Capitolo 10 di 30

259 4 6
                                    

Siamo a un terzo dell'opera!

Ce la possiamo fare!

Ma prima... riassuntino, perché ci garba ;)

Uno stalker, Destino di nome, vuole bombarsi Sara la fioraia e decide di pedinarla in auto mentre lei è al parco a camminare il cane Polly. Di notte. Sotto un temporale. La abborda bruciandole gli occhi con i fanali, quindi mostra tutto il suo romanticismo spruzzandosi un profumo Dolce e Gabbana, producendo un suono misterioso (probabilmente le campane che annunciano la MORTE di Sara) e colpendola rispondendo con frasi a effetto e alla Diego Fusaro a domande banali.
Giulia, l'amica di Sara, ha voglia di bere un caffè con Sara di notte sotto un acquazzone, ma l'amica non c'è. L'uomo la chiama, la donna si tranquillizza e se ne va.

Bell'amica, veramente.

Nella sua Subaru Baracca Destino mostra alla sua vittima i frutti del suo stalking e lei ha già la Sindrome di Stoccolma, solo che lei non verrà aggiunta nel cast della nuova stagione de "La casa di carta". Forse apparirà in una prossima puntata di "Amore criminale". Ma un orologio e una rosa catturano la vista di Sara, che capisce tutto.

Giulia pensa. Sul suo comodino non c'è nulla. Sto libro è come la Corazzata Potemkin.

La coppia che scoppia si parcheggia in un supermercato, non si dicono niente. Lui cerca di stuprarla ma lei, pur senza capire un cazzo, fugge. Lei è il cliché con più culo di "Too Dumb To Live" su TVTropes.

Finalmente Giulia capisce che Sara è in pasto a uno stupratore, ma l'arrivo di Sara nella scena fa precipitare immediatamente il QI medio a -1000 punti. Le due tossiche entrano in casa, Sara racconta minchiate.

Destino arriva, la luce va, qualcuno bussa alla porta, ma non è Destino e tutto questo non è un espediente horror per uccidere il primo personaggio nella storia, solitamente il tizio di colore.

Giulia chiede chi sia alla porta, la porta risponde:
"Sono Sonia." Era Sonia.

Dopo NON aver aperto e aver ricominciato a ciciarare, Sara decide di scroccare e dormire a casa dell'amica. Così. A caso.

E nota il comodino senza alcun nulla. Così. A caso.

Destino colpisce Sara nel lato più doloroso, ossia la sua disperata voglia di cazzo, e si fa dare le chiavi, così si intrufola in casa.

Non è romantico?

Dopo aver scambiato due parole molto sincere con Sonia, che non era la porta ed è riuscita a entrare in casa pure lei, Destino getta la spugna con gran dignità e se ne va non da Don Raffaè, ma a mignotte.

There is love in the air.

La mattina dopo Sara viene rimpatriata e si mette a cercare disperatamente l'unica ragione della sua vita, Verga.

Siccome siamo in Unione Sovietica, non è lei che trova lui, ma lui che trova lei!

O almeno... credo.

Scropriamolo!

Sara per l'emozione lo abbraccia ma poi lo guarda meglio e non era lui.
"E tu chi sei?" dice la giovane donna all'uomo dinanzi a lei.
"Credevo fossi mia figlia" dice l'uomo allontanandosi.
Sara riprende il telefono ma la chiamata era caduta.

Nel frattempo Giulia, l'amica di Sara, passa silenziosamente dinanzi la camera di Sonia per non attirare la sua attenzione. Si infila il cappotto ed esce da quella casa stringendo tra le mani il biglietto lasciatole dalla sua amica di sempre. Il telefono di Giulia squilla era l'uomo.
"Grazie per il tuo aiuto." Dice lui dinanzi alla sua macchina.
"Lei non lo deve sapere." Disse Giulia sull'uscio di casa.
"Non lo saprà." Riflettè l'uomo.

Timidamente amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora