Part 1

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Troppe persone che mi conoscono qui…troppe…sembra quasi che l’unica che non mi conosca sia io.

Kate era bellissima, coi capelli rosa, il piercing sul labbro,  trucco scuro, nero, gli occhi così chiari: come un cristallo, ci potevi vedere attraverso ma rischiavi di romperli, di spezzarli in mille pezzi. Quegli occhi sembravano già essere stati spezzati in passato, ma cercano di ricomporsi.

-Alzati andiamo…ti porto in un posto più sicuro.-

Aiutò gentilmente ad alzarmi e mi condusse lungo un corridoio piuttosto buio, salimmo le scale ed entrammo in un appartamento attraverso una specie di botola. L’appartamento non era molto grande ma era veramente bello, le pareti dipinte con colori caldi , da tonalità di oro al color cioccolato ricoperti di quadri rappresentanti principalmente donne nude. I mobili erano moderni anch’essi in tinta con le pareti e c’erano molte porte presumo che portassero in altre stanze.

Kate mi accompagnò in un bagno in cui il colore dominante era il bianco in contrasto con le altre stanze, aprì l’acqua della grande vasca scavata nel pavimento e in poco tempo si riempì di schiuma ed acqua calda che lasciava uscire un vellutato filo di vapore.

Mi guardai allo specchio, la mia faccia era per metà ricoperta di sangue e terra e la fronte aveva un profondo taglio, ora capii perché dovevo farmi il bagno.

-Ti lascio degli asciugamani puliti, quando hai finito mi trovi di là-

Kate sorrise ed uscì.

Mi spogliai dei vestiti, della camicetta gialla, i jeans strappati ormai e tolsi le scarpe; poi mi spogliai anche dell’intimo e mi infilai in acqua.

Quella sensazione di calore mi avvolgeva il corpo come una calda coperta, mi lavai il viso e il taglio; quando mi guardai le dita notai che erano sporche di sangue: lo stavo perdendo dal taglio.

Per cercare di lavare il sangue che mi scorreva sul viso andai sott’acqua con la testa e ci rimasi per un po’ di tempo, già a cinque anni avevo perfezionato la tecnica del trattenere il respiro per molto tempo fino a svenire: lo usavo spesso per corrompere la gente, soprattutto mia madre.

***FLASHBACK***

Mia madre mi aveva portata a fare colazione al bar, era una mattina tranquilla e soleggiata. La gente passeggiava tranquillamente per la città.

-Mamma, mi lasci la casetta sul lago di Cape May per l’ weekend? Io e le mie amiche abbiamo bisogno di stare insieme per riposarci.-

Mia madre appoggiò il caffè sul tavolo e alzò lo sguardo per guardarmi meglio negli occhi per poi confermare un secco

-No!-

Sapevo che non sarei mai riuscita a convincerla con le parole quindi guardandola minacciosamente negli occhi cominciai a trattenere il fiato, sapeva bene quello che stavo facendo

-Alison smettila subito! Ti lascio svenire qui con la faccia a terra!-

Mia madre cambiò completamente volto: avrei vinto io, di nuovo.

-E va bene, ma solo per un giorno!-

Ripresi fiato e le sorrisi maliziosamente.

***FINE FLASHBACK***

Non so se per il ricordo o per lo sbattere della porta risalii di colpo dall’acqua.

Niall entrò nella stanza.

MR. STYLES.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora