capitolo 14.

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Mi sveglio, serena, il viso accarezzato da un raggio di sole attonito. Percepisco lo spiffero d'aria che mi raggiunge attraverso la finestra socchiusa, le lenzuola fresche appoggiate alla pelle nuda delle mie gambe, e mi stropiccio sul materasso morbido.

Mi godo per alcuni istanti la tranquillità del momento, lasciando che il cinguettio degli uccelli riempia l'ambiente.

Lentamente, mi decido ad aprire gli occhi.

Mi alzo dal letto sospirando e mi infilo una vestaglia leggera, pronta per una doccia rinvigorente.

Decido di ordinare subito la colazione e chiedo al cameriere di lasciare i miei pancake al cioccolato e il cappuccino sul tavolo, quando saranno pronti. Nel frattempo mi dirigo in bagno.

Qui è tutto ultramoderno, la doccia è compresa di sauna e idromassaggio ed è proprio quello che occorre ai miei muscoli indolenziti.

È stata una settimana faticosa, e un po' di riposo qui a Miami in un hotel di lusso mi farà bene.

Ho nuotato per 87 ore consecutive, è stato un incubo. Non potevo dormire, o sarei stata trascinata via dalle onde. Dovevo nutrirmi di alghe e plancton perché i pesci mi stavano alla larga. Ero completamente sola in messo all'oceano, preda di tutti i pericoli del mare aperto, nuotando controcorrente.

È stata dura, ma ci sono riuscita: ho raggiunto la terraferma.

Sono ormai tre giorni che sono qui e ancora soffro a fare qualsiasi movimento, sono ancora stremata.

Mi concedo una lunga doccia fresca e quando esco la mia colazione fumante è pronta per essere mangiata.

Nonappena mi siedo a tavola il telefono inizia a squillare: è Sharon.

«buongiorno bellissima! A che ora ti degnerai di raggiungerci? È una giornata perfetta per fare il bagno, siamo già tutti in spiaggia, manchi solo tu! Sbrigati che il tuo Tom è disperato...» senza attendere una risposta mi chiude la chiamata in faccia.

Ah che strana ragazza! Ma è proprio perché è uno spirito libero che le ho voluto bene fin da subito.

L'ho incontrata il giorno stesso in cui sono approdata sulla spiaggia, ero infreddolita, confusa, stanca, e lei mi ha trovata e si è presa cura di me, ospitandomi nel suo appartamento per la notte.

La mattina dopo stavo abbastanza bene da potermi trovare una stanza tutta mia.

Sharon mi avrebbe ospitata volentieri ma non avrei saputo come giustificare la coda da pesce che mi spunta ogni volta che entro in acqua...

Comunque, ormai siamo inseparabili. Mi ha presentata subito al suo gruppo di amici: Jesse, il suo fidanzato, simpaticissimo e sempre di buon umore. Amanda, sua migliore amica e coinquilina, timida ma dolcissima. Kate, dai capelli rossi fuoco, che a primo impatto mi è sembrata snob e antipatica ma mi sono presto resa conto che ha un grande cuore.

E Tom... Tom è il fratello di Kate.

È un bravo ragazzo, gentile, sensibile e molto bello. L'ho capito subito che gli interesso e Sharon me l'ha confermato. Lei sta facendo di tutto per convincermi a stare con lui, e a me l'idea piace.

È solo che non sono pronta... ogni volta che lo guardo rivedo il viso di Chris, il mio Chris... lo rivedo mentre mi abbraccia e mi bacia, anche se ora so che non è successo per davvero, ma le sensazioni che ho provato erano così reali.

E poi lo rivedo fuori dalla mia porta d'ospedale, mentre cinge con ke braccia quella ragazza davanti ai miei occhi, e penso che non sarò più in grado di fidarmi di nessuno...

Di sicuro non sono pronta per una relazione adesso, nonostante tutto l'affetto che provo per Tom.

Penso a tutto questo mentre mangio con calma: entro una mezz'oretta loro dovrebbero allontanarsi dalla spiaggia, e sarà allora che li raggiungerò.

Nel frattempo mi prendo tutto il tempo per prepararmi e ignoro le quattro chiamate di Sharon.

Alla quinta le rispondo, mi sorbisco cinque minuti di monologo irritato sul mio scandaloso ritardo e appena riesco a intuire che non sono più in spiaggia le rispondo che in un paio di minuti sarò da loro.

È davvero una giornata perfetta, il sole splende e il cielo è azzurro intenso. Appena esco di casa una brezza fresca mi scompiglia i capelli.

Mi sento finalmente felice.

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