XXV

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«Si ama quello che colpisce e si è colpiti da ciò che non è ordinario»



Jungkook continuava imperterrito ad accarezzare la folta chioma di Tae-hyung, il quale era sdraiato proprio sulle sue gambe.
«Mi dispiace, per la scenata di ieri» esordì con la sua voce dolce, mentre pian piano passava i polpastrelli su un piccolo lembo della sua pelle.

«Non devi più toccare Jimin.
Se dovessi ferirlo, non ti perdonerei mai» lo avvisò il biondino, pronunciando quelle parole con un tono malinconico.

«Cos'è lui per te?» chiese qualche minuto più tardi il minore, che dentro di sé provava della lieve gelosia.
Anche lui avrebbe desiderato essere così tanto importante per Tae-hyung.

«Nuvole» rispose solo il diretto interessato, confondendo completamente lo psicologo.

«Come?»

«Ecco, è libertà» specificò l'ibrido, chiudendo gli occhi, e beandosi del tocco delicato del moro.
«Sono felice quando siamo insieme, ed è come se in qualche modo mi donasse la libertà» aggiunse, per poter facilitare la comprensione dell'altro.

«Ed io, cosa sono per te?» chiese ancora quel ragazzo, sopraffatto dalla curiosità.

«Tu...-» il giovane si bloccò, non sapendo effettivamente come spiegarsi.
«Non lo so» si arrese, forse troppo in fretta.
Nella sua mente riaffiorì il bacio di alcuni giorni prima, il calore insistente che aveva sentito al basso ventre, le farfalle nello stomaco e il desiderio sempre più sproporzionato delle sue labbra. Era parecchio complicato trovare una definizione che racchiudesse tutti quegli elementi.
Non si accorse però, che Jungkook rimase molto deluso per via di quella affermazione.
«Voglio farti alcune domande» affermò il biondino poco dopo, cambiando totalmente discorso.

«Spara» lo incitò subito il moro, sistemandosi meglio sul divano in pelle, e riprendendo ad accarezzarlo.

«Quando, come e perché ti trasformi?» domandò infatti, puntando i suoi occhi di ghiaccio in quelli scuri dell'altro.

«La mia trasformazione avviene quando subisco uno sbalzo di emozioni negative, le quali possono essere rabbia o tristezza.
Anche se spesso posso controllarle, e di conseguenza decidere di tranquillizzarmi, ma succede raramente» spiegò, fissando un punto impreciso davanti a lui.
«L'unica particolarità della mia trasformazione è il colore dei miei occhi, che può variare a seconda del tipo di emozione che provo» parlò ancora, indicando distrattamente le sue iridi.
«Il perché...-» si bloccò, passandosi una mano fra le ciocche di capelli e respirando profondamente.
«Penso che oltre alle mie sensazioni ci sia anche di mezzo l'odore del sangue umano. Nonostante abbia un alto autocontrollo, delle volte mi risulta difficile resistere» concluse, evitando a tutti i costi lo sguardo del suo paziente.

«Questo odore del sangue, ti ha mai spinto ad uccidere qualcuno?» chiese ancora Tae-hyung, attendendo impaziente una risposta.

«Vorrei poter dire di no, ma è successo» rispose tristemente Jungkook, iniziando a torturare le sue dita fredde, e abbassando lo sguardo.
«Una famiglia intera, composta da ben quattro persone.
Kim Lee Do, il capofamiglia, fu colui che mi sfidò. Diceva di non credere in certe leggende, e voleva dimostrare a tutti i costi di avere ragione.
Perciò, ferì il braccio di sua figlia, in modo da farmi desiderare il suo sangue ad un punto tale da farmi impazzire completamente.
Uccisi quella ragazza senza neanche rendermene conto, in pochi minuti. Dopo fu il turno di sua moglie, poi toccò allo stesso uomo e, qualche ora più tardi, trovai il figlio minore nascosto sotto il suo letto» raccontò, e le sue mani inziarono a tremare, mentre una lacrima rigò la sua guancia.
«Dopo quel giorno decisi di nutrirmi solo di sangue animale, e alcuni anni più tardi iniziai a rubare delle sacche di sangue da diversi ospedali.
Nonostante quell'importante svolta nella mia vita, i ricordi di quel giorno mi hanno tormentato per molto tempo, e faccio tutt'ora incubi orribili» aggiunse, respirando in seguito molto profondamente.

«Quell'uomo sapeva che eri un vampiro, giusto?» volle accertarsi il biondino, sperando vivamente in una risposta positiva.

«Sì» affermò Jungkook, usando un tono di voce davvero molto lieve.

«Allora, la colpa è principalmente sua» disse prontamente Tae-hyung, senza un minimo di esitazione.
«Ha messo in pericolo la sua famiglia, senza curarsi dei rischi a cui sapeva di poter andare incontro.
Tu hai tolto la vita a ben quattro persone, ma nonostante tutto non lo avresti mai fatto se solo quell'uomo non fosse stato così avaro e irresponsabile» concluse, alzando il suo busto, e trovandosi quindi a pochi centimetri di distanza dal suo psicologo.

«Avrei dovuto resistere e non fare del male a nessuno» si incolpò il moro, senza mai alzare il suo sguardo dal pavimento, incapace di sostenere quello di Tae-hyung.

«Come avresti potuto?» domandò subito l'ibrido, quasi arrabbiato.
«È la tua natura, sei nato per bramare il sangue umano. Spiegami in che razza di modo avresti potuto evitarlo!» esclamò in seguito, mentre pian piano iniziava a perdere la pazienza.

«Sono un mostro Tae-hyung» un'altra lacrima scese lungo la sua guancia, ma il suo percorso venne troncato dal dito del giovane, che prontamente l'asciugò.

«Stai forse cercando di allontanarmi da te?» chiese spazientito il più grande, afferrando dolcemente il viso di Jungkook e avvicinandolo involontariamente al suo.

«Saresti al sicuro, lontano da me» rispose solo lo psicologo, che lentamente si liberò dalla presa di Tae-hyung ed iniziò ad alzarsi dal divanetto.

«Starei solo peggio» fece quello, che in men che non si dica si alzò in piedi.
Il moro si voltò nella sua direzione, e subito l'ibrido gli sorrise sinceramente, come per rassicurarlo.
«Se hai anche la sola minima intenzione di andartene di nuovo, giuro che ti prendo a calci in culo» lo minacciò in seguito, avvicinandosi ancora di più al ragazzo in questione.
«Hai solo la minima idea dell'inferno che ho passato senza di te? Come puoi essere così egoista?» chiese gesticolando di tanto in tanto, ed il suo viso formò un'evidente espressione triste.

«E tu?» domandò Jungkook, puntando un dito contro il suo petto.
«Come puoi essere così...-» quella volta, ad interrompere fu proprio l'ibrido che, impaziente di ascoltare oltre, si impossessò letteralmente delle labbra del più piccolo.
Quest'ultimo rimase estremamente sorpreso per via di quel gesto, ma poco dopo chiuse gli occhi, per potersi godere al meglio ogni istante di quel momento così magico.

Forse, Tae-hyung stava davvero imparando ad amare.

Joke Of Nature 悪魔 || VkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora