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Apro gli occhi ancora un po' intontita dal sonno, mentre il profumo del caffè invade la mia stanza.
Mi stiracchio un po' e tastando con la mano sul letto noto che Cameron non è al mio fianco.
Sono ancora un po' incredula per le sue confessioni della scorsa notte, finalmente è riuscito ad aprirsi con me.
Mi alzo dal letto aggiustandomi i capelli in una coda alta e corro giù per le scale a piedi scalzi, dove in cucina  trovo mia madre intenta a preparare la colazione.
"Giorno Mamma" dico sorridente.
"Buongiorno tesoro, dormito bene?"
"Sì, benissimo grazie" era vero, non dormivo così bene da quando mi sono trasferita e non so se sia grazie a Cameron o meno.
"Tesoro, con chi parlavi la scorsa notte?" Domanda mia madre.
"Ehm, cosa?"
Cerco di fare la finta tonta per non far capire nulla a mia madre, anche se ho diciotto anni non sarebbe comunque contenta di sapere che un ragazzo frequenti la mia stanza durante la notte, seppur non ci sia nulla da preoccuparsi.
"Sì, ti sentivo parlare" continua lei facendo le frittelle.
"Probabilmente parlavo nel sonno" mento "oh le frittelle, che buone" cerco di cambiare discorso con la prima cosa stupida che mi viene in mente.
Mia madre sorride sotto i baffi, avvertendo la mia voglia di cambiare argomento, cosi lascia perdere, senza insistere. Mi conosce troppo bene. Probabilmente sa perfettamente chi c'era in camera mia la scorsa notte, non posso mai nasconderle nulla perché viene sempre a sapere la verità.
Mi porge il piatto con le mie frittelle, che divoro in poco tempo insieme alla mia spremuta.
"Vado a lavoro tesoro, questa sera uscirò con delle amiche quindi non aspettarmi sveglia" mi dice baciandomi la fronte per poi andarsene.
Salgo in camera mia per vestirmi e darmi una sistemata dopo essermi fatta una doccia rigenerante.
Ho bisogno di vedere Cameron così esco di casa e mi avvicino al suo vialetto per poi bussare alla sua porta, che mi viene aperta un istante dopo da lui stesso.
Gli salto addosso abbracciandolo senza neanche dargli il tempo di parlare.
"Quanto entusiasmo" sorride lui.
"Scusa, avevo voglia di vederti" ammetto. Sentivo già la mancanza dei suoi abbracci.
Mi fa entrare dentro casa sua e subito mi corre incontro Asterix, che coccolo frettolosamente.
"Perché sei andato via?" Gli chiedo
"Non volevo che tua madre mi beccasse nel tuo letto"
"In realtà credo che sappia, ci ha sentiti parlare"
"Ah" esclama imbarazzato.
Mi accorgo che dentro casa non c'è nessuno a parte Cam, esattamente come quella volta che entrai in casa sua per riportargli il cane. Il mio sguardo ricade sulla foto posta sul mobiletto del salotto, quella che ritrae suo padre il giorno del suo matrimonio.
"Non sapevo che tuo padre si fosse risposato" indico la fotografia.
"Cinque anni fa, con una donna che non sopporto, non mi è mai stata molto simpatica" si siede sul divano e io lo raggiungo.
"Come mai non andate d'accordo?"
"Quella donna ha totalmente cambiato mio padre, in poco tempo è entrata a far parte della nostra vita, dichiarando amore eterno a mio padre. In realtà ama il suo conto corrente. Grazie a lui adesso fa la bella vita. Ora sono alle Hawaii da un po' di tempo, almeno ho casa libera " Spiega.
Suo padre è sempre stato una brava persona, una di quelle di cui la gente tende ad approfittarne.
"Mi dispiace, vi ho sentiti litigare a volte" confesso.
"Bhe si,  è ormai diventata una routine"
Prendo il suo viso con una mano e lo volto nella mia direzione, dandogli un bacio a stampo ma lui non si accontenta.
Allunga il suo viso e mi morde leggermente il labbro inferiore. Mi allontano divertita ma lui cerca ancora di baciarmi.
Mi alzo dal divano ridendo.
"Se mi vuoi vieni a prendermi" scherzo.
"Foster, hai appena firmato la tua condanna"
Si alza di scatto dal divano e mi corre incontro ma io corro su per le scale al piano superiore.
Riesce a prendermi dai fianchi e a farmi girare verso di lui, beccandosi una leggera ginocchiata sul pube, così da poter scappare dalla sua presa.
"Che stronza" geme di dolore piegandosi in due
"Che femminuccia" rido di gusto.
Con una mano mi afferra il braccio, stringendolo abbastanza per non farmi scappare.
"Ora non mi scappi più stronzetta"
Mi trascina con forza dentro la sua stanza chiudendo la porta a chiave. Non entravo li dentro da molti anni, ben poco è cambiato.
Mi spinge sul letto con il suo corpo facendomi indietreggiare.
"Scusa, non era mia intenzione farti male" gli rido in faccia.
"Dovevi pensarci prima"
Sì sdraia sopra di me facendomi il solletico con una mano e reggendosi con l'altra.
Mi contorco sotto di lui ma mi è impossibile liberarmi dalla sua presa.
"Basta basta basta" imploro agitata.
Si ferma un momento per farmi riprendere fiato e guardarmi negli occhi.
Avvicina il suo viso al mio collo, strofinando leggermente il suo naso sotto la mia mandibola.
Lascia baci delicati e umidi, assaggiando la mia pelle con la punta della lingua.
Accarezzo i suoi capelli tirandoli leggermente portando l'altra mano sotto la sua maglietta mentre lui mi bacia con passione facendo danzare le nostre lingue.
Il mio respiro si fa più veloce quando la sua mano mi tocca ovunque fino a scendere sulla cerniera dei miei pantaloni. Li sbottona velocemente, quando il campanello suona, facendoci sussultare entrambi.
"Cazzo" sbotta Cameron. Sì alza dal letto uscendo dalla camera lasciandomi sola sul letto.
Mi risistemo e scendo le scale, raggiungendo Cam al piano di sotto, affacciandomi oltre la sua spalla per vedere chi ha osato interromperci.

Ecco a voi un altro capitolo come vi avevo promesso.
Spero vi piaccia e stellinate, miraccomando. 💖

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