Potatoes are the futur

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Pov.  Voce narrante

Waaaah, innanzi  tutto volevo ringraziarvi per le oltre mille visualizzazioni!
Sì, lo so, io sono onnisciente perciò so anche quello che succede al di fuori della storia u.u
Tornando a noi! Grazie grazie grazie! Quando ho iniziato questa tipa ha iniziato a scrivere (grazie L'Ombra o nostra venerata creatrice), io sono rimasta basita. Cioé: Una persona con problemi mentali e che scrive storie per lo più tristi che si da' all'Humor? Ma hahahaha. A quanto pare mi sbagliavo. Quindi ti ringrazio cara scrittrice! Grazie da tutti noi! Vero Peter?!
-Hem... Sì! Grazie di tutto o super affascinante e sexy.... cof cof.... fantastica scrittrice. Sai avrei un paio di cosette da chieder....
-Peter!
-Uff, e va bene!
Tornando a noi... ! Sono felice di presentarvi...

-Stiles!
-NO, Stiles non è decisamente il momento, non lo vedi che sto lavorando?!

-Sì ma....
-NO, niente ma! Sto lavorando perciò lasciami lavorare!
-Come vuole lei capo..... 
Okey!Adesso possiamo partire con la storia! Buona lettura!

Pov. Stiles

Apro pigramente un occhio. Sentivo tutti i muscoli indolenziti e una sensazione strana al petto. Mi guardo un po' intorno e noto che anche questa volta sono crollato sul divano. Mi passo una mano sulla faccia per svegliarmi un poco e mi alzo. Sento un tonfo improvviso e mi guardo in giro freneticamente. Ma che cazz... abbasso lo sguardo e noto una piccola figurina per terra con la faccia sul pavimento ed il sedere per aria.  Riuscì a distinguere la zazzera scura e un piccolo "miagolio". Lo osservai un attimo, sarà una cosa di famiglia schiantarsi così al suolo... Lo afferro per la vita e lo tiro su facendogli poggiare la testa sulla mia spalla. Era ancora mezzo addormentato e quando lo guardai in faccia aveva le guanciotte tutte rosse per l'imbarazzo e gli occhi sbarrati.

-Giorno anche a te Der, dormito bene?- gli faccio dandogli un bacino sul naso e sistemandogli con premura un ciuffo di capelli che gli nascondeva un po' il viso. Lui fa uno sbadiglio, una cosa davvero troppo cute, e si strofina un occhio. Faccio per baciargli la testolina quando sento qualcuno scendere di corsa le scale. Il fatto è che non erano piccoli passetti da bambino ma dei passi più pesanti. Pochi attimi dopo un urlo degno da banshee e qualcosa che cade a terra. Cammino lentamente verso la cucina e quello che vedo mi lascia di stucco. Un uomo, psicopatico, sui quaranta, dagli occhi blu e con smanie di potere, era spalmato sul pavimento tenuto giù da un Liam alquanto divertito e una Cora intenta a fargli i codini e a mettergli il trucco. Non riesco a trattenermi e scoppio in una fragorosa risata. Scatto veloce una foto poi vado ad accertarmi che gli altri siano vivi. Salgo veloce le scale e entro nella prima camera del corridoio. Apro la porta e vedo quei due cucciolotti di Scott e Isaac dormire beati uno addosso all'altro scompostamente. Ridacchio e il piccolo Derek che ho in braccio si mette a battere le manine per poi metterle nei miei capelli e iniziare a scompigliarmeli. Un attimo dopo le toglie e si allontana un pochino per guardarmi e annuisce.
-Adesso sei bello.- dice ma poi, come resosi conto di cosa aveva appena detto arrossisce violentemente. Strofino il naso contro la sua guanciotta.  Decido di lasciar dormire i due e perciò ridiscendo le scale sempre con Derek in braccio. Faccio per attraversare la porta della cucina quando vado a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Non faccio in tempo a cadere che una mano prende la mia e mi rimette in equilibrio. 
-Scusami Stiles, sai per tutto quello che ho combinato e... - Liam era in piedi davanti a me, il vero Liam, che si stava grattando la nuca imbarazzato e con le guance arrossate. Gli sorrido e gli cingo le spalle con un braccio e lo cingo a me.

-Fa niente ragazzino.- noto solo ora che ha una maglia che evidentemente gli sta troppo grande addosso, una delle mie, quella col bersaglio al centro. Lo guardo curioso inclinando la testa e lui in risposta diventa ancora più roso e inizia a boccheggiare. Alla fine riesco a capire alcune parole.
-Mi sono ritrasformato e non avevo niente con cui vestirmi perciò ti ho preso un paio di cose. e poi- profumano di te.- l'ultima parte non l'avevo capita perfettamente ma decisi di tralasciare. Posai Derek su una sedia ma appena mi stacco lui si imbroncia. Gli lascio un bacetto sulla guancia e inizio a salire di nuovo le scale per trovare Jackson. Lo trovo in bagno intento a guardarsi allo specchio e a fare le smorfie. Mi avvicino di soppiatto e lo afferro per la vita iniziando a fargli fare l'aeroplanino per casa mentre lui rideva come un pazzo. Scesi per l'ennesima volta le scale di corsa, solo che questa volta anche Scott e Isaac si unirono alla corsa attirati dalle risate. Iniziammo a correre tutti per casa, Peter, all'inizio totalmente in disaccordo, prese presto parte al divertimento caricandosi Cora su una spalla mentre teneva Derek con una mano facendolo svolazzare, Liam era riuscito ad acciuffare Isaac e gli stava facendo fare le piroette mentre Scott gli si era arrampicato sulla schiena. Dovevamo essere veramente buffi visti da fuori ma nel frattempo continuavamo a ridere come pazzi scalmanati. 

Quel pomeriggio lo passammo così, tra le risate.
Era ormai arrivata l'ora della cena e decisi di fare le cose in grande. Mi misi subito ai fornelli  e preparai di tutto e di più. Quella sera invitai anche Allison e Lydia a partecipare e chiesi alla prima se avesse un abito in più da prestarmi perché nel frattempo anche Cora era tornata alla sua taglia naturale. Eh sì, adesso ne mancavano solo altri quattro. Vestì per bene i bambini ma dovetti fermarmi di più con Derek che non ne voleva sapere di farsi mettere la camicia. Aveva iniziato a correre per casa dopo l'ennesima doccia traumatica e riuscì ad acchiapparlo soltanto per la caviglia. Lo immobilizzai con il solletico e... anche l'ultimo bottone della camicetta che gli avevo preso ora era chiuso, Suonarono al campanello alle meno un quarto alle otto. Andai ad aprire e presi subito il vestito dalle mani di Allison baciandogli la guancia ed urlandole un grazie mentre correvo su per le scale. Cora mi stava aspettando con indosso una delle mie maglie ed un paio di miei pantaloni a pinochietto. Feci per dargli il vestito ma le mi disse che stava più comoda così.

-Cora, ora tu ti metti subito questo vestito, intesi?- gli dissi in tono autoritario. Stranamente lei se lo mise in velocità e quando uscì dalla stanza mi lasciò un bacio sulla guancia.

-Ti voglio bene Stiles.- mi disse.
-Anche io cucciola.- mi venne da dirgli in automatico. Il nomignolo non parve dispiacergli perciò non mi preoccupai di correggermi. Andai in soggiorno dove tutti erano seduti ai propri posti. Io ero a capotavola e ai miei lati c'erano Jackson e Derek, quest'ultimo stava guardando male il primo mentre questo mi sorrideva.
Eravamo alla seconda portata, che consisteva in bistecca e patate novelle tagliate a riccioli e fritte in padella. Aiutai Derek con la carne che non riusciva a tagliare, come anche con Scott ed il piccolo Isaac. Vidi Scott forchettare una patata per poi assaggiarla. I suoi occhi si spalancarono e lo vidi balzare in piedi con un'altra patata sulla forchetta brandita verso l'alto come la fiaccola della statua della libertà. 

-Queste patate saranno il futuro!!!- esclamò prima di rimpilzarsi e farmi un sorriso con la bocca piena. Rabbrividii alla vista ma decisi di ridacchiare.
A fine cena decisi di mettere a dormire i più piccoli e neanche i più grandi ebbero da protestare. Sparecchiai aiutato dalle due ragazze.

-Che dire Stiles, ti sei dato da fare per la cena. Era tutto strepitoso!- esclamò Allison mentre stava sistemando gli ultimi piatti appena asciugati pazientemente da Lydia. Quest'ultima non aveva quasi spiccicato parola per tutta la cena. Continuava a guardare il piccolo Jackson che rideva e si sporcava la faccia di Ketchup. 
-Volete dormire qui? Vi posso liberare una stanza se volete.- chiesi loro. Declinarono gentilmente il mio invito e poco dopo andarono a casa. Stanco, salii le scale e mi preparai per dormire. Quando aprii la porta venni assalito da un moto di assoluta tenerezza. Tre bambini stavano dormendo sotto le coperte mentre Scott gli stava sistemando il giaciglio. Guardai mio fratello che si girò verso di me. MI avvicinai a lui e lo abbracciai.

-Hey bro, sei tornato a misura naturale.- gli dissi nell'abbraccio. Lui in risposta singhiozzò e mi abbracciò più forte.

-Grazie Stiles, non so cosa faremo senza di te. Derek non voleva andare a dormire e quindi gli ho detto che tu saresti arrivato subito dopo.- mi sentii scaldare il cuore. 

-Beh, Scottey, direi che anche per noi è giunta l'ora di dormire un po', non credi?- ridacchiai. Ci dividemmo e mentre lui usciva dalla stanza io mi sistemai sotto le coperte abbracciando il piccolo Derek che poggiò subito la testa sul mio petto. Per quella sera niente mostriciattoli in vena di scherzi.

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Waaaaaaaaaaaa *entra in scena correndo e frenando bruscamente rovinando a terra* Tutto okey! *si rialza* Allora! Prima di tutto non ammazzatemi, grazie, ci tengo ai miei 65 kg di sarcasmo e ossa fragili. *si schiarisce la gola e si nasconde dietro a suo fratello Derek* Vero Sourwolf? Va bene. MI SIETE MANCATI UN SACCOOOOOOOO!!! Lo so che è da un botto che non aggiorno ma 1) non trovavo l'ispirazione e 2) sono stata pien di verifiche, non che non ne abbia più ora eh. u.u  Per premiarvi della vostra pazienza ho fatto questo capitolo un po' più lungo degli altriiii. Forse non sarà uno trai più divertenti ma insomma... ha il suo significato. Secondo voi perché tutti ci tengono così tanto ai vestiti di Stiles?! Beh, lo scoprirete prestoooo! Bene, con questo vi saluto e tanti bacioniiii!

The little pack and his alphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora