-Tesoro sei perfetta così! Non serve nemmeno che ti cambi. Andiamo!-
Risi compiaciuta del fatto che a John non interessava minimamente nulla ed era un’anima libera- lo adoravo fin da subito.
Scendemmo le scale sotto le occhiatacce della servitù. John mi prese a braccetto di nuovo
-Mia cara, queste perdenti sono solo invidiose di te! Non è vero Mrs. Keraphyne ?-
Lo disse con voce decisamente troppo alta per quella dichiarazione e tutte le cameriere si girarono tranne mrs. Keraphyne – la governante.
Poi uscimmo e trovammo di fronte a noi un taxi ad aspettarci. John mi aprì galantemente la portiera per poi richiuderla ed entrare dall’altro lato.
-Ali, dovremmo girare tutta Manhattan per trovare vestiti degni di riempire tutto il secondo piano che è talmente vuoto che il mio armadio dei calzini è più pieno di esso .-
-Ok, ci stò!-
Ho sempre amato fare shopping, insomma: chi non lo ama!
John tirò fuori dalla sua borsa un notebook Apple di ultima generazione e cominciò a fare varie ricerche.
Intanto io appoggiai la testa sul vetro e guardai all’esterno: eravamo proprio nel New York Centre.
Quella città mi aveva sempre attirata-la gente sempre in movimento, lo stile di vita frenetico, le star, la moda tutto…
-o mio dio!-
Mi voltai verso John per capire a cosa si stava riferendo.
-Jennifer Lopez si è esibita in alcune delle nuove canzoni sul palco di Good Morning America allestito a Central Park con complicate e sexy coreografie in un body bianco scintillante.-
-e quindi?-
-Ha un sedere troppo grosso per indossare una cosa del genere, pfft…ridicola..-
John fece una faccia schifata rivolta al suo schermo che poi abbassò di colpo.
-Bene, torniamo a noi…-
Era più serio di prima
-stasera uscirai per la prima volta allo scoperto con Mr.Styles, mi raccomando! Ha una certa reputazione che va mantenuta.-
-e perché potrei rovinarla?-
-qua tutti ti vedono ancora come una bambina! Dimostra che invece non lo sei.-
Ero evidentemente seccata- non con John ma con tutti gli altri.
-ma perché dovrebbero vedermi come una bambina, se nemmeno mi conoscono!-
-Ali, non è mai successo che Harry lasciasse che una ragazza venisse a vivere da lui e si sa, tutte le ballerine lavorano per lui col principale scopo di raggiungere il suo cuore di ghiaccio! Inoltre quando si è saputo che sei minorenne e hai sedici anni si è creato uno scompiglio inimmaginabile! Sono tutte gelose di te…–
Riportai la testa sul vetro del finestrino.
‘’ok, era già successo che tutte le ragazze fossero gelose di me, ma ora era diverso! Non che mi dispiacesse...’’
La macchina si fermò nel Avenue n° 5, di fronte ad edificio in stile classico decorato da cartelli moderni col marchio Chanel. Scendemmo .
-Benvenuta a New York, Ali.-
Non riuscii a guardare John perché il mio sguardo ero troppo occupato a fissare il negozio di fronte a me. Ora era il mio turno : presi John a braccetto e lo tirai di colpo verso l’entrata- lui rise di gusto
-Ali Ali Ali… cosa devo fare io con te?-
Alla porta c’era una commessa ,vestita interamente griffata, che ci accolse gentilmente.
-Buongiorno John.-
Poi si baciarono le guance a distanza
-Madame…? –
Lei fece una faccia esageratamente interrogatoria nei miei confronti
-Alison Pieterse!-
Interruppe John –mi fece l’occhiolino. La commessa mi sorrise sgradevolmente. A quel gesto risposi con un sorriso malefico e poi mi leccai i denti dell’arcata superiore, le passai oltre dandole sbadatamente una spallata da lottatore di wrestling e appena le davo le spalle quasi urlai
-Pensavo che le commesse di Chanel fossero più gentili.-
Poi mi girai e la degnai una seconda volta di un sorriso altrettanto malefico alzando le spalle per poi continuare
-Ma a quanto pare mi sbagliavo.-
John cominciò a ridere di gusto e mi raggiunse.
-Alison sei così dannatamente stronza!-
Mi stavo già preparando psicologicamente ad un rimprovero di quelli che mi faceva mia madre poi lui continuò
-il carattere giusto per una nuova stella di new york…-
Disse senza fiato quando io invece tirai un respiro di sollievo.
-ora cominciamo!-
John chiamò due commesse che ci seguirono per tutto il negozio per tenere in mano tutti i vestiti che lui tirava fuori ritenendoli adatti a me.
Poi mi conficcò in camerino e da lì cominciò un’estenuante routine : entra in camerino, prova, esci, sfila, ascolta cosa ne pensa John, ritorna in camerino, levati il vestito e ricomincia da capo con un altro.
Tutto questo riaccadde in altri –circa- trenta negozi. Tutti ovviamente griffati, come: Dior, Dolce & Gabbana, Luis Vuitton…
Dopo aver finito, io e John ci trovammo con un numero innumerevole di sacchetti, così tanti che dovemmo chiedere aiuto a due bellissimi maschioni dell’ Abercrombie , per tenercene alcuni.
Andammo in strada e John chiamò un taxi, i due fustacci riposero tutto al suo interno ed intanto che il mio amico stilista entrò in macchina io salutai i modelli con la mano che ricambiarono per poi essere- imbarazzantissimamente – tirata dentro la macchina per un braccio da John.
-Ti odio!-
-Alison, non puoi provarci con ogni singolo ragazzo che vedi! -
John girò gli occhi e scosse la testa
-e poi...in realtà so che non puoi vivere senza di me.-
A quella frase scoppiammo entrambi a ridere.
-Anche se lo ammetto… erano davvero dei gran pezzi di fighi…-
Lo guardai con una faccia interrogativa.
-Cosa c’è? Sono Gay: ho tutto il diritto di guardare altri ragazzi…-
‘’Sì: John è davvero divertente!’’
La macchina si fermò. Era ormai tarda sera.
Entrammo in casa lasciando le borse nel taxi poiché alcune cameriere si precipitarono a prenderle e poi portarle in camera.
Mi cambiai in fretta con un paio di pantaloncini ed una camicetta smanicata color verde acqua e poi scesi al piano di sotto per buttarmi direttamente di peso sul divano accanto alla poltrona dove era seduto John.
La graziosa cameriera che mi accolse alla mattina ci chiese con la sua vocina infantile
-Desiderate cenare?-
-Per me un maxi caffè freddo a basso contenuto di grassi.-
‘’Che cosa da gay!’’
-Donna, portami un caffè nero da vero uomo!-
Sbraitavo imitando una fin troppo realistica voce maschile.
Guardai a testa in giù il mio nuovo amichetto che mi osservava sconvolto.
-Sei un vero e proprio maschiaccio Alison!-
-Non è vero, io mi vesto sempre di rosa!-
Feci una risata da idiota per via della mia posizione.

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MR. STYLES.
Fanfiction"Lei mi attraeva come se fosse l'unica soluzione per evitare una catastrofe, non avevo ancora capito che l'unica catastrofe era proprio lei." -Mr. Styles