5. Verso l'esercito

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Contavo più di settecento persone all'interno della fila, alla fine della quale vi erano i cancelli del Quartier Generale dell'Esercito in apertura straordinaria per il reclutamento di nuovi soldati, vista la tragedia dell'attacco dei giganti a Shiganshina che portò un numero altissimo di perdite. Trovare Mikasa ed Eren si prospettó tutt'altro che semplice, ma Armin era convinto, conoscendo la volontà dei suoi migliori amici, di trovarli lì e con un po' di fortuna ci riunimmo. Armin informò Eren e Mikasa della tragedia della sua famiglia, ricadendo in uno stato angosciato e depresso. Rispettammo tutti il suo dolore in silenzio. Nel frattempo, origliando tra i presenti, raccolsi un buon numero di informazioni utili per non arrivare del tutto impreparata davanti alla commissione. Per diventare Cadetti, ovvero aspiranti soldati, bisognava superate quattro fasi:

1) Domanda iscritta con generalità del candidato.
2) Esame di cultura generale.
3) Esame di preparazione atletica.
4) Test psicologico.

Ogni prova veniva fatta in giorni diversi. Se il candidato avesse superato tutte queste fasi, sarebbe diventato un cadetto, e poi un soldato a tutti gli effetti dopo 4 anni di addestramento.
Se dopo i 4 anni di addestramento, nella classifica generale si era tra i primi 10, si poteva scegliere liberamente in quale Corpo andare, se nella Gendarmeria, nella Guarnigione o nel Corpo di Ricerca.

Noi eravamo appena al punto uno.

> Quattro anni intensi, ma che farebbero la differenza...

La vita militare non l'avevo mai presa in considerazione, ma ormai ero lì. Volevo DAVVERO far parte dell'esercitoo lo facevo solo per Armin? Mi sembrava assurdo e pericoloso, non sarei mai stata capace di affrontare i giganti, e la Gendarmeria e la Guarnigione non erano facili da raggiungere. Tuttavia, per quelli che, come me, avevano perso tutto, l'accademia militare era tra le più garanti delle strade. Con questi pensieri nella testa cercavo di accelerare il tempo lentissimo. La fila interminabile succhiò via le mie forze, ma non avevo altra scelta che tirar fuori tutta la pazienza di cui disponevo.

- Ragazzi...- disse Armin all'improvviso - Non ci perdiamo di nuovo, ok? Qualsiasi cosa accada, aspettiamoci fuori questi cancelli -.
- Ma certo, tranquillo. Non vi perderò di nuovo...- Rassicurò Mikasa. Eren semplicemente annuì.
Finalmente stava per arrivare il nostro turno. Stavo per oltrepassare i cancelli. Mikasa entrò per prima, seguita da Eren e Armin.

>Tocca a me...

- Come ti chiami? -

> Oh no...e ora come faccio?

- COME TI CHIAMI? - Ripetè il soldato.

- Va beh, questa é pazza. Il prossimo! -

L'umiliazione di quelle parole fu insostenibile per un animo già turbato e stanco come il mio, scosso ancor di più dalle risatine e dai commenti poco opportuni di chi era alle mie spalle. Scappai via in lacrime, correndo in giro per Trost senza una meta, fino a che non cedettero le gambe. Mi sedetti ai piedi di una grossa colonna. Ispirai ed espirai profondamente per tre volte ed i pensieri si fermarono un po'...era già buio, non mi ero accorta che fosse passato già molto tempo. Mi rannicchiai sotto il porticato, convinta di passare lì la notte, e forse anche il resto dei miei giorni...Ero veramente scossa.

- MARIA! DOVE SEI!? MARIA! -

Echeggiarono nell'aria le voci di Armin, Mikasa ed Eren che mi cercavano. Non avevo tenuto fede alla promessa...Corsi verso di loro con tutta l'intenzione di chiedere scusa e cercare di spiegare, ma arrivata di fronte ad Armin, mi tirò uno schiaffo fortissimo dritto in volto. I suoi occhi erano gonfi, rossi, pieni di lacrime.

- PERCHÈ NON HAI ASPETTATO FUORI? -

Gridava come un forsennato, guardandomi con uno sguardo indemoniato.
Iniziai a lacrimare anche io, non sapendo come spiegare la situazione...

- NON FARLO MAI PIÙ! MAI! -

Mi strinse fortissimo a sè...Il senso di colpa che provai per averlo fatto stare così male, ce l'ho ancora.

- Ti avevo detto di non muoverti... Ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa! Non... non provare mai più ad allontanarti senza di me! Stupida! Stupida! -

La temperatura era molto bassa e cercammo riparo sotto un vecchio Gazebo, Armin mi chiese di sedermi tra le sue gambe, con la mia schiena verso il suo petto. Il suo abbraccio caldo mi avvolse dolcemente...

- Maria, l'esercito ti ha rifiutata? - domandò d'un tratto Mikasa - ho notato che hanno mandato a casa anche chi avesse il minimo difetto...-

Quella prima domanda diede il via ad una sfilza di altre domande, alle quali potevo rispondere con "si" oppure "no", raccogliendo la giuste informazioni per capire la situazione.

- Parlerò con Hannes e cercherò un posto per te...Quello stronzo ha un debito infinito con me e Mikasa! - Affermò Eren.
- Sei una ragazza per bene...E ti daremo una mano.- disse Mikasa gentilmente.

- Ti aiuteremo ...- fece freddamente Armin, per poi sussurrarmi ad un orecchio: - Ed io voglio stare con te -.

Armin, All in! - Scommetto tutto su di te_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora