogni.
"Dove andiamo adesso?" Chiede la donna.
"Lo scoprirai."

Fine primo capitolo

Da dove inizio?

Dalla trama o dalla consecutio temporum?

O dalla demenza dei personaggi?

Ok, dalla consecutio temporum.

Porca puttana i verbi.

Porca puttana i verbi.

Anche nella stessa frase questa è riuscita a cannare i verbi!

Sara stava passeggiando quando si accorge.

Sara si incammina quando una macchina fece segno con gli abbaglianti.

Manco mia madre che non sa dell'esistenza del congiuntivo sbaglia così tanti verbi in una sola frase!

Ma lasciamo perdere i tempi verbali, concentriamoci sul "contenuto" del primo capitolo.

Tralasciando il fatto che l'inizio ricorda fin troppo Snoopy con il suo "era una notte buia e tempestosa".

In un fumetto o in un libro per bambini e ragazzi la puoi scrivere una frase del genere.

In un "libro" che dovrebbe essere un "romanzo" no.

Soprattutto se poi la gente sta tutta fuori.

E il bello è che la tempesta poi sparisce.

La luna fa quel cazzo che c'ha voglia.

Prima non c'è, poi è grande e piena.

È spiegabile solo con il fatto che o era nuvoloso o c'era il temporale, poi le nuvole o il temporale si spostano.

Sara si incammina lungo le strade di casa.

LE STRADE DI CASA!

Altro che svista, questa è una minchiata.

"Ma tu sei Sara del negozio di fiori?"
"Si e tu chi sei?"
"Sono il tuo destino."

Dire "sono colui che ti stuprerà" era troppo banale.

E questo Romeo con la sua dialettica e il suo romanticismo riesce subito a fare breccia nel cuore di Sara.

Sara è completamente fusa.

Giulia aspetta Sara, senza citofonare, senza chiamarla, sotto casa della stessa amica per prendere un caffè!

Di notte sotto un temporale!

A casa di Sara!

Due fumate.

Sta roba non è piena di forzature.

È una forzatura unica.

Sara esce il cane durante un temporale.
Forse ecco perché ha accettato l'invito a salire in macchina.

Anche se io sarei sceso alle prime molestie, non so voi.

Giulia va a prendere un caffè a casa di Sara, mentre Sara non c'è, sotto un cazzo di temporale.

Un po' di coordinazione la prossima volta, su. Che abbiamo inventato i telefoni a fare?

Ma poi: scopre che Sara è con un uomo, non si incazza per essere bidonata, non si capisce se i due si conoscono o Destino ha fottuto il cellulare di Sara per chiamare Giulia.

In ogni caso, Giulia decide che è una buona idea fottersene e tornare a casa.

Bell'amica.

E ciliegina sulla torta, la protagonista e il suo molestat- Destino quando parlano non hanno conversazioni, dicono frasi a caso completamente sconnesse.

È una trama da presentare a una casa editrice?

Banale e scontata è dire poco.

Almeno è un racconto idiota scritto da una mentecatta per altre mentecatte, ma sul serio, leggerla è di una pesantezza unica.

E tutti i commenti sono positivi!

Nessuna che si lamenta della (in)capacità di scrittura di Ornella.

Meglio chiuderla qui. Commentate questo scempio ed eccetera.

A presto.

Timidamente amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora