Cap. #15

200 3 0
                                    

~~••~~
Cammino per le strade di Londra, guardando le vetrine, molti negozi sfoggiamo i nostri colori, altri quelli della Spagna, alcuni semplicemente entrambi.
Ho messo il mio cappellino del Chelsea, la sensazione di essere osservata non mi passa. Mi sento gli sguardi addosso e secondo me non è solo una mia impressione.
-Giu, ma non ti sembra che ci guardino tutte?- Perché se io ero finita sui giornali, lei non era da meno in rete. Erano stati beccati insieme ieri, a pranzo, e le foto impazzavano sul web.
-Già. Quasi quasi vorrei avere un cappellino anch'io.-
I nostri cellulari non smettono di vibrare, lei riceve mille sms da tutti i nostri amici in Italia, io mille tweet. Alcuni mi dicono solo "Ciao!", altri mi chiedono se è vero, altri mi insultano. Ma non voglio levare le notifiche, se mi dovesse scrivere lui voglio saperlo.
-Ma perchè la gente non si fa i fatti loro?- Esplode all'ennesimo messaggio Giulia. -Cioè questa tizia saranno secoli che non la vedo e ora mi chiede se è un fotomontaggio o mi faccio realmente il difensore del Real. Ma voglio dire! Fatti i cazzi tuoi!-
-Che vuoi che ti dica, siamo famose.- Rispondo sconsolata.
Era una cosa che non avevo previsto, cioè di cose che non avevo previsto ce ne sono anche troppe. No, mi correggo, non c'è una cosa che ho previsto che sia andata come immaginavo.
-Non voglio tornare in Italia.- Le dico mentre siamo in un negozio di thè. Giulia poggia la scatolina di the alla menta che aveva in mano e mi guarda.
-Ma dobbiamo. Che alternativa abbiamo? Li conosciamo da una settimana neanche.- Solleva le spalle e lo sguardo le si spegne un po' all'idea di partire. -Ti ricordi che ti avevo detto di goderci quello che ci stava capitando?- Annuisco. -Beh, non abbiamo preso in considerazione che se ce li godevamo troppo poi ci saremmo ritrovate così.-
L'abbraccio. -Siamo sulla stessa barca.-
-Remeremo insieme fino a toccare terra.- Mi dice ricambiando l'abbraccio.

Guardo l'ora, la sessione mattutina dovrebbe essere finita da un pezzo. mandando a fanculo tutto quello che ho sempre pensato, cioè non stressarlo, non scrivergli, aspetta sia lui; prendo il cellulare e gli scrivo.

A: FERNANDO
TESTO: Ciao! Come vanno gli allenamenti? Noi stiamo facendo un po' di shopping.. però.. volevo dirti che mi manchi. Ciao.

Ho scritto tutto d'impulso, senza pensarci troppo, premo invio e ormai il danno è fatto. Non so cosa penserà quando gli arriverà l'sms e lo leggerà. Non so cosa sta succedendo, ma non ho mai sentito il bisogno di avere la mia mano intrecciata a quella di qualcuno, di farmi coccolare, di addormentarmi con il suo profumo addosso, come mi sta succedendo con lui.
Credevo di aver già amato in passato, ma nulla è paragonabile a quello che provo per lui.
-Dici che stanotte riusciremo a stare con loro?- Giulia mi riporta alla realtà.
-Lo spero.-
-Sai domani c'è la partita.-
-Vedremo dopo dai, cerchiamo di non pensarci.-
-La fai facile te, ti tiri giù il tuo maledetto cappellino e sparisci nel tuo mondo.-

~~••~~
Mentre siamo a tavola leggo il suo messaggio, mi si scioglie il cuore. Mi ha detto che le manco. Forse... No, lei riparte dopodomani. E io?
-Terra chiama Fernando. Terra chiama Fernando.- Alzo gli occhi dal cellulare e vedo Sergio che mi guarda.
-Mi stavi dicendo qualcosa?-
-Si che mi sono fatto la tua bella.-
-Stronzo.- Gli altri scoppiano a ridere, io vorrei solo tirargli un pugno. Non l'ho trovata una frase divertente.
-Ti stavo dicendo che... Va beh lasciamo stare.-
-No dimmi. Ormai mi hai interrotto dai miei pensieri.-
-Che, potremmo andare a farci un giretto in Italia finito tutto.-
Non ci avevo pensato. Dopo i mondiali avremmo un mesetto libero, ma forse era solo buttare alcool sul fuoco. Forse sarebbe stato tutto inutile.
-Se non vuoi chiedo a qualcun altro di venire con me.-
-E a chi?-
-Cesc mi sembra abbastanza interessato alle italiane.-
-Anche troppo.- Sussurro ripensando a quando ho aperto la porta e l'ho trovato li con lei a parlare.
-Che hai detto?-
-Ehm..niente. Lascia perdere. Ne riparliamo dopo la partita.-

Il pomeriggio trascorse veloce, provammo parecchi schemi, era la nostra ultima sessione prima del grande giorno. Entrammo negli spogliatoi in silenzio, non era da noi, ma ormai la tensione si sentiva, io e Sergio finalmente non eravamo più sotto l'attenzione di tutti almeno finché non vedo le foto che mi sono state inviate da alcuni compagni del Chelsea. Io e lei, Sergio e Giulia. Le nostre foto passano veloci sul web, poi vedo la foto che mi manda Oscar. Lei e Giulia in giro per Londra che parlano con due ragazzi. La foto è segnata come di oggi, ma magari non lo è, però lei indossa il cappellino che ha comprato l'altro giorno. Stringo forte il telefono. Le nocche della mano diventano bianche, respiro più velocemente, sento di nuovo il verme muoversi nel mio stomaco. Questa volta molto più aggressivo, più cattivo. Chi è quello con cui parla?
-Fer tutto bene? Hai una faccia.- Mi chiede David.
-Eh?..Oh si si tutto a posto.-
-Amico sicuro?- Si siede vicino a me. Io mi guardo in giro, gli altri sono già sotto la doccia. Senza parlare gli passo il cellulare.
-Tutto qui?-
-E ti sembra poco?-
-Si! Magari sono due che hanno chiesto indicazioni! Fer, stai scherzando vero? Non puoi essere geloso per una foto così.-
Sbatto la testa contro il muro, più volte. -Non lo so, sento lo stomaco chiudersi, la testa andare in bolla. Non capisco più nulla. So solo che ci vorrei essere io con lei. Non sto tizio.-
-Fer, vuoi un consiglio?- Non lo guardo, la testa appoggiata al muro, gli occhi rivolti al soffitto. -Parlale. Dille quello che senti.-
-Ma lei deve tornare in Italia!-
-Lo so. Motivo in più per farlo. Poi fai come credi. Io glielo direi, non hai nulla da perdere.-
Rifletto parecchio sulle parole che mi ha detto David. Quando arriviamo in hotel la chiamo.
-Ehi! Ciao!- La sua voce mi manda in estasi, potrei ascoltarla per ore. Il suo spagnolo con accento italiano. Lo adoro. La adoro.
-Ciao! Scusa se non ti ho risposto al messaggio.-
-Oh, non preoccuparti.- Dal cambio del suo tono riesco a capire che l'ho messa in imbarazzo. Mi guardo in giro, sono solo in stanza, Sergio è ancora giù con gli altri.
-Sai, mi manchi anche te. Dove sei?-
-Siamo ancora in Oxford Street. Ma tra poco credo che torneremo in hotel. Te?
-Io sono già in camera.- Sono un po' deluso, avrei voluto vederla subito. Se solo l'avessi chiamata prima, magari sarebbe qui. -Ascolta dopo ti vorrei parlare un po'.-
-Ok. Ti scrivo quando sono arrivata. Massimo mezzora e siamo in camera credo.-
-Bene. A dopo.-

~~••~~
Odio quando le persone mi dicono 'ti devo parlare'. Mi si crea uno stato d'ansia incredibile e penso sempre al peggio.
-Secondo te di cosa ti vorrà parlare?-
-Eh che ne so! Lo sapessi non ti avrei detto di tornare in hotel.-
Neanche venti minuti e siamo in hotel. Mando Giulia a ritirare le chiavi della camera intanto io gli mando un sms dicendogli che sono arrivata. La risposta non tarda ad arrivare.
-Giu..ti devo chiedere un favore. Mi puoi lasciare la camera.-
-Anche se non volessi te lo devo. Mi fermo un po' qui nella hall.-
-Chiama Sergio.-
-Già fatto. Sta scendendo.- Mi fa l'occhiolino. Aveva già pensato a tutto.
-Ti voglio bene.- Le dico semplicemente andando a prendere l'ascensore.
Arrivo davanti alla camera e lui è già lì.
-Mi avevi detto di essere arrivata.-
-Si in albergo.- Non ho il tempo di avvicinarmi che le sue labbra sono sulle mie. Le sue mani mi stringono i fianchi, sento la sua eccitazione. Intreccio le mie mani dietro la sua nuca, riuscendo comunque a giocare con una ciocca dei suoi bellissimi capelli. -Sarà meglio entrare.-
-Si.. Di foto oggi ne hai avute anche troppe.- Non capisco a cosa si riferisse, per cui lo guardo mentre apro la porta, aspettando che lui continui, ma non lo fa.
-In che senso di foto ne ho avute troppe?- Fernando si siede sul letto, mi prende per mano e mi fa mettere in braccio a lui.
-Nel senso che oggi i paparazzi ti hanno seguita per Londra. Ti hanno ripresa con due ragazzi.-
-Mi hanno seguita? E perché?- Non mi sono minimamente accorta di essere seguita e la cosa un po' mi infastidisce.
-Perchè ci hanno visti insieme. E tutti pensano che tra noi ci sia qualcosa.- Pausa. Nessuno dei due parla. Ci guardiamo in silenzio, io continuo a giocare con una sua ciocca di capelli, lui mi disegna spirali invisibili sul braccio. Poi riprende il discorso. -Perchè tra noi c'è qualcosa.-
Non so cosa dire, faccio l'unica cosa che mi passa per la testa, lo bacio. Mi butto in un bacio disperato, un bacio dove faccio sciogliere il nodo che mi stringe lo stomaco, un bacio dove affondo le mie paure, un bacio che mi fa sentire sua. Dolcemente lui si stacca da me.
-Lo prendo come un si.- Mi sorride.
-Era una domanda?-
-No, però tu mi hai dato una splendida risposta.- Mi lascia un bacio leggero sulle labbra. Sorrido un po' imbarazzata. -Non fare così, non ti devi vergognare. Era di questo che ti volevo parlare. Non so che mi hai fatto, ma sento che tra noi c'è qualcosa. Una sorta di alchimia che non ho mai provato prima. Chi erano quei ragazzi della foto?- Sono spiazzata dal cambio d'argomento.
-Non so che foto. Però gli unici ragazzi con cui abbiamo parlato erano due spagnoli che mi hanno chiesto dov'era lo store del Chelsea. Tutto qui.-
-Aveva ragione David.- Sussurra.
-Cosa?- Avevo sentito benissimo, ma volevo sentirlo ripetere.
-Che aveva ragione David.- Mi prende il viso tra le mani e mi bacia.
-Eri geloso?- Non risponde alla domanda, mi continua a baciare, facendomi sdraiare lentamente e con una dolcezza estrema sul letto. La mia domanda rimane senza risposta, ma i suoi baci, le sue carezze mi fanno dimenticare tutto. Mi fanno dimenticare che dopodomani non sarò con lui, mi fanno dimenticare che questo non durerà. Mi godo solo il momento. E che momento.

Love on the web - Nihal || Fernando TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora