Cap. 1 - New life

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Ormai il sole tramontava ad Ovest, le grandi montagne sprofondavano nell'oblio e le stelle nel cielo brillavano di una pallida luce. Ero riuscita a cogliere ogni sfumatura di quel cielo immenso e avevo atteso impazientemente le stelle... quelle stelle che lui mi aveva detto di guardare, proprio verso le foreste di Bosco Atro. Io le avevo guardate, ogni volta, dal nostro incontro. Ogni volta, speravo di sentire i suoi passi dietro di me, volevo stare con lui, lo volevo cosí tanto... come mi aveva promesso che sarebbe stato, ma, spesso, quando si desidera qualcosa, si finisce per perdere l'oggetto del proprio desiderio e di soffrire, per una giusta causa. Quanto quella causa fosse giusta, non lo sapevo.
Sedevo, con lo sguardo fisso verso l'orizzonte, e una mano stretta nella sua, gelida come il ghiaccio che ricopriva le pendici della Montagna Solitaria. Il vento soffiava inarrestabile, le raffiche aumentavano di intensità, man mano che la sera calava e il buio sopraggiungeva. Non mi ero ancora decisa a scendere dalla montagna, non volevo lasciarlo, non potevo lasciarlo. Non cosí. Gli davo le spalle, temevo di crollare. Mai avevo provato simili sensazioni.
Perchè era reale.
Mi voltai di scatto, verso Kili, che giaceva a terra. Risentii la voce di Thranduil, percepii di nuovo la sua presenza, ma non era lí. Provai rabbia, risentimento, odio. Aveva agito per egoismo, egocentrismo, sacrificando vite preziose e sminuendo tutto ciò che amavo. Mi aveva bandita dal suo regno, aveva osato immischiarsi nelle mie decisioni, aveva deliberatamente mandato a morire il suo popolo e lo odiavo per questo. Lo odiavo cosí intensamente da non essere in grado di rispondergli, tale era la mia rabbia e il mio dolore. Mi alzai, trascinandomi al fianco del nano e lo sollevai da terra, facendo attenzione, sebbene non potesse sentirmi, nè provare dolore, nè sentire le mie lacrime sul suo viso, per l'ennesima volta. Esaminai il terreno sottostante e decisi il sentiero piú accessibile per scendere a valle. Avevo sentito da distante i movimenti degli eserciti che si ricomponevano e ascoltavano gli ordini imposti dai generali. I nani di Dain erano schierati presso le porte di Erebor, affiancati dagli uomini. Ovunque sorgevano piccoli accampamenti e oramai i focolari della cena spiccavano nell'oscurità. Mi chiesi per quale motivo nessuno venne a cercare il corpo di Kili, ma non provai ad ipotizzare.
Quando arrivai alle prime tende dell'accampamento, subito vennero avanti i nani che avevano composto la compagnia. Consegnai a loro il corpo, non ci scambiammo parole, solo sguardi d'intesa e dispiacere. Volevano seppellirlo, cosí avevo sentito dire. Non rividi mai piú Fili e il coraggioso Thorin Scudodiquercia. Prima di andarmene, incontrai Balin, un vecchio nano dalla barba bianca e dal viso cordiale, a lui diedi la pietra che Kili mi aveva donato tempo prima, come promessa. Mi strinse la mano, con comprensione, io lo ringraziai con un solo cenno del capo, non provai a parlare. Lo oltrepassai, ma sentii subito dopo una voce alle mie spalle: -Mio Sire Thranduil sosta con la sua armata sulle rive di Pontelagolungo. Ti attende. -
Improvvisamente si riaccese una scintilla, la speranza di dimenticare l'orrore della guerra sotto la Montagna e ricominciare da capo, si fece strada lentamente. Non esitai ad andarmene, lasciandomi il passato alle spalle. Lasciandomi Kili e l'amore per lui alle spalle.

-Spazio Autrice-

Questo era un capitolo di introduzione, per questo è relativamente corto. Grazie a tutte le persone che lo leggeranno e lasceranno una stellina o un commento, significa molto per me. ho deciso di postare un nuovo capitolo ogni settimana, o sabato o domenica, quando la scuola deciderà di lasciarmi un attimo di respiro. Grazie e tutti ancora e ci vediamo al prossimo capitolo!

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