Cap. #5

205 3 0
                                    

Non ci posso credere, l'Italia sta perdendo 2 a 0. Mi affiggo insieme a Giulia sul divano. Fernando e Sergio invece guardano il riassunto del primo tempo studiando i futuri avversari.
-E te pareva che questa giornata fosse perfetta.- Giulia si sta sprofondando sempre più nel divano.
-Dai, è ancora finita! Ce la possiamo fare!- Lei mi guarda poco convinta.
-Ha ragione lei, non c'è nulla da perdere ora come ora. Sicuramente l'Italia scenderà in campo più carica dei brasiliani. Loro hanno il vizio di adagiarsi. Vedremo un bel secondo tempo per me. Però io avrei fame Fer.- Sergio si siede accanto a me.
Beh, bisogna ammettere che è veramente bello. Atletico, muscoli messi nei posti giusti. Poi però poso lo sguardo sul numero 9 spagnolo. Senza rendermene conto mi sfioro la guancia dove lui ha appoggiato le sue labbra. Stupendo.
-Scusate, potremmo cucinare qualcosa noi.- Dichiara Giulia. - Per sdebitarci di tutto.
-Mi sembra una buona idea, ma bisogna vedere cos'ha in casa il signorino.-
-Ehm... Ho dei piatti surgelati.- Ammette grattandosi la testa un po' a disagio.
-Quelli sono capace anch'io a cucinarli.- Dico per provocarlo.- Dai andiamo a comprare qualcosa poi ci inventiamo la cena. C'è un supermercato qui vicino?
-Si ha due minuti dal divano.- Mi risponde sorridendo. Dio vorrei morire, quel sorriso che tante volte ho venerato in foto, ora me lo sto godendo di persona. -Solo che tra poco c'è la partita. Non la volete vedere?
-Si, ma facciamo veloce. Inizia tra 10 minuti. Se andiamo subito riusciamo a fare tutto.- Mentre lo dico, mi sto già alzando e Giulia con me.
-No lascia, ti accompagno io.- Sergio ferma con una mano Giulia e sia alza venendomi accanto.- Voi aspettateci qui. E' inutile andare tutti e quattro. Sei d'accordo?- Domanda guardandomi.
-Come potrei non essere d'accordo con Sergio Ramos?!-Sorrido mentre afferrò la borsa. -Ma tu sai dove andare?
-Ahahah..No.- Si blocca all'improvviso. -Non ci avevo pensato.
-Sei il solito, vedi una bella ragazza e non capisci più nulla. Andiamo Fla, ti accompagno io.
Appena usciamo dal supermercato tiro un sospiro.
-Ma la tua vita è sempre così? Cioè siamo stati attaccati da tifosi urlanti il tuo nome!
Fernando ride.- Si è sempre così, per quello in casa non mangio mai, fare la spesa a Londra è un incubo. Per di più ora con i mondiali. E poi scusa, parli di essere attaccati dai tifosi? Cosa dovrei pensare di te allora?- Mi guarda serio, sento le guance diventarmi bollenti. Non ci avevo pensato, magari tutti i miei messaggi, le foto, i commenti erano una seccatura per lui. Non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista. Si, certo, Giulia me l'aveva detto parecchie volte, ma non le avevo mai dato troppa importanza perché pensavo scherzasse, che mi prendesse in giro. Ma forse aveva ragione. Cammino in silenzio, lui continua a fissarmi aspettando una mia risposta. Forse anche la giornata di oggi è stata solo una cosa per farmi smettere, per darmi il così detto contentino.
-Mi dispiace.- Farfuglio quando siamo sotto il portone.
Fissandomi serio, mi abbraccia. - Stavo scherzando! Tu non sei mai stata come loro. Infatti tu sei qui con me, loro no. Ah e dispiace a me.
-Perché?- Chiedo mentre lui apre la porta.
-Per tante cose, primo che domani sarai in prima pagina sui giornali di gossip, secondo perché non ti ho mai risposto tutte le volte che mi hai scritto.
-Se lo avessi fatto, avresti creduto che non era realmente il tuo account.-
-Perché?- Questa volta è lui che mi pone questa domanda.
-Perché su tutti i tweet che ricevi ogni giorno avresti risposto sempre a me. Non sarebbe normale.-
-Invece credo che d'ora in poi lo farò. Mi sei simpatica. - Il mio cuore si ferma, Fernando abbassa lo sguardo e apre la porta di casa.
Un tornado mi colpisce in pieno.
-DeeeeRooossiiiiiii!!!!- Mi urla Giulia, facendomi ritorna presente alla partita.
-Quanto siamo due a uno per loro ma stiamo giocando bene.
-Te l'avevo detto. - Senti Sergio che commenta dal salotto.
-Dammi la spesa.- Mi dice Fernando. Difendo il sacchetto con dentro la spesa che ho sudato a pagare e a convincerlo a farmela portare.
-Hai una tv in cucina?-
-Certo! Per chi mi hai preso. Non è enorme come quella ma si difende.-
La sua cucina sembra l'intera mia casa. Frigo all'americana, cucina con le rifinizioni in legno, una grande isola con 4 sgabelli, un tavolo di vetro e un terrazzo che non so dove dia. La guardo meravigliata.
-Wow. E' più grande di casa mia.- Sussurro. Lui deve avermi sentito perché sghignazza.
-Cosa ti serve?- Intanto si sente partire la telecronaca in inglese.
-Dio come dicono male i nomi dei miei azzurri!- Sono indignata, sono insentibili.- Allora una pentola per la pasta e una casseruola per il sugo.
-Ehm..per la pentola ok, l'altra non so cosa sia.- Fruga in un mobile e tira fuori due pentole. -Ti può andare bene?
-Si, va benissimo.-
-Flaaa!!!!!!Rigore!!!!
Mi blocco. Guardo la tv, Fernando si appoggia a me. Mette il mento sulla mia spalla. Come ogni volta che mi tocca i brividi mi percorrono.
-Goall!!!!!!!!!- Urlo esultando al rigonfiamento della rete brasiliana al tiro di Diamanti. Saltando faccio mordere la lingua a Fernando che sbiascica un -Ahia!-
-Oh mio dio!!! Scusascusascusascusascusa!- Parlo in italiano senza rendermene conto.
-Non ti preoccupare.- Mi risponde lui sempre in italiano. Potrei perdermi in quegli occhi, in quello sguardo magnetico. Lui mi guarda, siamo vicinissimi, la mia mano sul suo braccio la sua sul mio. Poi un odore di bruciacchiato mi arriva alle narici riportandomi a Londra nella cucina di Fernando Torres.
-Merda!- Corro ai fornelli, per fortuna era solo il soffritto che si stava bruciacchiando ma elimino le parti più abbrustolite e faccio il sugo.
Dieci minuti più tardi siamo a tavola a mangiare guardando la partita.
IO e Giulia abbiamo gli occhi incollati al televisore, i minuti che mancano al fischio finale sono sempre meno. Ci stiamo giocando la finale. 2 a 2. Sergio mangia senza prestare troppa attenzione, almeno finché ha il piatto pieno. -Complimenti! Buonissima.
-Grazie.-
-Se non la sappiamo fare noi la pasta, chi dovrebbe saperla fare?- Risponde la mia amica senza guardarlo, no l'ho mai vista così presa da una partita.
-Touchè. Ora che c'è?
-Ehm...- Io e Fernando ci guardiamo. Non avevamo comprato altro, assaltati dai suoi fan abbiamo preso il necessario per la pasta e un po' di gelato e siamo fuggiti.
-Affogato al caffè.- Dichiaro sperando che Fernando abbia del caffè in casa. Lui mi guarda perplesso, non capendo cosa mi sia venuto in mente. - Però finiamo la partita e poi dolce.
-Giusto così se siamo fuori affoghiamo i dispiaceri se siamo dentro festeggiamo.- Concorda la mia compagna di viaggio.
Soddisfatto della mia risposta, Sergio torna a guardare gli ultimi istanti della partita.
Sul vischio finale siamo in parità. Supplementari.
-Merda non ci voleva.- Affermo un po' abbattuta.
-Meglio per noi, chiunque passi ha mezz'ora in più sulle gambe.- Dichiara Fernando.
Gli faccio la linguaccia, però so che ha ragione.
I minuti dei templi supplementari si chiudono con lo stesso risultato, sofferenza hai rigori. Sergio e Fernando si stanno facendo più attenti, in fin dei conti tra poco sapranno il loro prossimo avversario. Io e Giulia ci siamo, non so come, ritrovate sul pavimento in sala a guardare la partita a mezzo centimetro dallo schermo.
-Ehi, ma non è che rischiamo un invasione di campo?- Ci domanda Fer ridendo.
-Beh dai, almeno sappiamo chi sono.- Aggiunge il difensore.
Io per tutta risposta gli faccio un cenno con la mano. La tensione che sentivo alla bocca dello stomaco si era sciolta, stare con loro era piacevole. Non erano dei montati, anzi, si erano dimostrate due ottime persone. Soprattutto Fernando, non avrei mai creduto che fosse così solare, spontaneo, semplice. E' ancora meglio di quello che ho sempre creduto. E' il mio ragazzo ideale, oltre fisicamente anche caratterialmente. Solo che non potrò mai averlo, ma avrò sempre le splendide sensazioni che ho avuto oggi.
Finalmente è giunta l'ora del gelato, Fernando mi stupisce mostrandomi la sua macchinetta per l'espresso.
-Alla finale allora!- Dichiara Sergio. -Spagna- Italia! E che vincano le furie rosse migliori!
-Al questo incontro. -Dice invece Fer. Sento un calore espandersi nel mio corpo.
-A quest'incontro e alla finale.- Dico.
-Forza Italiaaa!- Conclude Giulia.
Sembriamo un po' scemi a fare un brindisi con le coppe di gelato, ma alla fine è bello. Chi altro può dire di averlo fatto?
Mi sento osservata, alzo gli occhi e Fernando mi sta guardando sorridendomi. Mi sciolgo come il mio gelato quando gli ho versato sopra il caffè caldo. Timidamente, abbasso gli occhi, ma sento nascere un sorriso spontaneo sul mio viso.

Love on the web - Nihal || Fernando TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora