Pov. Stiles
Mi sveglio disturbato da uno spiraglio i luce che non ne voleva sapere di rimanersene buono dietro la tenda, nooo. Ma non è l'unico colpevole. Le mie orecchie stanno soffrendo per colpa di un trattore problematico e di un treno a vapore, comunemente chiamati Derek e Peter. Sbuffo e faccio per girarmi e silenziare quel brusio ma qualcosa me lo impedisce. MI immobilizzo di colpo. Sento una presenza alle mie spalle e qualcosa che preme sopra il mio fianco. Giro leggermente la testa, temendo chissà cosa e... OH mio Santissimo Derek! C'è. c'è un braccio!!! Un braccio tutto muscoli sul mio fianco. Mi giro di scatto e incontro due occhi azzurri che mi osservano sonnecchiosi. Lancio un urlo degno di una banshee, in poche parole, molto poco virile. Questo apre del tutto gli occhi e lo vedo sobbalzare per la sorpresa perdendo così l'equilibrio. Muove scompostamente le mani e scivola oltre il bordo del letto, portandosi dietro tutte le coperte e scoprendomi al freddo mattutino. Rabbrividisco e mi sporgo oltre il bordo del letto per vedere se era tutto a posto. Lì, per terra, c'era Peter, il vero Peter, con la faccia spiaccicata sul parquet e col sedere per aria. Piccolo appunto per me: procurargli immediatamente dei vestiti se non vuoi avere certi problemi mattutini.
-Ehm... Peter? Tutto a posto?- gli chiedo. Lui borbotta una specie di "Secondo te?" e si solleva leggermente fino a mettersi seduto, coprendosi poco dopo con la coperta.
-Perché diamine sono nudo?- urla lui scandalizzato. Io gli metto subito una mano sulla bocca per farlo tacere.
-Shhht, così lo svegli- gli sussurro mentre con la testa faccio un cenno verso il bozzolo che stava ancora beatamente facendo le fusa. Peter deve averlo intuito anche lui perché mi guardò sorpreso, una chiara domanda dipinta in faccia.
-Sì, sta facendo le fusa, questa cosa me la devi spiegare perché non sapevo che i licantropi ne fossero capaci.- tolgo cautamente la mano dalla sua bocca e me la pulisco sulla canottiera. MI alzo e vado prendere qualche vestito. In casa avevo un cassettone dedicato praticamente solo al branco. C'era un cassetto per ognuno, tanto a volte rimanevano a dormire da me. Presi un paio di boxer, pantaloni, maglia e glieli tiro contro.
-Vestiti su, che prendi freddo.- gli dico sarcastico.
-Grazie Mamma.- mi risponde lui con tono del tutto normale. MI giro lentamente verso di lui.
-Puoi ripetere scusa?
-Grazie Stiles- mi dice non alzando gli occhi.
-A me pareva di aver sentito qualcos'altro.
-Avrai sentito male...- e con questo si alza e si avvia frettolosamente verso la porta fischiettando.Stavo per urlargli dietro quando questo mi fa segno di tacere con il dito.
-Shhht, sveglierai Derek.- mi sussurra divertito. Alzo gli occhi al cielo esasperato per poi seguirlo fuori dalla porta e prenderlo per un orecchio. LO trascinai giù per le scale.
-Ahi, ahi, ahi, ahi, ahio, ahi- diceva ad ogni gradino. Io ero risoluto ad estorcergli qualche informazione. Lo portai fino in cucina e lo spinsi a sedersi su una sedia lì vicino. Io presi posto ai fornelli.
-Avanti parla.- gli dissi mentre iniziavo a spadellare. Lui sbuffò rassegnato e si rilassò sulla sedia.
-Ok, ok. Allora. Hai presente gli esserini di cui ti avevo accennato il primo giorno?- annuisco in risposta mentre mescolavo l'impasto per i pancake.- Ecco. Sono delle fate rinnegate. In pratica sono state abbandonate dalla loro cerchia glitterosa e adesso vagano in cerca di un passatempo. Noi siamo capitati sfortunatamente durante un loro raduno segreto e quindi abbiamo respirato per errore un po' della loro polvere sbrilluccicosa. Sai perché le fate rimangono così piccine?- faccio di no con la testa mentre iniziavo a cuocere le prime prelibatezze.- Grazie alla loro polvere sbrilluccicosa!- una lampadina si accese nel mio cervello.
-Quindi tu stai dicendo che in pratica quella polverina ha avuto più o meno lo stesso effetto sole che al posto di rimpiccolirvi vi ha fatto tornare bambini?- gli dico infatti. Lui annuisce vigorosamente per poi annusare un po' l'aria.-Cos'è questo buon profumino?- dice passandosi la lingua sulle labbra. Allunga una mano verso il piatto pieno di pancake e io gliela colpisco con il mestolo.
-Ah ah ah, sono per quando tutti si saranno svegliati.- lo rimprovero.-Ma io ho fame! E poi sono più buoni caldi!- dice con voce lamentosa. Faceva quasi tenerezza, quasi.
-Nope, ne avrai uno solo se fai il bravo.
-Ma...- venne interrotto da un uragano dai capelli castani e gli occhi Nutella che entra in cucina urlando.
-Sì!!! I PANCAKE! STILES HA FATTO I PANCAKE!!!- e come richiamati, presto la cucina si riempie di piccole personcine con la pancia brontolante. Sbuffo divertito.
-Scott, diventerai la mia sveglia personale.- questo mi sorrise innocente e prese posto accanto a Peter.
-Peter, ma come sei grande!- gli disse infatti. I presenti si girarono verso di lui che, leggermente a disagio, fece un sorrino.
-Eh già ragazzi, sono tornato grande.- il piccolo Liam si avvicinò a lui con le braccine in alto.
-Pheter Pheter! In brascio, in brascio!- schiamazzò. Peter lo fissò un attimo intenerito e poi lo prese e se lo mise sulle gambe, muovendo su e giù le gambe come se fosse un cavallino. -Shi, vai cavallino vai!
Nel frattempo io avevo distribuito a tutti un piattino con sopra quattro pancake ciascuno. Mi accorsi troppo tardi che non ne erano rimasti per me. Abbassai un attimo le spalle per poi sfoderare un grande sorriso finto. Avrei mangiato qualcos'altro no? Feci per aprire il frigo quando sentì una voce richiedere la mia attenzione.
-Stiles?- mi girai verso il tavolino in direzione di Jackson che mi stava tendendo un pancake. -Puoi mangiarne uno dei miei se vuoi.- lo fissai riconoscente poi poi chinarmi e afferrare il dolce direttamente con i denti, gesto al quale lui ridacchiò. Sentì un "miagolio" dall'altra parte del tavolo e vidi Derek sbocconcellare un povero dolcetto.-Hey Der, non maltrattare quel povero pancake.- gli dissi dolcemente. Sentivo uno sguardo puntato su di me e quindi mi girai ed incontrai gli occhioni di Isaac che mi supplicavano, tutti lucidi, come se stesse per scoppiare a piangere. Mi avvicinai a lui e lo tirai su sulla sedia. Mi allontanai un poco ed osservai quel quadretto. Scott stava allegramente parlando con Cora, Isaac si stava impiastricciando la faccia con le briciole, Liam rideva in braccio a Peter, Jacson stava mangiando e ridacchiando fissando Liam mentre Derek mangiava solamente. Notai che si era sporcato un po' l'angolino della bocca con lo sciroppo. MI avvicinai e col dito glielo pulii per poi passarmi il dito sulle labbra. Questo mi fissava con quei suoi occhioni verde bosco. Gli sorrisi e lui si aprì in un sorriso smagliante.
Per il resto della giornata continuai a fare foto coi bambini per poi riguardarmele tutte, dalla prima (quella in cui Derek sorrideva con la bocca piena) all'ultima (in cui Derek stava dormendo con la faccia spiccicata sul divano e col sederino per aria). Decisi che l'ultima l'avrei messa come sfondo del telefono. Era tutto così dannatamente... allegro.---------------------------------------
Amatemi! MI sento un super eroe, sul serio! Due capitoli in due giorni! WOW! Coomunque, che ne pensate? UN po' mi dispiace che Peter non sia più un bambino, mi sono divertita un casino a scrivere di lui. Ah, che bella vita... IIIn ogni caaso... ecco a voi! Adesso spero che vi sia un po' più chiara la parte oggi-sono-io-domani-sono-un-nano-da-giardino. Hehehe... Con questo vi saluto e ciauuuu!
Bacioni people! ;-*
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The little pack and his alpha
RandomA causa di una sorta di incantesimo oscuro, i membri del branco di Beacon hills si risvegliano tutti con i loro corpi da bambini. Gli unici che non ne subiscono le conseguenze però sono Lydia, Allison e Stiles, gli unici non mannari del gruppo. Cosa...