Capitolo 9

271 10 1
                                    

Una volta arrivati, decidiamo di stendere il telo sotto un grosso albero, lontano da tutti.

"Allora..." inizia il ragazzo dai capelli ricci che si è appena seduto al mio fianco "inizio col dire che sono stato decisamente uno stronzo" ammette, guardandomi sott'occhio. Ridacchio, incrociando le braccia al petto.

"Decisamente" dichiaro

"Ma anche tu non sei stata tanto normale, hai iniziato a sbraitare come se non ci fosse un domani per qualcosa che alla fine era una sciocchezza" dice, stavolta guardandomi con occhi seri. Abbasso lo sguardo, non riuscendo a trattenere il suo.

"Potrei aver sbagliato anche io, sì. Comunque sia, tutto questo è cominciato da te" dico sulla difensiva. È inutile, voglio avere sempre ragione, anche quando ho torto. Probabilmente è questo che mi ha sempre fregato in amore come in amicizia. Harry sospira profondamente, prima di iniziare nuovamente a parlare.

"Non era questo quello di cui vorrei parlare" dichiara "volevo semplicemente chiederti scusa per essermi comportato così. Ricominciamo da capo, diventiamo amici" quasi sembra mi stia pregando. Abbozzo un sorriso.

"Mi piace essere tua amica," ridacchio "quindi ci sto, a patto che tu non mi prenda più in giro con i gelatai" dico puntandogli il dito. Sto davvero cercando con tutta me stessa di essere seria, ma non posso far a meno di sogghignare. Lui sorride talmente tanto da riuscire di nuovo a far vedere le sue due fossette.

"Questo non te lo posso promettere! Ma giuro che prometto di rispondere al posto tuo quando dormi in piedi!" Scoppia in una fragorosa risata e mi accorgo che si sta prendendo gioco di me ancora una volta.

"Bastaaa!" Urlo saltandogli quasi addosso "quante volte dovrò ripeterti che ero soltanto in soprappensiero!" Mi lamento come una bambina. Mi do della stupida, cosa può pensare Harry di una ragazza ormai adulta che si comporta come una bambina di 10 anni?

Finiamo di ridere quando decido finalmente di sedermi di nuovo al mio posto. Harry apre il sacchetto che aveva portato con sè, solo per sfoggiare due panini del Mc Donald's.

"Cioè fammi capire..." inizio ma lui mi blocca subito, probabilmente capendo già cosa voglia dire.

"Lo so! Ma diciamo che è stata una cosa improvvisata e non ho avuto tempo di cucinare" dice sulla difensiva. Pessima scusa.

"Mi hai mandato il messaggio alle 18" dico alzando un sopracciglio, meritandomi un'occhiataccia da parte sua. Scoppio in una fragorosa risata, non posso credere che lui abbia portato dei panini del Mc Donald's per un pic nic.

"Posso spezzare una lancia a tuo favore e dire che io amo i panini del Mc Donald's" mi confido, facendolo sorridere.

"A cosa pensavi l'altro giorno?" Domanda serio, prima di addentare il panino. Mi si gela il sangue nelle vene al solo pensiero di Jason. Abbasso lo sguardo e mi appoggio al tronco dell'albero.

"Diciamo che è legata a qualche anno fa" ammetto prima di dare un altro morso al panino. Harry alza le sopracciglia e mi fa cenno con la testa di continuare.

"Stavo pensando al mio ex" rispondo secca e non riesco a decifrare quale emozione passi in questo momento sul suo volto "ci siamo lasciati perché le cose non andavano più bene, stavamo insieme da anni ma poi... abbiamo sentito il bisogno di mettere un punto" dichiaro facendo spallucce.

"Lo ami ancora?" Domanda e mi stupisco del modo in cui l'ha detto. Diretto e senza indugiare.

"Iono, penso di no" ammetto "stavamo insieme per inerzia, non perché ci amavamo realmente. Ad un certo punto ho iniziato anche a pensare che avesse un'altra, e forse era così..." mi confido apertamente e non so nemmeno io come ci stia riuscendo. Mi riesce così difficile confidarmi o anche solo dichiarare i miei sentimenti, ma con lui mi riesce perfettamente. Sorride amaramente.

"Io penso di non sapere cosa significhi amare veramente una persona" sospira "voglio dire, sono stata con diverse ragazze -come ben sai-" sottolinea seccamente "ma forse solo con una ragazza mi sono sentito veramente vicino all'amare" dice posando lo sguardo alle stelle, al di sopra di noi.

"Chi era?" Quasi sussurro, per paura che potesse dirmi che non è mio interesse saperlo. E invece mi guarda e sbuffa un sorriso.

"Si chiama Ashley, frequentava il liceo con me" ammette "io le andavo dietro da anni ormai, si accorse di me solo qualche anno" scuote la testa sorridendo, sta chiaramente arrossendo, posso vederlo. Mi sembra la persona piú dolce in questo preciso istante.

"E poi?" Domando curiosa. Mi sarebbe molto piaciuto conoscere quest'Ashley, sapere com'era fatta e parlarle.

"Siamo stati insieme qualche mese ma poi venne X Factor e così la fama e beh..." sospira, appoggiando il capo al tronco del grande albero che ci sovrasta "mi ha mollato, dicendo che non avrei mai avuto tempo per lei" mima delle virgolette, imitando una vocina -si presume quella di Ashley-. È arrabbiato ancora, lo si può vedere dal modo in cui ne parla o dal sorrisetto amaro che di tanto in tanto fa apparire. C'è qualche attimo di silenzio dove lui preferisce stare zitto e anche io, presa dal forte imbarazzo. Non sono mai stata una cima a dare consigli o parole di conforto, nemmeno alla mia più cara amica. Ogni volta è come se volessi dire molte cose, ma alla fine non mi esce nulla.

"Avrei fatto l'impossibile, per lei" ammette con un cenno di malinconia nella sua voce. Mi si stringe il cuore a vedere come questa ragazza lo possa rendere triste tutto d'un tratto. Sentire la storia di Harry e pensare al fatto che sia stata io a lasciare Jason mi fa sentire male, ma allo stesso tempo mi ricordo che probabilmente io non ero nessuno per lui e questo mi fa sentire meglio.

"Se questo non è amore..." mi permetto di dire, e lo penso davvero. Si gira a darmi un'occhiata.

"Sai, non penso fosse davvero quell'amore che sogni di avere per tutta la vita. Sapevo sarebbe finita presto, lei non era presa come lo ero io e seppur mi piacesse da morire, non ho mai sentito quella scintilla che mi ha fatto pensare ad un 'noi' eterno" dice tutto d'un fiato. Resto ad ascoltarlo attentamente, la bocca leggermente schiusa, mentre mi perdo nelle sue parole.

"Pensi arriverà mai qualcuno che ci faccia scattare quella scintilla? Che ci faccia sognare un 'noi' eterno?" Mi lascio scappare questa domanda e adesso sì, sembro decisamente una bambina uscita dal mondo delle fiabe. Harry sorride leggermente, passandomi la ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Ci credi nel destino?" Mi domanda d'un tratto, e mi chiedo cosa possa c'entrare questo con quello che ho appena chiesto. Annuisco ugualmente.

"E allora arriverà" mi rassicura, regalandomi un ultimo sorriso.

A/N: ciao ragazze e buona domenica!! Come va? Spero bene.
Questo è il nono capitolo, spero sia di vostro gradimento. Che ne pensate della storia di Harry?
E voi ci credete nel destino? Io personalmente sì, penso che se una cosa deve accadere, accade e basta, in qualsiasi modo.

Fatemi sapere! Buona giornata a tutte!!! xx

THE HEART {h.s}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora