13. Maria Ackerman

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L'essere umano.
Un individuo meschino ed infimo che muta la sua opinione in base a come gli fa comodo, un viscido, ipocrita doppiogiochista. È questa l'opionione che mi feci di moltissime persone quando diventai ufficialmente figlia del Capitano Levi: gli stessi che fino a pochi giorni prima mi trattavano con sufficienza e con disprezzo, finirono col salutarmi calorosamente e con rispetto, rendendosi altamente ridicoli. Cambiarono molte cose da quando diventai Maria Ackerman.

Ma non ero ancora a conoscenza dell'altra faccia dell'invidia e del potere...


*******

- Ci stanno guardando tutti...Ho qualcosa che non va? -
Domandò Armin, mentre si affannava a sistemare il bavero della sua giacca azzurra. Io puntai l'indice verso di me...
- Oh, giusto, è per la signorina Ackerman! Tutti la vogliono! Tutti la guardano... Ma tanto è inutile, perché è risaputo che un giorno sará la signora Arlert! -
Mi strozzai con la granita che tenevo tra le mani a quelle parole e lui scoppiò a ridere, arrossendo...
Iniziai a rincorrerlo paonazza in volto, lui stette al gioco ed insieme corremmo felici e divertiti fino a cadere a terra avvinghiati.
Non ci eravamo accorti di essere finiti ai confini delle mura, sotto il Wall Rose. La luce carica del tramonto si rispecchiava negli occhi stanchi di Armin, il vento gli spettinava i capelli e soffiando nella mia direzione mi portava il suo profumo...Venni assalita da una intensa sensazione intanto che incrociavamo i nostri sguardi, ed un dolce bacio nacque tra noi due. Quale delizia il sapore della sua bocca mescolata al profumo della sue pelle!

- Non scherzavo, io voglio davvero farti diventare la signora Arlert. Ti amo tanto quanto la grandezza del mondo fuori queste mura...-

Mi sussurrò alla fine con delicatezza, mentre gli lasciavo teneri baci sul collo. All'improvviso si alzò da terra, restando seduto con il volto verso la muraglia.
- Mi fa rabbrividire pensare che dall' altro lato ci siano i giganti pronti a divorarci. Spero di trovare un po' di coraggio in più, quando entrerò nel Corpo di Ricerca -.
Girai il volto dall'altro lato per non far vedere le mie lacrime, non volevo pensasse fossi contraria alla sua scelta, ma era troppo difficile per me accettarla: dopo aver perso tutto nella strage di Shiganshina, la vita mi aveva ridato l'opportunità di ripartire donandomi nuovi amici, un nuovo genitore, un lavoro, persone che contavano su di me...Ma tutto questo non sarebbe servito a niente se al mio fianco non c'era Armin.
- Non fare così...È difficile anche per me, ma ho promesso a tante persone e a me stesso di scoprire la verità sul mondo esterno e non posso mancare al giuramento fatto! Maria io ho bisogno che tu mi sia vicina, non che mi ostacoli! -
Il suo fu un vero e proprio rimprovero ed io rimasi immobile, in quel frangente i miei pensieri erano troppo difficili da esprimere...
- Possibile che tu sia così egoista? Mi dispiace, ma non posso dare retta solo a te! -
Non capivo per quale motivo mi stesse trattando in quel modo, ero totalmente paralizzata, non potevo dire niente e fu impossibile giustificarmi senza le parole...Non avevo armi.
- Quando vuoi riesci a farti capire benissimo! - Gridò. Poi corse via...

> Ma cosa ho fatto? Armin! Perchè mi tratti così? No, non andartene! Aspetta! Armin...no, Armin!

Quando mi feci forza per alzarmi e seguirlo, era già sparito al di là della riva. Venni avvolta da un senso di sconforto e devastazione, ho sempre avuto paura di perdere Armin, ma mai avrei immaginato di allontanarlo a causa mia!
Misi le mani sulla gola ed iniziai a stringere, maledicendo in una pozza di lacrime il giorno in cui persi la voce...Tossii con violenza e lasciai la presa.
Era già buio e la zona divenne isolata. Mi venne un colpo nel sentire l'orologio delle 22:00 e mi trovavo dalla parte opposta della Caserma.

> Oh, no! Così litigherò anche con Levi!

Cominciai a correre a perdifiato lungo il fiume, arrivando fino alla piazza Centrale di Trost.

> E se Armin fosse tornato al fiume?

Tornai di scatto indietro. Nella mente avevo un blackout, non ragionavo, avevo solo il volto di Armin arrabbiato con me davanti, ero così disperata da non stare attenta alle strade e mi persi. Mi trovai di nuovo davanti al Wall Rose, ma era una coordinata che non conoscevo, non c'era il fiume, non c'era il prato. Solo alcune costruzioni e due persone davanti ad un fuoco acceso, forse potevano aiutarmi...

- Chi é? -
- È una ragazzina, non la vedi? -
- Oh! Questa è la figlia adottiva del Capitano Levi! -
- Alla faccia mia, è proprio bella! Ma sapete quanto vale? -
- Oh, non fare il porco! -
- Ma chiudi quella bocca! -

Terrorizzata fuggii via, lasciandomi alle spalle quei loschi individui, ma venni raggiunta da uno di loro che mi trattene per i capelli...

- Il Capitano Levi sborserá una bella sommetta per riavere sua figlia...-
Il dolore alla testa fu insopportabile, cercai di liberarmi e finì per strapparmi una ciocca. Lo colpii con un calcio dritto nello stomaco e continuai a fuggire, ma ero troppo stanca per seminare quella bestia che mi riprese tra le sue mani.
- Ma dove vai? Uhm, Sei bella calda...ma quasi quasi...-
Mi raggomitolai su me stessa stringendo a più non posso le gambe e proteggendo il seno con le braccia...
La mia prima volta non poteva essere uno stupro.
Lottai con tutte le mie forze ma fu inutile, riuscì a strapparmi letteralmente il vestito di dosso, guardandomi e ridendo con fare perverso, rabbrividisco ancora nel ricordare i suoi occhi sferici e ripudianti...Mi passò quella viscida lingua sulla pancia, mentre l'altro guardava da lontano indifferente.
- Come sei indifesa, non puoi neanche gridare, la cosa mi arrapa ancora di...-

Improvvisamente il mio corpo si riempì di sangue.
La testa del mio stupratore mi rotolò accanto.
Alzando gli occhi vidi la sagoma di Levi che teneva le due spade rivolte verso l'alto, seguito da un nutrito numero di soldati del Corpo di Ricerca. Aveva decapitato quell'uomo a sangue freddo con le stesse spade con le quali uccideva i giganti.
Allungai le braccia verso di lui e mi strinse fortissimo a sè...
- Uccidete l'altro.- ordinò con voce sadica e ben dieci soldati obbedirono all'instante.
- Vi prego! Vi prego! Io non ho fatto niente! Non cent...-

Levi mi girò dal lato opposto e mi coprì con l'impermeabile verde, poi con un gesto velocissimo attivò il movimento tridimensionale.
Dall'alto della città vidi tutta la squadra Cadetti in pigiama e le sentinelle della Guarnigione che mi cercavano.

*****

Balzai dal letto in preda al panico nel cuore della notte in una pozza di sudore.
- Piccola, è un incubo! È solo un incubo! Ci sono io qui con te, guardami...Sono io, sono Levi. Sei al sicuro. Non ti preoccupare, nessuno ti fará più del male. Ci sono io a proteggerti...-
Era passata una settimana da quel terribile episodio e ancora non riuscivo a riprendermi, avevo una costante ansia e balzavo per ogni minimo rumore: quell'esperienza mi segnò particolarmente.
Restai con Levi costantemente, lo seguivo in ogni riunione e in qualsiasi commissione e la notte dormivo nel suo letto, stretta alla sua presa sicura, mentre vegliava su di me.
Iniziai a provare un amore incondizionato nei suoi confronti...

> Ti voglio bene, papà...

Chissà se un giorno gli avrei regalato la soddisfazione di sentirsi chiamare in quel modo, e maledissi di nuovo il giorno in cui persi la voce...Perchè una sola parola avrebbe cambiato il suo umore e una sola parola avrebbe salvato quella maledetta incomprensione tra me ed Armin.
Nonostante tutto io non riuscivo a vivere senza di lui. Era una settimana che non avevo sue notizie.
Dove era finito?


Armin, All in! - Scommetto tutto su di te_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora