Cap. #22

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NdA: Scusate la foto, ma ho trovato solo la bandiera inglese... =( spero vi piaccia lo stesso.

~~••~~
-Arrivo arrivo.- Mi alzo dal divano con la schiena tutta dolorante, non so come ho fatto a dormire in quella posizione assurda.
Tra l'altro vorrei sapere chi è che suona così a quest'ora. Sono le sette del mattino e la mia sveglia suona tra poco. Lancio un'occhiata al telefonino, prima di appoggiarlo sul tavolino ma nulla, nessun sms. È come l'ho visto poco prima di addormentarmi: la nostra foto come sfondo, io e Fernando a Wembley.
-Arrivo. Ho sentito.- Cammino scalza per casa, mi faccio una coda rapida, alla mattina ho un groviglio non dei capelli. -Vorrei sapere chi è che rompe.- Boffonchio.
Appena apro però dimentico tutti i dolori, mi dimentico del sonno, dei capelli, dei vestiti stropicciati.
Fernando è sull'uscio di casa mia, con un mazzo di rose e un sorriso da mozzare il fiato.
-Ciao bella addormentata!- mi dice sfoggiando il più bello dei sorrisi. Rimango impalata sulla porta, non sono in grado di fare nulla. Mi sento come la prima volta che lo vidi, solo che questa volta riesco a non svenire. -Posso?- Mi guarda aspettando che io mi sposti dall'ingresso ma, invece di farlo passare, mi butto tra le sue braccia. Non mi interessa delle magnifiche rose che tiene in mano, voglio solo baciarlo fino a consumarmi le labbra. Voglio sentire il suo sapore di nuovo su di me, respirare il suo dolce profumo, fare l'amore con lui.
-Anch'io sono felice di vederti.- Riesce a dirmi tra un bacio e l'altro. Non lo lascio, il dolore che ho provato ieri sera è sparito. È qui, davanti a me, anzi incollato a me. O meglio, io sono incollata a lui.
Bummm!
-Cazzo!!! La porta! Porca troia!- Impreco mentre lo lascio e mi giro a vedere la porta che mi si è chiusa alle spalle.
-Ahahah non ci credo! Amore!- Fernando se la ride, è bellissimo. La sua risata mi era mancata tantissimo, anche se la sentivo per telefono dal vivo è un'altra cosa.
Alzo gli occhi al cielo e mi dirigo verso casa della mia vicina. Suono, so che è presto ma spero sia ancora in casa anche se questo vuol dire che mi uccide perchè dorme.
-Chi è?-
-Ada! Sono io...ehm..mi si è chiusa la porta.-
-E che ci fai sul pianerottolo a quest'ora?- Apre la porta, poi vede Fernando. -Ok, ritiro la domanda. Ecco le chiavi stordita! Poi me lo presenti.- Mi strizza l'occhio e richiude. Ritorno dal mio calciatore che ride come un matto.
-Ti capita spesso?-
-EHM...più che altro le dimentico. A volte a lavoro, a volte dentro casa. Lei è una tranquilla, quando non ci sono controlla lei per me. Lavora in un bar per cui se ho bisogno so quasi sempre dove trovarla.- Apro casa, poi rimetto le chiavi dentro il portaombrelli di Ada.
Fernando è rimasto vicino alla porta, si guarda intorno incuriosito.
-Accomodati, non stare li impalato.-
-Tu prima l'hai fatto.-
-Guardavo te, non la casa.- Faccio per avviarmi in sala, ma lui mi blocca.
-Vieni qui.- Posa i fiori sulla sedia in corridoio e mi abbraccia. -Mi sei mancata!-
-Anche tu.-
-Perchè hai gli occhi rossi?-
-Lascia stare.-
-Hai pianto?-
Lo guardo senza rispondere, non voglio dirgli che pensavo mi avesse presa in giro, che mi avesse usata, illusa. Non voglio dirgli che Silvano era riuscito a mettermi dei dubbi su di lui Non ricevendo una risposta, continua a parlare. -Scusa se non ti ho risposto. Ma so che se l'avessi fatto avrei rovinato la sorpresa. Mi perdoni?-
Lo bacio. Cosa c'è meglio di un bacio per esprimere la gioia che provo?
-Lo prendo come un si!- Mi stringe forte a sé.
-Vieni. Facciamo colazione.- Prendo le rose, sono rosse tranne una gialla al centro. -E questa?-
-Mi hanno detto gelosia.-
-Sei geloso?-
-Forse. Devo esserlo?-
-Forse.-
-Cosa vuol dire?- Mi prende per i fianchi e mi mordicchia l'orecchio. Rido divertita.
-Nulla! Nulla lo giuro!-
-E questo tuo ex? Si è più fatto vivo?-
-Lui?- Si ricorda di Silva, eppure gliene ho parlato una volta sola. Nella mia mente rivivo la scena di ieri al mare, del suo quasi bacio e mi rendo conto che non è neanche paragonabile alla persona stupenda che mi stringe adesso. -Non mi interessa.- rispondo sincera. Lo bacio come riesco vista la posizione.
-A lui interessi te però.-
-Tranquillo mio campione. Vuoi il caffè?O preferisci il latte?-
-Quello che hai.-
Facciamo colazione con quel poco che ho in casa, di solito bevo solo un caffèlatte con un po' di schiuma ed esco, ma per mia fortuna nell'armadio non manca mai la nutella con il panbauletto.
-Raccontami tutto! Voglio sapere tutto!- gli dico mentre aspettiamo il caffè. Sono seduta sulle sue gambe. -Solo che alle 9 devo andare a lavoro.-
-Non c'è problema. Immaginavo questo inconveniente. Intanto vado in hotel.-
Per poco non cado, per fortuna lui mi tiene. -Cosa???-
-Che c'è?- Mi guarda preoccupato. -Stai male?-
-No!No!No! Cioè si! Tu non vai in hotel! Resti qui!-
-Ma sei sicura?-
-Secondo te?-
-Bene, perchè non ho prenotato nessun hotel!-
-Stronzo!- Ridiamo mentre ci diamo dolci baci. -Dai racconta.-
-Cosa vuoi sapere?-
-È più di una settimana che non ci vediamo, voglio sapere tutto. Senza contare che non ti sei più fatto sentire e io pensavo che non mi volessi più.- Alla fine lo dico. Lui mi guarda, si fa serio.
-Scusa. Non pensare mai più una cosa simile, stavo male senza te. Non so che mi hai fatto piccola strega, ma sono sotto il tuo incantesimo.-
Fernando inizia a raccontarmi la sua settimana, di come sia stato il rientro in Spagna, di come i suoi compagni si siano divertiti a prendere in giro lui e Sergio mentre erano al telefono con noi.
-Per fortuna pochi sanno l'italiano, per cui, Ser si salvava un pochino. Io no. Ah, David e Cesc ti aspettano in Spagna.- Lo guardo sorpresa di questa cosa.
-Beh, gli ho detto che poi saresti rientrata con me.-
-Ma Fer..Come faccio? Io ho il lavoro. Ho già preso una settimana, non posso.- Mi rattristo, ho sempre voluto vedere la Spagna, per ora mi sono dovuta accontentare solo di Barcellona.
-Ehi, non fare così. Un modo lo troviamo.- Mi tocca la punta del naso con l'indice intanto scoppia a ridere. D'istinto me lo tocco e sul dito mi rimane la nutella.
-Ehi!- Sto per intraprendere un lotta con la nutella, ma vengo richiamata ai fornelli dalla moka. -Ti sei salvato Torres.- Gli punto il dito minacciosa, forse non tanto visto che lui se la ride.
-Ma dove hai trovato le rose? Sono bellissime, non ti ho neanche ringraziato.-
-Segreto. Mi chiamo pur sempre Torres. Grazie.- Prende la tazza che gli porgo. -Te invece che hai fatto?-
-Niente di che, lavoro, mare, uscite con la Giu e gli altri.-
-Altri?-
-Si. La solita combricola di amici.-
-Quelli che ti sono venuti a prendere all'aeroporto?-
-Alcuni. Molti erano tizi che non vedevamo da un secolo e si sono fatti vivi al nostro rientro.-
-Ti ripeto, mi chiamo Torres.- Ride. Mamma mia che bello quel sorriso, sapevo che mi era mancato, lo sentivo ma solo ora mi rendo conto di quanto mi fosse realmente mancato. Ora mi sento completa, felice. Si sono di nuovo felice. -A che ora finisci oggi?-
-A mezzogiorno e un quarto, riattacco alle cinque. Cosa vuoi fare? Vuoi andare al mare o vuoi vedere la città?-
-Voglio stare con te.-
-Ok. Sarà fatto.-
Finiamo di fare colazione, cerchiamo sempre il contatto tra noi, adoro sentire la sua mano intrecciata con la mia, adoro sentire il suo respiro tra i miei capelli, adoro lui. Amo lui.
Di malavoglia vado in bagno.
-Fer?- Lo vedo spuntare dalla porta del bagno.- Quanto ti fermi?-
-Ho tutto il mese.-
-Tutto il mese???- Lo abbraccio fortissimo.
-Felice?-
-Direi!!!-
-Ma la valigia?-
-È in macchina.-
-Macchina?-
-Ehm, si. Giulia mi è venuta a prendere in aeroporto.-
-Voi eravate in complotto???-
Se la ride. -Se lo definisci così, si.-
Esco di casa tutta felice, Fernando si sistema a casa mia, ha detto di essere stanco comunque gli ho lasciato le chiavi se volesse farsi un giro.

Love on the web - Nihal || Fernando TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora