Cap. 20 - The end

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AVVISO: Questo sarà  (FORSE? LEGGETE ALLA FINE DEL CAPITOLO, VI PREGO) l'ultimo capitolo. Poiché prevedo che questa conclusione probabilmente non rispetterà quello che vi sareste immaginati, alla fine vi scriverò il perché della mia scelta. Vi ringrazio in anticipo di aver letto questa storia fino alla fine e di aver lasciato una stellina. Non confidavo così tanto in questa storia, eppure è piaciuta molto. Grazie di tutto! Vi lascio al capitolo, adesso, senza trasformare tutto questo in una lacrima strappa-storie :)

TAURIEL

Continuavo a fissare il mio riflesso intensamente, con la stessa intensità con la quale continuavo a pensare al fatto che io, a partire da quel giorno, non sarei più stata la stessa. Non pensavo di poter subire un dolore simile alla perdita dei miei genitori, ma quel giorno avrebbe segnato la terza mia più grande sofferenza. Nuovamente io mi ritrovavo inerme davanti alla realtà, né sapevo come reagire. Improvvisamente rividi i miei genitori senza vita a terra, in seguito al tentativo di proteggermi. Kili ricomparve davanti miei occhi, mentre stringeva tra le mai la promessa che non era riuscito a mantenere; lo avrei rivisto a terra, con lo sguardo rivolto verso l'alto, probabilmente l'ultimo pensiero rivolto alle stelle, che tanto amava. In quel momento, non c'era dolore più grande che io potessi affrontare: vedere, per l'ennesima volta, qualcuno che amavo andarsene. Nonostante tutto, la speranza, che nutrivo nel profondo, tentava di prevalere su tutti i restanti sentimenti che immancabilmente cercavano di distruggermi dall'interno. In quel momento, decisi di concedermi per l'ultima volta di soffrire a causa sua, perché, si, lo amavo e forse troppo. Avevo completamente dimenticato me stessa, avevo sempre posto il mio sentimento per lui davanti a qualsiasi altra cosa, sbagliando.

Avevo indossato una veste di un tessuto tendente al verde, in grado di variare tonalità in dipendenza dalla luce con la quale lo si guardava. Il corpetto era la parte più elaborata, mentre le maniche erano di stoffa leggera e trasparente. I capelli erano lasciati sciolti e ricadevano morbidamente sulle spalle, incoronati unicamente da una tiara d'argento, che riprendeva le decorazioni del busto. Avevo infine aggiunto una sottile catenina che dava il giusto punto di luce all'intero abito. Continuavo a pensare che quell'abito non sarebbe dovuto servire per assistere a un matrimonio, quanto per celebrare il mio.

Dalla sera precedente, mi era risultato impossibile separarmi dall'unico elfo che in quel momento poteva accogliermi sotto la sua ala protettiva. Ero perfettamente consapevole di avere disperatamente bisogno di aiuto, sebbene io non fossi mai stata il genere di elfo da ammettere una simile necessità. Pare assurdo, ma mi decisi quanto prima a chiedere soccorso, considerando la difficoltà che avevo riscontrato tempo prima, quando attribuivo a me la colpa della morte di Kili. Ero caduta in buco nero, dal quale quasi non ero riuscita ad uscire. Ero arrivata a considerare l'opzione di togliermi la vita come unica scelta, non volevo nemmeno ritornare con la memoria a quel momento. Elurìn, anche in quella situazione, si dimostrò un elfo di buon cuore, sostenendomi prima del matrimonio e assistendo alla mia preparazione, poiché, come d'altronde lui stesso, sarei stata presentata come uno dei migliori guerrieri presenti a Bosco Atro. Prima di osservarmi allo specchio, il mio più caro amico posò dolcemente sul mio capo la tiara d'argento; io feci lo stesso con lui. Quando poi volsi lo sguardo verso lo specchio, non mi riconobbi nella figura che vedevo. Quell'immagine non somigliava nemmeno lontanamente alla Tauriel coraggiosa, determinata e forte che ero abituata a conoscere. Pareva piuttosto debole, rassegnata e triste. Tre aggettivi che non avrei mai pensato di attribuirmi.

-Sei bellissima.- la sua voce interruppe momentaneamente il fiume dei miei pensieri. Non riuscivo a vedere me stessa. Potevo dire che la figura che rifletteva la mia immagine era bellissima. Io lo ero?

-Non sono abituata a portare questi vestiti...- mi mossi a disagio, davanti al mio compagno d'armi, il quale mi guardava con tenerezza. -... il vestito è bellissimo, senza dubbio, ma... forse non è adatto a me e...-

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