Cap. 12 - Why did you kiss me?

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THRANDUIL

Mi staccai da Tauriel. Baciarla, lo scoprii solo in quel momento, fu una liberazione e la realizzazione del desiderio che cercavo di reprimere in ogni modo possibile. Non so dire quando capii di provare qualcosa, o almeno pensare a lei in altro modo, ma sapevo solo di doverlo fare, almeno una volta. Ne avevo bisogno, perché mi accorsi di aver perso me stesso, tutto quello che ero e lei era riuscita, dopo secoli, a ricordarmi chi fossi e quale fosse il mio posto. Ma, quando la guardai negli occhi capii anche quanto fosse disposta a lasciarsi andare. Era fin troppo disposta, sconsiderata, per questo la lasciai e mi assicurai di non vederla, di tenerla lontana da me, per permetterle di dimenticarsi di quell'amore che credeva di provare così ardentemente per qualcuno che non avrebbe saputo ricambiarlo. Lo feci per lei, volendo proteggerla, evitando di illuderla.

TAURIEL

Avevo imparato a conoscere ogni sentiero di Bosco Atro, mi riabilitai a combattere, permettendo a me stessa di riprendere posto nell'esercito, e avevo anche appreso come sopravvivere a ogni momento di tristezza, ogni incertezza e ogni momento di solitudine. Superare quel giorno non fu semplice: per settimane tentai di comunicare con Thranduil; cercai di comprendere il motivo delle sue ragioni, ma non riuscii mai ad avvicinarmi a lui. Sospettai, e confermai successivamente i miei dubbi, che il Re mi tenesse lontana appositamente. Le guardie non mi permettevano di accostarmi alla sala del trono, mi impedivano addirittura di accedere a un'ala della dimora del re degli Elfi. Io, al contrario di rifugiarmi nelle mie stanze, mi spinsi sempre più lontano dal castello, esplorai nuovi luoghi altrimenti sconosciuti e mi meravigliai di quello che avevo perso in quelle settimane di reclusione spontanea. Superai quell'ennesimo dolore causato dall'amore e ricominciai a vivere da sola, ma libera.

Erano trascorse settimane. L'autunno era passato, regalandomi gli ultimi spettacoli della stagione e ora l'inverno imperversava, ricoprendo ogni cosa con ghiaccio e neve. Ero seduta sul ramo di un albero, al limitare della foresta, che già portava i segni del freddo e della candida neve. Tenevo stretto l'arco e una freccia incoccata, senza un preciso motivo, spesso mi ritrovavo a tendere la corda verso un bersaglio inesistente, creato dalla mia mente, anche se forse lo facevo solamente per scrollare la neve che si depositava sull'arma. Quei candidi fiocchi avevano cominciato a cadere da pochi giorni, certe volte più vorticosamente, altre più dolcemente, come quel pomeriggio, disegnando magnifici coreografie e catturando irrimediabilmente la mia attenzione. Amavo la tranquillità e quel pomeriggio rappresentava perfettamente il mio passatempo ideale. Non avevo pensieri, fissavo semplicemente il bosco intorno a me, che mutava ogni minuto: uno scalpiccio, un fruscio; eppure era perfettamente immobile. Il freddo era pungente, avevo dovuto indossare più vestiti sovrapposti, per sopportare i brividi, le mani però tremavano ancora ed erano di un rosso vivido. Le fissavo, senza espressioni, finché non fui costretta ad alzare lo sguardo repentinamente, quando sentii il tipico rumore della neve che viene compressa.

Vidi una figura davanti a me, rivolta verso ovest. I lunghi capelli biondi parevano confondersi con la neve, la veste azzurra ritornava al colore del giaccio. Non ebbi bisogno di altro per riconoscerlo e per alzarmi in piedi, in bilico sul ramo. La mia posizione era leggermente sopraelevata e riuscivo a vederlo chiaramente; a lui non sarebbe bastato molto per notarmi. E fu quello che fece, dopo aver percepito i miei occhi su di lui. Vederlo in quella circostanza mi fece rabbrividire, nonostante indossassi strati di tessuto. Sentivo i suoi occhi bruciarmi, scrutarmi e analizzarmi completamente, calcolatore. Nessun tipo di emozione mi attraversò il volto, ma dentro stavo provando una tale confusione da destabilizzarmi.

Scesi dall'albero con agilità e lo raggiunsi. Thranduil rimase immobile, ma fu il primo dei due a parlare: -Non pensavo di trovarti qui.-

-Che sfortuna, non trovi?- risposi prontamente.

-No. I soldati all'entrata ti hanno vista dirigerti in questa direzione.-

Lo guardai stranita. –Come hai fatto a trovarmi?-

-Eri così certa che nessuno ti avrebbe seguita che hai lasciato indizi ovunque.- disse, distogliendo lo sguardo da me. –Devo parlarti.-

Io quasi scoppiai a ridere. L'ultima cosa che volevo era discorrere con quell'elfo. Ma la prima che volevo era sapere. Anche se avevo parzialmente archiviato il discorso, la curiosità e quella rabbia che avevo serbato nei suoi confronti erano rimaste.

-Devi parlami del fatto che mi hai fatta trascinare via dalla sala del trono dalle guardie? Del fatto che mi hai umiliata? Del fatto che mi hai illusa? Del fatto che mi hai abbandonata, di nuovo?!- alzai la voce, urlando. Thranduil continuava a tenere lo sguardo immobile, fisso davanti a sé, ma una minima espressione facciale mi fece comprendere che stava realmente ascoltando quello che stavo dicendo. –Perché mi hai baciata?-

Dirlo ad alta voce era come rivelare un grande peccato e un'irrimediabile colpa. Il peso di quelle parole calò su di noi, ignari della natura di quel gesto che avevamo compiuto entrambi.

-Uno sbaglio. Un puro sbaglio.- il tono di voce era completamente diverso da quello a cui ero abituata: incerto, quasi tremante. –Ti saresti concessa a me, lo vedevo. Non sapevi a cosa andavi incontro.-

Ed era vero. Baciarlo non aveva fatto altro che accrescere il mio desiderio di lui, di volerlo. E lo volevo ancora? Inutile negarlo...

-Menti.- ... ma almeno la mia immagine doveva restare in piedi.

-Non mentire a te stessa e a me. È lo stesso desiderio che ti illumina gli occhi...- si voltò verso di me e mi sfiorò la guancia, quasi avesse paura di farmi male. E allora capii. Lo perdonai e mi ripromisi di fare tutto il necessario per non perderlo di nuovo. Cancellai dalla mia mente l'ultimo mese e per me fu come ritornare a respirare.

Avvicinai il viso alla sua mano, permettendogli finalmente di toccarmi. Thranduil rimase immobile, guardandomi negli occhi.

-Ti prego, lasciati andare.- sussurrai, prima di chiudere gli occhi e appoggiare la fronte sulla sua.

-Spazio Autrice-

Che ne dite? Riusciranno finalmente a stare insieme, o altri dubbi taglieranno la strada ai due elfi? Thranduil dovrebbe veramente lasciarsi andare? dopo queste domande esistenziali, volevo ringraziare tutti colore che hanno letto questi capitoli. Vi adoro, grazie mille!

Love? -I don't want it-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora