La notte Claudio non aveva chiuso occhio pensando a quello che era successo con Mario. Non solo era rimasto stupito dalle mani di lui che cercavano i suoi fianchi e da quelle labbra che desideravano le sue, ma, soprattutto, non riusciva a dimenticare il modo in cui Mario lo guardava e a come l'aveva osservato mentre si stava togliendo i vestiti. Lui non era più abituato a tutto questo; al corteggiamento, ai piccoli gesti, allo sfiorarsi di mani, e di labbra; ai baci desiderati e mai dati.
A Parigi viveva una sessualità del tutto diversa, per lui quella era la città dove "tutto è concesso", almeno a quelli come lui che frequentavano feste e salotti. Quando conosceva un ragazzo bastava poco per farci l'amore. Si guardavano, bevevano qualcosa, discutevano d'arte, di libri, di poesia e poi... poi labbra, mani, corpi, capelli, sudore e graffi. C'era tanta passione, tutto e subito, non c'era tempo per le pretese né per le illusioni.
A Parigi tutto è concesso, purché rimanga nella camera da letto. Gli uomini si amavano, si amavano spesso, ma poi dovevano tornare a casa da madri, mogli o fidanzate. Era impensabile costruire qualcosa con un altro uomo e Claudio viveva così, cercando di rimandare continuamente le proposte del padre e la conoscenza di donne "più belle", "più ricche" e "più virtuose".
Mario era stata una scoperta. Non si aspettava di ritrovarlo lì, dopo tutto quel tempo. Claudio lo ricordava appena, lo sguardo arrabbiato e altezzoso mentre suo padre, il marchese, lo cacciava dalle stalle allontanandolo da Achille. La cosa meravigliosa era che l'aveva ritrovato lì, nel posto in cui l'aveva visto per l'ultima volta. Pensava e ripensava che era da tanto tempo che non provava più quelle sensazioni, la paura di toccare un uomo, di baciarlo, di spaventarlo. Sapeva che Mario non aveva mai avuto esperienze con uomini, ma sentiva di piacergli, vedeva un uomo duro e spaventato ma con la voglia, e la paura, di toccarlo e di averlo. Avevano parlato tanto in quei pochi giorni in cui si erano incontrati al lago e si erano confidati interessi, sogni ed incubi ma sentiva di non conoscerlo a fondo, sapeva che gli nascondeva qualcosa; era sempre molto vago quando parlava di Milano e poi c'era Marinella...cosa mai ci trovasse in quella prostituta da quattro soldi Claudio proprio non lo capiva. Cavoli! Era bello, se solo avesse voluto, avrebbe potuto avere tutte le donne della tenuta e invece preferiva stare con lei. L'interesse che cominciava a provare per Mario lo turbava. Prima era quasi un gioco, provare a sedurre un uomo palesemente etero...e invece. Invece Mario sembrava quasi ricambiare, seppur con timore e vergogna, quell'interesse e questo poteva creare problemi. E se succedesse sul serio qualcosa tra loro? E se venissero scoperti? Sarebbe un bel problema non solo per lui che poteva benissimo fuggire a Parigi tra i suoi amici, ma anche per Mario. Suo padre ne sarebbe morto e il fratello probabilmente gli avrebbe spaccato la faccia... ad entrambi. O ancora peggio l'avrebbero rinchiuso in qualche centro per deviati sessuali. Ma questi a Claudio sembravano pensieri surreali. Mario, da quello che aveva capito, non si sarebbe lasciato andare tanto facilmente.
<< Secondo me ti conviene chiuderlo quel libro tesoro, sei da due ore sulla stessa pagina!>> la voce di Letizia sveglia Claudio dai suoi pensieri. Erano in salotto a "leggere" e bere del the.
<<Hai ragione, ero sovrappensiero... ma devo dire che Machiavelli non aiuta!>>
<<Non capisco perché continui a leggere questi libri impegnati! Hai letto il Sade? io ne ho qui una copia, so che è illegale ma Pino me ne ha procurata una prima di partire...>>
<<Leeeti! Nascondila bene, che se papà o Agnese la trovano come minimo ci prendono per dei depravati!>>
<<Oh, quante storie Claudio!>>
<<Comunque questo libro lo stava leggendo Mario, l'altro giorno...>>
<<Oh lo sapevo! Lo sapevo Marchese Sona! Così eh... il contadino! Bellino effettivamente, non avrei mai detto che aveva anche... altri tipi di gusti!>>
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Papaveri Rossi
FanfictionRoma 1848. Due giovani uomini si incontrano. Nulla di più diverso. Nulla di più imprevisto. Nulla di più emozionante. Nulla di più scandaloso. Nulla, però, di impossibile. È nella Roma risorgimentale, assetata di vita, di lotte e di rinascita, che C...