9. Addio

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Biondo
Entro in camera e sbatto la porta.

"Ehi tutto bene?" chiede Luca che sta chiudendo la sua valigia per tornare a Milano per il fine settimana.

"Benissimo!" glielo urlo praticamente in faccia e il mio amico mi guarda come se fossi pazzo.

"Hai per caso il ciclo?" scherza lui.
"Non è aria, Luca." gli rispondo con un tono così acido che sembro davvero una ragazza con il ciclo.

Il mio compagno di stanza alza le mani in segno di resa e ricomincia a piegare i suoi vestiti.

Mi affaccio alla finestra che dà sull'ingresso dell'albergo e vedo Emma e il suo fidanzato che parlano.

"Guarda tu che broccolo che è! Ma che fa? Non la vede da un mese e le dà un bacetto? Ma che razza di fidanzato sei? Un vero e proprio broccolo!"

Non so esattamente di cosa io mi stia lamentando, del resto il suo comportamento da ragazzo anaffettivo va tutto a mio favore, ma mi dà fastidio vedere Emma così poco considerata da quello che dovrebbe essere il suo fidanzato.

Spero davvero che lo lasci oggi;non solo per un mio tornaconto personale, ma anche perché lei merita qualcuno che la faccia sentire amata sempre.

"Non ti chiedo nemmeno quale sia il tuo problema." dice Luca che ha completato il suo giro di perlustrazione della camera per vedere se ha dimenticato qualcosa di indispensabile come il caricabatterie del cellulare.

"Il mio problema ha gli occhi verdi e lunghi capelli color miele." ammetto.

So di poter parlare liberamente con lui.

"Io lo sapevo!" batte le mani eccitato e si siede sul letto abbandonando la valigia a terra.

"Non farti film, Luca." lo anticipo prima che inizi a scegliere il brano da cantare al matrimonio tra me ed Emma "Semplicemente mi piace, piace a tutti credo."

"Lo avevo capito eh! La conosci da meno di un mese!" mi rimbecca il cantante "Ma comunque si vede palesemente che sei preso da lei: sembri un polaretto sciolto al sole quando lei è nei paraggi, altro che Sex simbol freddo!" mi prende in giro scoppiando in una risata che non coinvolge anche me.

Lo guardo con serietà, un po' punto sul vivo.

Sì, è vero, Emma mi fa sciogliere con i suoi modi di fare, con il suo dolcissimo accento che usa per parlare italiano o per pronunciare il mio nome, con le sue mille paranoie sulle canzoni che le vengono assegnate e che puntualmente le vengono benissimo.
Adoro il fatto che ogni volta che ha un problema venga da me, come se io fossi davvero capace di risolvere qualsiasi cosa.

Mi fa sentire importante senza nemmeno volerlo.
Nessuno mi prende mai sul serio, tranne lei.

"Dai sto scherzando!" aggiunge Luca vedendo che io non rispondo.

"Sono incazzato." annuncio io senza nessun motivo apparente e lasciando ancora più confuso il ragazzo davanti a me "Voglio andare a casa."

Voglio stare un po' con mia sorella, l'unica donna capace di calmarmi e farmi riflettere.
Credo che lei sia l'amore della mia vita e che senza di lei nulla avrebbe senso, ma questo non glielo mai dico altrimenti si monterebbe la testa e diventerebbe insopportabile.

Saluto Luca che mi raccomanda di stare tranquillo e dopo aver preso il necessario scendo giù nella hall per raggiungere il parcheggio.

Quando passo dalla veranda vedo che Emma è seduta su uno dei divani con il suo ragazzo che non sembra avere un'espressione molto felice.
Parlano fitto per non farsi sentire dagli altri ragazzi seduti lì per fumare.

Stolen Kisses || S&EDove le storie prendono vita. Scoprilo ora