10. Brutta Sorpresa

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- Tutto questo è inaccettabile! -
- Levi, cerca di stare calmo...-
- No che non sto calmo, Erwin! È una assurdità! Maria è sotto la MIA protezione, sotto la MIA custodia! L'ho dichiarato il giorno stesso in cui è arrivata ed è passato quasi un anno! Ma che problemi hanno? Perché il Giudice non ha ancora firmato?! 
- Deve esserci stato qualche fraintendimento. La tua richiesta non  è ancora passata, qui a Trost i tempi burocratici sono più lunghi -.
- NON ME NE FREGA UN CAZZO! -
Sentivo urlare in modo indemoniato il Capitano Levi nella stanza accanto, mentre tenevo tra i pugni le sbarre dietro le quali ero stata rinchiusa. Lui ed il Comandante Erwin Smith erano con le spalle al muro, ma avrebbero fatto di tutto per salvarmi. La squadra cadetti attendeva ansiosa nel cortile. Armin era svenuto. Levi impazzito. Io ero totalmente impotente.

TRE ORE PRIMA
Era la giornata della visita ai quali i cadetti erano costretti a sottoporsi mensilmente,  ed ero indaffarata nel sostenere la dottoressa Rika. 
- Berholdt Hoover, sei in ottime condizioni!  Menomale che non sono tutti come te, altrimenti resterei disoccupata. - Scherzava la dottoressa, intanto che il ragazzo si rivestiva. D'un tratto, gli occhi di quest'ultimo ed i miei si incorciarono, i suoi erano lucidi e mi fissavano con pietà. 
C'era qualcosa che non andava. Mi girai verso la fila dei cadetti per cercare lo sguardo di Armin, ma era coperto dalla grossa sagoma di Reiner che sputava rabbia dal volto.
Improvvisamente, le due porte dell'infermeria si aprirono ed in modo irruento dieci soldati della Guarnigione irruppero, armate di fucili.
- Che nessuno si muova! - Disse il più anziano. Nel frattempo,  cinque soldati circondarono i cadetti e puntarono loro i fucili contro, mentre quattro circondarono me:  l'unico disarmato mi si posizionò davanti con sguardo fiero, mentre tenevo le mani alzate. 
Ti dichiaro in arresto per occupazione abusiva di territorio militare e truffa ai danni dello Stato-. 
-  Ma cosa diavolo state dicendo? Non osate toccarla! - Gridò Rika, la quale si gettò contro uno dei soldati, ma venne puntata coi fucili e fu costretta a fermarsi. Io caddi in uno stato catatonico, mentre con violenza mi gettarono contro il muro per  poi  legarmi le mani dietro la schiena, sotto gli occhi sgomentati di tutti i cadetti.
- Fate piano! Non c'è bisogno di essere così violenti! Lasciatela stare! - Gridava la dottoressa, mentre mi trascinavano fuori dalla stanza. Nessuno poteva muoversi, erano tutti minacciati dai fucili delle guardie. Girai la testa in lacrime e riuscii a vedere di sfuggita Mikasa che teneva per un braccio Eren, infuriato, ed il mio Armin inginocchiato con le mani avanti, con sguardo impietrito e disperato, proprio come quando perse la sua famiglia...

>  No...No Fermatevi! Ha bisogno di me, lasciatemi!

Provai a ribellarmi, ma venni colpita dal manico di un fucile dritta in volto. Non capii nulla per almeno sei minuti, provai un dolore così forte che mi stordì, non mi accorsi neanche del sangue che mi uscì dal naso e mi ritrovai dentro la cella di un ufficio. Senza che nessuno mi  dicesse nulla, venni lasciata lì. Mi gettai sulle sbarre, le scossi, le presi a calci,era l'unico modo che avevo per farmi sentire.

- Maria! Maria! Stai bene?  - 

> LEVI?

- Cosa ti hanno fatto? Perché sei qui dietro? -

Ci stringemmo le mani dalle sbarre, lui mi pulì il naso dal sangue con un fazzoletto bagnato, mentre Erwin assisteva alla scena impietrito.
Grazie alla soffiata dei cadetti, il Capitano Levi venne a conoscenza di tutto e  si precipitò da me, accompagnato dal Comandante. Armin singhiozzava violentemente sull'uscio della porta, sostenuto da Mikasa ed Eren.
- È già qui, Capitano? Oh, Comandante Smit! -
L'uomo che mi aveva arrestata ritornò in stanza, fumava con nonchalance un sigaro.
- Perchè? - chiese Levi.
- Capitano, ero tornato giusto per interrogare la ragazza ma non mi avete dato il tempo...-
- Ma cosa vi dice la testa? Come può sottoporsi ad un interrogatorio se non può parlare? E poi, DIECI soldati armati di fucili per interrogare una fragile ragazzina?  E davanti agli occhi di tutti i cadetti!? MA VOI SIETE RIDICOLI!
- Beh ammetto che la scena è stata un tantino gonfiata, ma i cadetti devono sapere con chi hanno a che fare. Ad ogni modo, se non posso interrogarla non so come comportarmi. È stato informato della pena? -
- La pena? -
- L' esilo dal distretto di Trost ed una ammenda di 50.000 soldi. Ah, e tre anni di carcere, ovviamente! -
Levi gli balzò contro in preda ad una furia omicida e lo sbattè contro il muro, provocandogli un insaccamento.
- Li fuori ci sono 125 soldati sotto il mio comando e non ho paura di buttarteli contro! Ma stai certo che anche da solo, in questo momento, posso senza...
- Basta così! - intervenì il comandante Erwi Smith.
- È un ordine, Levi. Ora parlo io -.
Levi lasciò quell' uomo dalla sua presa e stringendo i pugni, zittì.
- Le accuse ricevute sono molto gravi. Tuttavia è contro la legge giustiziare un condannato senza prove e senza un processo. Apro dunque un ricorso e me ne assumo ogni responsabilità legale -.
- Ne è proprio sicuro, Comandante Erwin? State mettendo a rischio un intera carriera per...-
- Taccia! Sono un soldato, servo del popolo. Il mio scopo è proteggere ognuno di loro, pertanto, compio il mio dovere. Troverò un avvocato ed un portavoce per la ragazza e daremo il via al processo.
- Ne parlerò col giudice. Per ora, la piccola inserviente dell'esercito restarà sotto chiave. Buona fortuna-

Andò via così, sbattendo la porta.
Quel ricorso era la mia unica speranza, ma chi avrebbe mai avuto il coraggio di prendere a cura il mio processo?

- BASTARDO! -
-Levi sei un imbecille! Sicuro ti allontaneranno dal processo, ma cosa ti dice la testa? Hanno loro il potere e finchè il Giudice non firmerà quelle carte non avrai alcun diritto su di lei e potranno farne ciò che vogliono...-
- Giuro che se succede qualcosa a Maria faccio un macello!
NESSUNO TOCCA MIA FIGLIA! NESSUNO! Tutto questo è inaccettabile!

Armin, All in! - Scommetto tutto su di te_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora