Cap. #10

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-Torres! Ramos! Dove credete di andare? Ora fate 20 giri di campo, poi addominali. Non vi faccio fare i gradoni perchè la finale è vicina. Quando avete finito, venite a cena con la squadra. Nessuna libertà d'ora in avanti per voi due. Fino alla partita starete in questo hotel! Sono stato chiaro?-
-Si Mister.- Rispondiamo in coro come due scolaretti.
-Bene. Non mi interessa se avete incontrato l'amore della vostra vita. La vostra vita è il calcio! Qui, adesso! Se non volete giocare la finale ditelo. Quella è la porta.-
-No Mister. Ci dispiace.- Di nuovo un bel coretto.
Iniziamo a correre in silenzio. 20 giri di campo non sarebbero tanti, ma è come ci ha trattato che ci rode.
-Non è mai successa una cosa simile, Cesc e David una sera no e l'altra pure arrivano tardi, ma non gli dice mai nulla!- Protesta Sergio mentre corriamo.
-Da loro se lo aspetta, da noi no. Che ti devo dire. So solo che non riesco ad avvisare Fla. Cazzo.-
-Ahia!-
-Che c'è?- Mi blocco, Sergio ha rallentato il passo.
-Stai parlando sul serio?-
-Torres sei stanco? CORRI!-
Rincomincio la corsa, leggera aspettando il mio compagno. -Che ti è preso?- Gli dico quando arriva, sono un po' irritato per essermi fatto richiamare dal Mister.
-Che il tuo primo pensiero è stato lei. Non è normale. È dai tempi di Olalla che non sei così. Cioè, stavi ancora all'Atletico. Non ti ho più visto così preso.-
-Messa così la fai sembrare brutta.-
-No, non è brutta. Però è strano. Non è da te. Ti sei innamorato una sola volta, e per dimenticarla sei venuto a Liverpool. Mi devo preoccupare?-
-No, tranquillo. Non è nulla di serio, almeno credo. Cioè come faccio a dirlo? La conosco appena. Magari è una stronza.-
-Ma non lo è. Lo sappiamo entrambi. Così come io lo sento di Giulia, so che lo senti di lei.-
-Avete finito di parlare?- Il Mister ci insacca quando passiamo davanti a lui.
-Eh dai Mister, basta questo.- Sergio si gira e gli sorride. Per tutta risposta il nostro allenatore scuote la testa, sorridendo.
-Continuate voi, io ora vado dagli altri. Ma vi verrò a controllare.- Ci minaccia con il dito.
-E tu con Giulia?-
-Boh, che ti devo dire. Mi piace molto, è solare, sveglia. Mi ci trovo bene anche solo a parlare.-
-Ahia-
-Che fai mi copi? Ahahahah. Però mi sa che ahia è il termine adatto.

~~••~~
Guardo il cellulare in attesa di un sms, una chiamata, un qualcosa da parte sua, ma nulla.
-Saranno ancora agli allenamenti stai tranquilla.- Giulia mi tiene sottobraccio. Stiamo facendo le turiste, foto sceme con le cabine del telefono, passeggiata lungofiume, giro da Harrods.
Londra è piena di gente, di vita, molti tifosi dell'Italia e della Spagna sono arrivati in città per sostenere la propria nazionale.
-Ehi guarda quelle!- Giulia mi indica due connazionali con la parrucca tricolore e divisa da calcio azzurra di Del Piero e Baggio. -Cimeli storici!-
-Già! Potremmo farlo anche noi! Dai andiamo a cercare i colori per la faccia!-
-Ma dove vuoi andare!?-
-Dai!!!-
Il mio buon umore coinvolge anche lei alla fine e non so come, troviamo tutto l'occorrente. Colori verde, bianco, rosso, parrucca per lei, trombette di tutto insomma.
Fiere dei nostri acquisti torniamo nella nostra pensioncina.

-Ehi guarda un po' l'hotel per domani così lo cerchiamo su internet e vediamo se possiamo andare a piedi.- Le dico mentre mi infilo sotto la doccia.
La sento protestare tra i mille fogli che ho dovuto stampare per i giorni in più. -Trovato! No possiamo andarci a piedi. E' vicino a Wembley!-
Esco dalla doccia, mi sento un po' triste il buon umore è passato; sono già le 18 e Fernando non si è fatto sentire.
-In fin dei conti che mi aspettavo? Lui è un calciatore bello e famoso, io non sono nessuno.- Penso ad alta voce mentre mi spazzolo i capelli ancora bagnati. -È stato bello così, ho avuto molto di più di quello che pensavo.- Lo dico per autoconvincermi ma dentro mi sento veramente a terra.
-Che fai parli da sola?- Giulia spunta con la testa dalla porta, mi guarda e mi porge il cellulare. -Ti è arrivato un sms.- Sento un colpo al cuore. Forse.. -Allora chi è?
-Silvano.- La mia espressione cambia subito, così come quella di Giulia.
-Che vuole ancora?-
-Niente, si scusa per l'altro giorno. Però aggiunge di non farmi illusioni, lui non mi filerà mai. Mentre lui mi sta aspettando a casa.-
-Come scusa???-
-Beh, forse tutti i torti non li ha. Dai Giu, che mi aspettavo?- Non mi lascia neanche finire.
-E io allora? Senti, non importa quello che dice Silva, importa quello che stiamo vivendo. Chissene se lui si sente in colpa, chissene se non ci hanno scritto o chiamate, importa che abbiamo passato due serate con loro. Noi abbiamo passato due sere e anche di più con Sergio Ramos e Fernando Torres. Il resto non conta. Dai esci da qui che tocca a me!-
Vorrei essere come lei, so che ha ragione, ma è difficile accontentarsi quando assapori la felicità. Ne vuoi sempre di più.
-E poi scusa, mandagli un sms! Non costa nulla. L'hai sempre fatto con Twitter, perchè con il cellulare dev'essere diverso?- Mi fissa. -O lo fai tu o lo faccio io per te.-
-È una minaccia?-
-Si!-
-Ok, ok lo faccio io. L'ultima volta che hai scritto tu io sono svenuta.-
-Guarda che poi controllo. -Mi urla mentre le chiudo la porta del bagno.
Per una volta decido di darle retta.

A: Fernando
TESTO: Ciao Fer! Scusa se ti disturbo, volevo sapere se l'invito per stasera è ancora valido o hai altri programmi. Spero gli allenamenti tutto bene. Un bacio.

Non so quante volte l'ho letto, riscritto, riletto. Questo è quello che mi sembrava migliore.

~~••~~
-Cazzo! Guarda che ore sono! E che cazzo!!! Dobbiamo ancora arrivare in albergo!-
-Non ti lamentare! Muoviti Fer!-
Faccio la doccia velocemente, mi vesto e poi finalmente arrivo in hotel. Salgo in camera quasi correndo. Prendo in mano il cellulare, 3 chiamate e un sms.
Guardo le chiamate sperando che sia lei, ma non lo è.
-Allora ti ha cercato bel biondino in amore?-
-No. È solo quella scema di Sofy.- Poi sconsolato apro il messaggio. È il suo.
Lo leggo e subito premo per la chiamata.
Ci mette un po' a rispondere, sto per buttare giù quando finalmente sento la sua voce.
-Ciao Fernando!- Mi saluta in italiano, non potrei essere più felice di sentire la sua voce.
-Ehi ciao! Ascolta, il mio invito sarebbe ancora valido, ma il mister ha obbligato me e Sergio a stare in hotel con gli altri. Niente più uscite fino alla partita. Mi dispiace.-
-Oh... Capisco.- Il suo tono di voce si abbassa, mi dispiace sentirla così. -Dispiace anche a me, è per colpa mia se sei finito nei casini con la squadra. Scusa.-
-Ma va! Non scusarti! Ne è valsa la pena. Tu quando riparti?-
-Il giorno dopo la partita. La mattina presto.-
-Oh... - Non riesco a dire altro. Non l'avrei più rivista. -Quindi ci vediamo alla partita?-
-Si certo! E vedrai come saremo conciate io e la Giu! Ahahah!-
-Sarete delle furie rosse?-
-Vorresti! No no! Il tricolore regnerà sovrano su di noi! Ahahah-
-Inizio ad avere paura. Farò finta di non conoscerti.- Non risponde. Silenzio. -Fla? Fla ci sei? Cazzo di linea...-
-No, nonono.. Ci sono. E' che..-
-Che succede?-
-Mi saluterai?-
-Beh non farò mica finta di non conoscerti! Ma parli sul serio?-
-Ah ah. Oddio...Grazie!!! Cioè tu mi saluterai allo stadio! Davanti a tutto il mondo!?-
-Mi sembri scema!- Rido divertito. Non capisco se è realmente seria o è veramente felice per una cosa che a me sembra banalissima. -Senza contare che sarai assediata dai fotografi.-
-Non mi importa! Scusa devo andare che Giulia mi chiama. Stiamo sistemando i bagagli, domani cambiamo hotel. Da domani sarà tutto gratis!!-
-Anche ieri sera lo è stato.- Le ricordo sorridendo al pensiero del suo bacio lieve e del suo profumo.
-Vero, ma è diverso. Ieri sera non lo volevo.-
-Ehm..a proposito. Senti non ci devi fare caso alle sceme che mi scrivono su Twitter. Non mi interessano.-
-Perchè io ti interesso?-
Rimango pietrificato da quella domanda. Non me l'aspettavo. Merda.

Love on the web - Nihal || Fernando TorresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora