Cap. #18

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NdA: Ragazze scusate il ritardo! Spero che la storia vi stia piacendo..la foto di questo capitolo non è esattamente come la scena che mi sono immaginata però è l'unica che ho trovato appropriata =)

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Guardiamo i riscaldamenti di entrambe le squadre, ci dividiamo tra azzurri e due spagnoli che ci hanno catturato il cuore in pochi giorni.
-A casa nessuno ci crederà..-
-Come no? Se non hanno smesso di cercarti..-
-Si, forse hai ragione.- Giulia guarda sognante un po' Ramos, un po' De Rossi. -Tu però hai Silva che ti attende.- Mi prende in giro.
-Può andare a farsi friggere.- rispondo stizzita.
-Ohhh che paroloni!- Scoppia a ridere guardandomi in faccia dopo non so quanto tempo. -Cosa credi succederà?- La domanda è seria questa volta.
-Non lo so, so solo che tra due giorni saremo di nuovo alla nostra normalissima e banalissima vita.- Mi appoggio al seggiolino con la schiena.- Sconsolata.
-Io non credo. Ma va beh, vedremo.- Beata lei sempre così ottimista. -Posso chiederti una cosa?-
-Certo tutto quello che vuoi, lo sai che non ho segreti con te.- Guardo il campo.
-Ma tu lo ami?- Indica con il mento Fernando che sta facendo insieme alla squadra gli scatti lungo la fascia. Dio che bello, con quei capelli biondi che gli incorniciano il viso. Non mi rendo quasi conto di essermi incanta, almeno finché Giulia non mi richiama. -Allora?-
-Scusa..- Abbozzò un sorriso. -Boh, non lo so. Non ho mai provato nulla di simile.-
-Neanche con Silva?-
-No..Neanche lontanamente.-
-Neanche a letto?- domanda diretta, senza problemi. È questo il bello tra noi, nessun imbarazzo.
-No. Te l'ho detto è stato totalmente diverso, totalmente splendido.-
-Lo ami quindi.- Questa volta non era una domanda, era un osservazione.
-Forse..- Ammetto più a me stessa che a lei. Forse mi ero innamorata persa di quel ragazzo con gli occhi profondi, color nocciola, i capelli biondi leggermente lunghi, così morbidi da toccare, da accarezzare. Di quel ragazzo che appena si è affacciato e mi ha salutato mi ha fatto perdere i sensi, di quel ragazzo che mi ha accolto in casa sua da perfetta sconosciuta e che mi ha portato a Wembley solo perché gli rompevo le scatole su Twitter. Di quel ragazzo che grazie a Twitter ho conosciuto e ora sto ammirando, amando. Forse ero già innamorata di lui prima di incontrarlo. Forse sono innamorata di Fernando Torres. Forse, meglio togliere il forse.
Questa verità mi leva un peso, la consapevolezza di provare qualcosa per lui è una bella sensazione se non penso al dopo. -Beh, però ha detto che tra noi c'è qualcosa.. Forse lui prova qualcosa per me.- La guardo speranzosa, lei mi sorride. Un sorriso pieno di calore e comprensione.
-Certo che lo prova. Sarebbe uno stupido se fosse il contrario.-
-Tu con Sergio?-
-Prima mi ha scritto che vuole parlarmi dopo la partita.-
-Mi sa che la camera dell'hotel la useremo poco.-
-Beh, dipende. Ahahah!-

Inizia la partita.
Scatto mille foto, voglio immortalare ogni momento. I posti sono fantastici, i giocatori in panchina li vediamo benissimo, quelli in campo pure.
Le due squadre se la stanno giocando ad armi pari, cosa che non avrei mai sperato. Fernando è sempre molto pericoloso in attacco, ma anche i nostri azzurri si fanno valere.
Urliamo come matte, incitiamo i nostri. Abate scatta sulla fascia, io non riesco a contenermi e gli urlo.
-Vai Ignazioooo!!!!!- Crossa, ma Iker Casillias respinge con i pugni.
-GOALLLLL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- Io e Giulia ci abbracciamo, saltando come matte al goal di Marchisio. Gran botta da fuori del nostro centrocampista. 1 a 0 Italia!
Non so se Fernando mi ha vista esultare, non mi interessa infondo. Sono italiana e tifo per la mia nazionale, sono innamorata di Fernando tifo per lui, ma solo per lui.

~~••~~
L'Italia ha appena segnato, siamo sotto di un goal. La vedo esultare, è impossibile non notarla. Oltre ad essere splendida, è vestita in una maniera ridicola ma bellissima. Da vera tifosa. Poi noto del rosso attaccato al suo braccio. Ha messo la sciarpa che le ho fatto avere. L'ha messa. Prima, con la tensione non le avevo prestato tanta attenzione, ma ora che abbiamo subito goal ho bisogno di un po' di grinta e vedere che lei ha indossato la sciarpa della Spagna per me, mi carica.
L'arbitro fischia, tocco il pallone. Ora è il nostro momento, il mio momento.
Mi concentro sulla partita, cerco di dare il meglio di me. Voglio vincere.
L'Italia nonostante il vantaggio non si chiude, cerca il raddoppio. Iker fa alcuni miracoli che ci salvano in angolo.
Riusciamo a ripartire in contropiede, David riesce a tenere il pallone, riesce a passarmelo. Sono solo, davanti a me solo Buffon. Tiro.
-Siiii!!!- Urlo mentre i miei compagni mi si buttano addosso. 1 a 1. Palla al centro.
Non esulto con il mio solito gesto, ritorno verso il centro del campo, la guardo. È in piedi che sorride, non ha esultato come per la sua nazionale, ma mi sorride, mi sta guardando. Si tocca con la mano la sciarpa. Mimo il cuore con le mani, il classico simbolo che facciamo noi attaccanti per dedicare un goal. Il simbolo che un tempo fu di Pato, ora lo faccio mio. Anche se non la vedo bene, immagino, anzi so, che è diventata rossa.
-Eh bravo il nostro Niño!- Sergio mi scompiglia i capelli, ridendo felice. -Dai ora altri!!! Forza ragazzi!- E torna in difesa.
Ora tocca alla squadra azzurra ribattere.

Finisce il primo tempo sull'uno a uno. Negli spogliatoi c'è serenità, tensione certo, ma stiamo giocando bene.
-Possiamo farcela!- urla Cesc appena entrati. -Bravo il nostro Niño! Bel goal. Ma l'esultanza???-
-Basta ragazzi! Ne avrete tempo poi di fare discorsi inutili.- Il mister ci da indicazioni, nuovi schemi, nuovi stimoli.

~~••~~
Ha segnato! Mi alzo in piedi per vederlo bene, tutti si sono alzati, però io rimango l'unica in piedi quando lui torna verso il centro del campo, lasciando dietro di sé i suoi compagni che vorrebbero festeggiarlo. Lo guardo, credo lui mi stia osservando, sorrido, sono felice che lui abbia segnato anche se questo va contro i miei interessi. Mi tocco la sciarpa, voglio che veda che l'ho messa per lui, solo per lui. Poi Fernando fa una cosa che mi lascia senza fiato, senza parole. Potrei morire adesso, in questo momento, che sarei la persona più felice al mondo. Fa un cuore. Mi sento tirare giù, mi siedo, non sento più nulla. Non sento Giulia che mi parla, non sento la faccia che è diventata bordeaux, non sento il cuore che vuole uscirmi dal petto. Non sento nulla, solo un'immensa felicità!
-Ehi!!! Terra chiama Flavia! Respira tesoro o ci resti secca!- Giulia mi sventola la mano davanti al viso. Io la guardo ma non la vedo. Non so quanto tempo passi prima di riuscire a riprendere il controllo di me stessa. So solo che vengo riportata alla realtà dalle urla di Giulia e dello stadio. L'Italia è di nuovo in vantaggio! Ha segnato Destro, appena entrato scopro, di testa. Mi lascio di nuovo andare alla gioia del vantaggio.
-Sei tornata?- mi chiede la mia migliore amica mentre ci abbracciamo e saltiamo come per il goal di Claudio Marchisio.
-Credo di si!- Rido felice.
-Bene, ti devo far vedere una cosa, però non mi tornare in trans.-
-Ok.-
-Promettilo.-
-Promesso.-
Traffica un po' con la digitale, poi me la passa. Sullo schermo c'è Fernando che fa il cuore. Il mio come prima si blocca.
-Dici che era per me?- Le chiedo timorosa.
-E per chi? È venuto qui davanti per te mia bella italiana!!!-
La partita non perde d'intensità, anzi gli spagnoli ce la mettono tutta per recuperare lo svantaggio, ma al 93° l'arbitro fischia la fine della finale mondiale.
-AHHHH!!! ABBIAMO VINTO!! ABBIAMO VINTOOOOOOO!!!- Non riusciamo a contenerci e iniziamo a saltare, cantare, tutto lo stadio intona "Po popopo po!". Urliamo a squarciagola, gli azzurri piangono dalla gioia, noi con loro. Non è una cosa da tutti i giorni vedere la propria nazionale vincere i mondiali di persona e poterli festeggiare a Wembley.
Poi però con la coda dell'occhio vedo una testa bionda con la maglia rossa, seduto per terra, il viso nascosto tra le gambe.
-Fernando.- Io stavo esultando per la mia squadra, scordandomi di lui. Mi sento in colpa, vorrei andare da lui, ma come faccio? Giulia ha visto che mi fermavo, che non esultavo più, ha seguito il mio sguardo ed ha capito.
-Non possiamo farci nulla. O noi o loro. È il calcio.- mi dice semplicemente.

Arriva il tanto atteso momento della premiazione, la Spagna viene premiata come seconda. I giocatori, tutti tristi, qualcuno tipo David stenta un sorriso, più di circostanza che sincero, sfilano davanti a noi. Fernando e Sergio hanno gli occhi bassi, non ci guardano. Vengono premiati, la medaglia d'argento pende al loro collo. Poi scendono dal palco, ognuno si dirige verso i propri cari. Sono quasi sicura che Fernando andrà direttamente negli spogliatoi, invece si ferma, scavalca la piccola recinzione che hanno messo e mi viene incontro. E senza preoccuparsi di tutta la stampa mondiale, delle televisioni, mi bacia.

Love on the web - Nihal || Fernando TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora