- Non ti ho fatta male, vero? -
Scossi la testa, mentre gettavo via il lenzuolo dal letto.
Rise, poi mi avvolse con un braccio.
- Buon anniversario, amore mio. Ti amo tantissimo! -
I fiori che mi aveva regalato emanavano un dolce profumo in tutta la stanza, i cioccolattini erano già stati divorati da entrambi ed i nostri regalini giacevano sul comodino: una scatola di pastelli ed una penna col calamaio. L'alba era abbastanza vicina e ci godemmo le ultime coccole prima di separarci.
Erano passati tre anni dalla devastazione di Shiganshina, tre anni difficili, carichi di intoppi e di intrighi, ma noi eravamo ancora lì, con lo stesso entusiasmo del primo giorno. Armin restò dolce e puro come un bambino, non c'era mai malizia nelle sue azioni ed agiva principalmente con la guida del cuore, mi amava in modo incondizionato ed i suoi sentimenti nutrivano il mio cuore quotidianamente, come il sole per le piante.
E tutto era in pericolo a causa mia.
La mia finta relazione con Reiner andava avanti già da un mese...
Cosa sarebbe accaduto se Armin ci avesse scoperti? Avrebbe mai creduto al motivo per il quale non ne avevo fatto parola con nessuno? Si fidava di me a tal punto da credere alle mie reali intenzioni?
Sicuro avrei fatto a pezzi il suo cuore e non me lo sarei mai perdonato, per questo giurai che, se avessi fallito, mi sarei suicidata.- Noo, sono già le quattro! Devo sbrigarmi! -
Si alzò in piedi sul letto e iniziò a cercare i suoi vestiti sparsi. Lo aiutai con quelle stramaledettissime cinture ed in dieci minuti era giá in divisa. Infilai la vestaglia azzurra e ci dirigemmo fuori al balcone, dove ci salutammo con un ultimo, intenso bacio.
- Mi dispiace dovere andare via... Il prossimo anniversario resterò con te tutto il giorno e cucinerò una bella cenetta! - gli sorrisi amorevolmente, mentre tenevo la sua mano sul mio viso.
- Eccolo! È questo il sorriso che ho giurato di regalarti ogni volta.
Io voglio renderti felice. -
Quando andò via, scrissi una frase con la penna che gli avevo regalato ed inserii il biglietto nella scatolina, che avrebbe poi ripreso la sera stessa:"Quel sorriso esiste perchè per primo esisti tu".
Misi tutto in un cassetto e mi preparai psicologicamente: aprii la porta e Reiner era lì.
- Che cada il Wall Rose se non sono stanco! -
Disse, gettandosi con prepotenza sul letto.
- La cosa bella del turno di notte è che la mattina dopo ce l'hai libera! -
Spalancò le braccia ed io mi ci gettai dentro.
- Come è stato difficile non aprire la porta e venire nel letto con te...Desideravo troppo averti tra le mie braccia.-
Mi strinse forte a sè, inondando la mia testa di baci
- Belli quei fiori - aggiunse - Scommettiamo che io riesco a raccogliertene di più belli? -Gli sorrisi dolcemente, arrotolando una ciocca sull'indice. Nel cuore quel grosso peso che da un mese mi martirizzava.
Mi alzai dal letto e con una premura più falsa della cotta che avevo per lui, iniziai a preparare del The caldo, con le erbe che ogni sera mi portava Levi.
- Sei da sposare! -
Mi disse, intanto che si tolse la giacca della divisa.
- Ci manchi in infermeria, lo sai? Pensi di tornare? -
Annuii e versai il The in due tazzine, poi zuccherai.
- Sono contento! Chiedono sempre di te.Inizio ad essere geloso! -
Mi sedetti sulla gamba destra e gli porsi la tazzina
- Maria...- aggiunse.
- Quello che stiamo facendo è sbagliato...-
Io annuii e qualche lacrima cominciò a scendere dai miei occhi, finendo nella mia tazza.> Perdonami Armin...Ti prego, perdonami! Perdonami!
Reiner mi abbracciò allora più forte.
- In passato non avrei mai pensato di fare una cosa del genere...- mi prese le guance tra il pollice e l'indice - Ma tu a me piaci troppo. E se questo significa aspettare che tu riesca a trovare il momento giusto per lasciare Armin, allora aspetterò! -I suoi occhi dorati mi fissarono con intensità e passione e mi domandavo come fosse possibile che quello stesso individuo che riservava tanta ostilità nei miei confronti, ora mi guardava con quella forte carica emotiva. Cadde un macigno sul mio cuore, quando proprio nel giorno del nostro anniversario, mi ritrovai stesa sul NOSTRO letto tra le braccia di un altro.
- Scegli me...- sussurrò, mentre la sua lingua ballava lungo il mio collo, e le sue mani accarezzavano i miei fianchi.
- Ti prego...- ripetè, mentre sentivo sul petto il suo peso.
- Scegli me...- continuò, in un sussulto, mentre la sua bocca tappò la mia.
Balzai alla percezione delle sue dita tra le mie gambe, stringendole di colpo.
Lui si bloccò attonito.
- S...scusami io...-
Indicai con l'indice la porta.
- Hai ragione...Tra poco arriverà Mikasa a darmi il cambio e, se non mi trova, sono guai...-
Tirai un sospiro di sollievo e sorrisi forzatamente, annuendo.
Reiner allora si ricompose, si diede una sistemata ed in breve era sull'orlo della porta
- Buona giornata, Maria...- mi salutò con una mano sul pomello della porta - E grazie per il thè! -Nello stesso istante in cui la porta si chiuse, mi gettai sul letto, tra le lenzuola impregnate del profumo di Armin e diedi sfogo alla rabbia prendendo a pugni il cuscino, sull'orlo di una crisi di nervi. Piansi per molto tempo corrosa dai sensi di colpa, ma quel tradimento fu la sentenza da pagare per una grande prova: il The che avevo dato a Reiner era avvelenato.
DUE GIORNI PRIMA
- Vuoi sapere di più sui giganti? -
Domandò entusiasta Hanji Zöe.
- Sei nel posto giusto! -
- Hanji...Non..-
- Zitto, tu! Questa ragazza va istruita sui giganti, non solo protetta. Sei un padre troppo ansioso, Levi! -
Hanji mi spiegò tantissime cose, ma molte di quelle le conoscevo già grazie ad Armin, anche quelle che a sua detta "non sapeva nessun altro". Ma furono proprio quellevquattro parole estrapolate da una lunghissima frase ad illuminarmi:"... E inoltre i giganti sono immuni ai veleni che normalmente stecchirebbero un umano in tre secondi, ma non solo! Devi sapere che il loro nutrumento..."
*****
Quelle quattro ore di lezione sui giganti mi furono utili per le altre fasi che avevo progettato per incastrate quei tre una volta per sempre.
Ma purtroppo le cose non vanno mai come vorresti...
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Armin, All in! - Scommetto tutto su di te_
FanfictionDopo la devastazione del distretto di Shiganshina, tra la rabbia che non potevo esternare e la disperazione per aver perso TUTTO, nel mio silenzio volevo a tutti i costi proteggere l'unica cosa che mi era rimasta: ARMIN.