Cap. #3

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Non mi rendo conto di quello che è successo, so solo che sento Giulia che mi chiama, ripete il mio nome e poi c'è anche un'altra voce, ma non la riconosco.
Apro gli occhi.
-Oh Fla! Finalmente! Come ti senti?
Mi tocco la testa, ho un dolore tremendo nel retro della nuca, ci passo la mano e sento un enorme bernoccolo.
-Ma cosa diavolo mi è successo?- Poi mi guardo in giro, ci troviamo in una casa, una bella casa a dire il vero. Sono sdraiata su un divano beige, Giulia è seduta accanto a me.
-Fla ma non ti ricordi?
La guardo corrugando la fronte, poi, reggendomi al divano, le rispondo.
-Oh mio dio. Ho visto Fernando Torres dalla finestra! Giu era lui vero? Non ho sognato?
-No, non hai sognato. E ora sei nel suo appartamento. Come ti senti? Oh. Ora ti prego, non svenire di nuovo!- Si raccomanda Giulia fissando un punto dietro di me.
Giro la testa e mi ritrovo davanti a me il calciatore più bello del mondo, la persona che ho sempre desiderato incontrare, conoscere. Fernando Torres. Tiene un bicchiere in mano con dell'acqua credo.
-Ciao.- Mi dice.- Parli inglese?
Rimango a bocca aperta. Cerco di non tremare, ma l'emozione è forte, troppo forte. Lo osservo, lui mi guarda sorridendo. Ok, ora rischio di svenire di nuovo. Poi Giulia mi da una leggera carezza sulla spalla. Ritorno un poco in me.
-Si, ma anche lo spagnolo.- Gli rispondo nella sua lingua madre. Mi guarda un po' stupito. -Beh, i tweet non erano fatti con Google.- Aggiungo sorridendo.
-Bene. Sai la tua amica, non parla molto bene l'inglese. Non è stato facile capirsi.-
Guardo Giulia, che mi fissa con l'aria di una che non sta capendo nulla ma sa che si sta parlando di lei.
-Che c'è? Che ho fatto?
-Niente, dice che non vi siete capiti.
-Già. Sai che non sono molto brava con le lingue e poi voglio dire, tu sei svenuta, lui è corso giù e io non sapevo chi guardare! Cioè lui è Fernando Torres!- Dice la mia migliore amica gesticolando frenetica.
Torno a rivolgermi a lui.
-Mi dispiace, scusa se ti ho creato disturbo. Ora mi sento meglio. Ce ne andiamo. Grazie dell'ospitalità.
-Figurati. Mi ha fatto un immenso piacere conoscerti. Sei la mia fan numero uno, dopo mia madre.
-Allora sono la numero due.- Sorrido. È veramente bello. Se ne sta lì, davanti a me, con una semplice t-shirt rossa e un paio di jeans.
-Lei non conta.- Ride.- Senti, vi va di rimanere un altro po'? Credo che almeno un caffè te lo devo offrire.
-Guarda che sono italiana, il caffè dev'essere buono.- Rispondo. Non so neanche io dove trovo la forza di rispondergli, cioè fino a poco tempo fa lo sognavo di notte, sbavavo sulle sue foto e ora lui è qui davanti a me. Anzi io sono in casa sua.
-Si, in effetti, forse è meglio un thè. O una birra. Accetti l'invito?
D'un tratto mi sento toccare il braccio. Giulia! Mi ero quasi scordata di lei. No, mi sono scordata di lei.
-Mi ha invitata a bere un caffè.- Mi sento un po' in colpa, non voglio lasciarla sola per Londra.
-E tu che diavolo stai aspettando? Vai!- Mi da una leggera spinta.
-Non voglio lasciarti sola.
-L'invito è valido anche per Giulia.- Fernando si intromette nel nostro dialogo.
-Capisci quello che diciamo?
-Beh, è molto simile allo spagnolo. Ci arrivo per logica.-
-In effetti.- Ammetto.
-Faccio una chiamata, scusatemi.- Così dicendo ci lascia nel suo soggiorno.
-Tu ora mi dici per filo e per segno cosa diavolo è successo! Parla!-
-Bhe ecco, sei svenuta. Lui era dalla finestra che ci stava salutando, da quanto ho capito, aveva capito, scusa il gioco di parole, che eri la ragazza di Twitter. Quando ha visto che hai perso i sensi è sceso, un sacco di gente si è fermata per vedere che succedeva, poi lui ti ha preso di peso e ti ha portata in casa. Io l'ho seguito. Ha cominciato a parlarmi in inglese veloce, non ci ho capito quasi nulla. Poi ha provato in spagnolo, alla fine ci siamo capiti. Parla un po' d'italiano, niente di che, ma almeno mi sono presentata. Sei rimasta stesa su questo divano per 5 minuti credo.
-Dio, che figura di merda.
-No, non credo. Almeno così gli hai parlato! Senza contare che sei in casa sua!
-Tu dovresti calmarmi, non agitarmi ancora di più!
Ecco che torna, bello come non avrei mai potuto credere possibile.
-Fatto, ho chiamato un amico che parla italiano, così magari Giulia si sente a suo agio.
Oltre che bellissimo è dolce.
-Grazie! Sei stato molto carino.
-Mi fa piacere. Ti senti meglio vedo.
-Si molto. Mi dispiace davvero, non pensavo che vederti mi avrebbe fatto quest'effetto.- Oh mio dio e questa come mi è uscita? Sento il viso divenire viola.
-Dispiace a me. Non volevo farti venire un bernoccolo.- Mi sorride. Vorrei immortalare quel sorriso e portarlo sempre con me. -Allora mi dicevi che hai vinto i biglietti. Sarai a vedere la partita quindi?
-Si si, spero solo che ci sia l'Italia contro di voi. Ma stasera sarà una battaglia.
-Si sarà una bella partita.
-Scusa la curiosità, ma tu non dovresti essere in ritiro con la squadra?
-Oggi il mister ci ha dato un giorno libero. E sono venuto un po' a rilassarmi a casa.
-Poi però ti sei ritrovato con un'italiana rompi scatole sotto casa che sviene solo guardandoti.
-Già. Queste italiane, non sanno resistere al fascino caliente di noi spagnoli.- Ride, ha una risata contagiosa, cristallina, solare.
Traduco un po' di cose alla mia compagna di avventura che ci sta fissando capendo quasi nulla di quello che diciamo. Poco dopo suonano alla porta.
Fernando con eleganza si alza e va ad aprire, sento parlare in spagnolo, si salutano e ridono. Ma non capisco molto. Quando Fernando torna in soggiorno mi sta per prendere un colpo. Sergio Ramos è entrato subito dopo di lui.
-Sergio ti presento Fla e Giulia. Lei è la mia fan di Twitter, quella di cui ti ho parlato.- Mi si ferma il cuore, lui ha parlato di me a Sergio Ramos?!
-Ciao, piacere. Io sono..
-Non c'è bisogno che ce lo dici. Sappiamo perfettamente chi sei! Sergio Ramos!- Esplode Giulia, non stando più nella pelle. Se io sono cotta di Fernando, lei lo è di Sergio.
Entrambi scoppiano a ridere.
Sergio si rivolge a noi parlando italiano, io gli rispondo in spagnolo e Giulia non parla proprio.
-Bene, andiamo. Ti devo offrire un thè.- Mi dice Fernando.- Ma la tua amica, ha mica una passione verso Sergio?-
-Da cosa l'hai capito?- Gli sussurro.
-Forse dal fatto che non gli toglie gli occhi di dosso.
-Acuto. Dove andiamo?
-A Wembley.- Mi blocco.- Non ti piace?
-Stai scherzando?
-No, pensavo di andare là perché è l'unico posto dove possiamo stare tranquilli.
-Giu!!! Andiamo a Wembley!- La gioia che provo è immensa, a Wembley con Fernando Torres e Sergio Ramos. E chi ci crede se lo racconto? -Comunque- cerco di assumere un certo contegno, lui se la ride intanto -è l'unico posto dove potete stare tranquilli lontani da fan accanite che vengono fin sotto casa?
-Più o meno. Più che altro dai paparazzi. I mondiali sono un incubo.
-Immagino.
-No, non credo. Pensa che ad ogni allenamento sono lì, guardano con chi parli, fanno foto, se poi fai tanto di fare due parole con una tifosa: lei è la tua nuova fiamma. Al bar dello stadio, adesso possiamo entrare solo noi calciatori, per cui è tranquillo.
-Senti, non vorrei essere maleducata o scortese, solo che, potremmo fare una foto insieme quando siamo la?
Lui mi sorride senza rispondere.

Love on the web - Nihal || Fernando TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora