6. Si scaldano le acque

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La settimana scorre tranquilla, tra le due a scuola continuano i soliti punzecchiamenti di routine, entrambe ignare dei pensieri dell'altra riguardo al bacio dato o ricevuto, a seconda della persona, non si sono ancora riviste per provare forse entrambe troppo timide o timorose di quello che si potrebbero dire dall'evento, ma conscie comunque che non possono evitare di parlarne per sempre, prima o poi l'argomento deve essere affrontato.

Il weekend arriva alle porte e con esso anche il prolema di fare i progetti su dove andare la sera, così Sarah, Anna e Dorothy vanno a casa di Martha nel primo pomeriggio, dopo i consueti saluti si sistemano sul divano o poltrone del salotto davanti a Netflix, oramai appuntamento fisso quando si fanno le riunioni.

<Stasera ragazze c'è una festa all'Hawaian club poco distante Santa Monica, a qualche isolato da qui, che dite ci andiamo?> Dorothy, alta bionda e occhi azzurri, in pratica la ragazza dei sogni di ogni uomo, domanda alle altre fremendo dalla voglia di andarci, che sprizza da ogni poro della pelle quando propone la cosa alle altre.

<Tu non ti smentisci mai vero? L'anima festaiola è sempre presente!> esclama Martha verso di lei <comunque perchè no, Sarah guidi tu? Io lo sai ancora non ho la macchina e poi non ho voglia di non bere un pò> guardando la piccola mora con gli occhioni che la pregano.

<Beh tanto lo sapete che non amo bere quindi non lo avrei comunque fatto e si guido io> oramai arresa da quando ha la patente a questa solfa.

<Grazie grazie grazie> esclama Anna andandola ad abbracciare tutta felice sotto le risate delle altre due che osservano la scena divertite.

<Si va bene Anna, però se mi fai respirare mi faresti un piacere altrimenti il tassista lo dovete pagare> cercando di liberarsi dalla morsa stritolatrice di Anna, che con l'evolversi degli anni non ha fatto altro che peggiorare.

Arrivata la sera, Martha dopo essersi fatta una bella doccia calda indossa un vestito lungo di colore rosso brillante, con uno spacco sulla gamba destra e lungo la schiena, che ne esalta le forme sode e più o meno prosperose, ai piedi un paio di scarpe con i tacchi, il tutto contornato con una borsetta nera paillettata contenente lo stretto necessario per la serata, e aver atteso il messaggio dell'arrivo di Sarah, scende le scale e salutando entrambi i genitori e i suoi fratellini più piccoli esce sotto le raccomandazioni della madre di non bere troppo e di stare attenta, a cui oramai è abituata da quando ha iniziato ad andare alle feste circa 3 anni fa, quando era impegnata con una ragazza di nome Elisabeth.

Arrivate al locale e parcheggiata la macchina, le 4 escono e si dirigono all'interno dopo aver passato i normali controlli riguardo la loro età scegliendo un tavolo dove sedersi, nel frettampo Anna va a prendere il primo giro di drink e la musica ci inebria le menti cercando di abbattere quelle barriere invisibili che separano la parte razionale dal divertimento del ballo sfrenato privo di inibizioni.

<Martha, che dici se stavolta vai tu a prendere il secondo giro di drink?> mi domanda, urlando per farsi sentire, Anna che è stata la prima ad andare e non vuole chiaramente tornarci.

<Va bene vado> risponde alzandomi dopo aver avuto le ordinazioni dalle altre 2, dato che Sarah non beve.

Mentre si incammina passando dalla zona da balle per andare al bancone la vede che sta ballando, da sola scacciando eventuali ragazzi che si avvicinano per ballare con lei, essendo anche un locale non molto frequentato dai ragazzi della scuola, non incapperà in nessuno di loro per quello che ha in mente di fare. Si avvicina alle sue spalle silenziosamente, anche se con la musica ad alto volume non fa nemmeno fatica a farlo al normale passo, poi appoggia le mani in modo delicato sui suoi fianchi e si muove a ritmo di musica in modo sensuale a contatto con il suo corpo, in particolare la schiena, ma non le lascia la possibilità di guardare chi è tanto che quando lei tenta di voltarsi con la testa per vedere chi è il responsabile o la responsabile si avvicina al suo orecchio e con voce suadente e dolce le dice <Non affretti le cose e si rilassi> andando a far combaciare il suo petto alla sua schiena e sentendo il corpo di lei rilassarsi e lasciarsi andare. Dopo un po' di tempo passato a ballare con lei, come se niente fosse, si stacca e rapidamente si allontana, svanendo presto nella folla di gente impegnata a ballare per andare a prendere i drink chiesti dalle ragazze da cui torna poco dopo.

A metà serata si reca nel bagno del locale per darsi una sistemata dopo essersi svagata in pista da ballo, dove non ha più visto Milena, ed ecco invece che la trova intenta a sistemarsi un pò i capelli e con il viso bagnato, cosa che la rende ancora più attraente ma decide di proseguire il suo tragitto dopo averle detto un <Ciao Milena> senza ironia o provocazioni di alcun genere ma con un lieve sorriso sulle labbra.

Milena, che l'aveva vista entrare dallo specchio del bagno si volta verso di lei e la saluta con un sorriso lievissimo <Ciao anche a te, Martha> tornando poi a fare quello che stava facendo; sistematasi ciò che doveva sta per uscire dal bagno quando si trovo Milena che la blocca impedendole di aprire la porta e sente il suo repsiro sul collo, un respiro lievemente affannato, e si volta verso di lei, il cui profilo aveva visto con la coda dell'occhio riflesso sul vetro e la fissa negli occhi senza rivolgerle la parola, ma il cuore inizia a battere più forte, e, se non fosse per la musica di sottofondo, si potrebbe perceire dato il silenzio che si è creato, c'è solo una battaglia invisibile di sguardi.

<Eri tu vero quella che ha ballato alle mie spalle poco fa vero?> le domanda tutto d'un fiato guardandola negli occhi, vedendo i suoi occhi smeraldi indecifrabili e profondi che le fanno morire ogni parola in bocca.

Manda giù un pò di saliva, che le si era formata in bocca, anche per bagnarmi la gola, e risponde <E anche se fosse?> con un sorriso provocatore, ma senza affermare o negare la cosa e non fa in tempo a parlare di nuovo che si trova le sue labbra sulle sue in un bacio a stampo di durata pressochè indecifrabile, poi si sposta ed esce lasciandola lì sulle spine, poco dopo esce anche lei ma non la trova così torna al suo tavolo per terminare la serata cercando di nascondere alla sua mente, invano, l'accaduto che la tormenterà fino al mio ritorno a casa e nella notte mentre dorme.

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