Non seppi mai perché mi permise di restare. A dire la verità, non fu nemmeno lui in persona a darmi la notizia, non lo vidi. Nonostante il numero delle perdite fosse stato molto alto, l'accampamento elfico era piuttosto esteso e, sebbene mi avessero reintegrata in pieno nella comunità, ma considerata ancora come disertrice, le guardie che pattugliavano la mia tenda provvisoria erano di un numero troppo alto per essere aggirato, inoltre ero completamente disarmata. Non mi fu concesso parlare con nessuno, ufficialmente ero in prigione per lesa maestà, ma, non avendo a disposizione le vaste sale dei sotterranei, mi costrinsero in una tenda dalle piccole dimensioni, ma ben fornita.
Il viaggio di ritorno non fu tanto peggio. Una volta giunti a casa, se così avrei mai più potuto considerarla, fui costantemente tenuta sotto osservazione dai migliori soldati di tutto Bosco Atro, alcuni persino li conoscevo, essendo stata capo della guardia. Ma, in quel momento chi ero? Non lo sapevo nemmeno più. Per diversi giorni accettai di essere trattata in qualsiasi modo gli altri ritenessero opportuno. Subii interrogatori e una settimana di prigione, durante la quale scontai, ovviamente, una pena particolarmente ridotta, a confronto con l'esilio, ciò che mi meritavo. Infine, mi fu concesso di ritornare nelle mie stanze, le stesse da tempo. Nonostante io avessi vissuto la maggior parte della mia esistenza a fianco del principe degli Elfi, non ebbi il diritto di essere ricevuta da Sire Thranduil, in persona. Vissi per alcuni giorni nel silenzio e nella solitudine, poiché non mi era ancora stato accordato il permesso di uscire. Cominciai a pensare alla libertà della quale invece avrei potuto godere, se non mi fossi consegnata di nuovo alla mia comunità.
Cercai di fuggire più volte. Tentativi che non andarono a buon fine, poiché non riuscivo mai ad arrivare alle porte del regno. Continuavano a ripetermi che lui non lo voleva. Perché tenermi rinchiusa nella mia stessa camera? A quale scopo? Tentai di lasciarmi tutto alle spalle, ma quello che feci fu solamente ricoprirmi di ricordi, che portarono risentimento, rabbia e odio, solamente e unicamente, rivolti verso un unico elfo. Thranduil. Colui che mi aveva dato e tolto tutto. Lui era stato il mio unico pensiero. Lo avrei perdonato. Lo avrei fatto sul serio. Avrei potuto finalmente ricominciare a chiamarlo "ada" ("papà"), così come facevo con Legolas, quando era ancora al mio fianco. Non lo chiamai mai più così. Accettai le sue decisioni di reclusione, accettai il fatto che non volesse vedermi, ma, quando tutto quello che stava accadendo divenne un capriccio, agii.
Come già detto, quello doveva essere un tentativo di fuga, ma cambiò improvvisamente aspetto quando, per la prima volta dal mio ritorno a Bosco Atro, non fui ricondotta nelle mie stanze, ma nella sala del trono. Mi trascinarono fin al cospetto del Re, io mi opponevo. L'ultima cosa che volevo era vederlo. Ma, dovetti, quando mi lasciarono in piedi nella vasta sala, inchinarmi a lui.
-Hir nìn or brannon...- ("mio signore") abbassai lo sguardo.
Thranduil era seduto sul suo trono, elegantemente. La sua figura regale spiccava nella sala del trono. Scrutava in basso, negli occhi la consapevolezza di essere superiore di me, di chiunque altro. Non lo ricordavo così superbo, anche se lo era sempre stato. Quando parlai, lo vidi irrigidirsi e alzarsi, sebbene non lo stessi guardando direttamente. Lui scese le scale del suo trono e si fermò a pochi metri da me. Sentii una fitta allo stomaco, per la sua nuova vicinanza. Ciò non voleva dire che io fossi intimidita da lui. Ero più che mai decisa a capire.
-Hir nìn... vorrei sapere...-
-Proprio non riesci a tenere la bocca chiusa, non è vero?- ruppe il silenzio e non solo quello. Le parole mi morirono sulle labbra, il suo tono autoritario mi fece arretrare di un passo.
-Mi hai umiliata.- dissi a denti stretti, mentre riacquistavo quel passo ceduto al mio interlocutore. Sul suo viso comparve un ghigno celato. Lo conoscevo abbastanza da vederlo, nonostante tutto.
-Per più di cinquecento anni ti ho accolta nel mio regno, cresciuta accanto a mio figlio...- " che ora non è qui, soffocato dalla tua presenza." Volevo aggiungere, ma mi trattenni. -... la posizione più alta, tu l'avevi. Ti avevo favorita.- prese a camminare, girandomi intorno, come un serpente strisciante. Il tono di accusa che premeva su di me, accecato dall'egocentrismo. –Rivoltandoti contro il tuo stesso popolo, ti sei coperta di ridicolo. Per un misero nano...-
Lo vidi rivolgermi una smorfia di disgusto. Per settimane mi aveva tenuto in gabbia, come un animale. Avevo perso la visione che avevo della libertà, avevo dimenticato il vento, l'aria tra i capelli e il bosco. Gli alberi e la loro ombra mi mancavano.
La sua voce continuava a crescere di intensità: -...per un essere inferiore hai condannato te stessa. Hai perso tutto. Hai gettato la tua vita per uno schifoso...-
-Din!- ("silenzio") Si bloccò, con un ghigno sul viso, una risata trattenuta.
Non potevo più starlo a sentire. Non potevo più sentirlo insultare colui che avevo amato. Di nuovo mi adirai con lui, non ero più decisa a perdonarlo, ma a colpirlo. Farlo soffrire. Così come lui stava facendo con me. Ma, prima di fare qualsiasi cosa, capii. Il suo scopo era quello di dimostrare che io fossi una ribelle, contro il mio stesso popolo. Mi maledissi per avergli dato la conferma così chiara e inconfutabile.
-Sei ancora una bambina viziata e capricciosa e le mie guardie non necessitano di una mocciosa. Da domai seguirai gli ordini del generale Elurìn, come soldato semplice.-
L'aveva programmato. Sapeva, indipendentemente da quello che sarebbe successo, che sarebbe riuscito a conseguire il suo intento. Il suo piano era basato sulla volontà di provocarmi, farmi crollare.
-Sei un verme...- le guardie vennero subito a prendermi, per riportarmi nelle mie stanze. -... viscido. Lygion! Or ion lyg!- (" figlio di serpenti")
Mi strattonarono via.
-Hai perso la mia fiducia. Faticherai per riaverla.-
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Love? -I don't want it-
FanfictionTauriel, dopo la morte di Kili, aveva deciso di lasciarsi tutto alle spalle: lui stesso e l'amore che provava. Dovrà ricominciare una nuova vita, senza Legolas a sostenerla. Accecata dall'odio per Thranduil, si ritroverà a lottare contro il Re d...