Chapter 11

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Let go

Ma
sentì dei passi pesanti provenire da dietro. Ed erano sempre più vicini.

Il ragazzo assunse un colorito pallido, provando già ad immaginare cosa gli sarebbe potuto accadere.

Mise la rosa, delicatamente, senza sciuparla, sotto la campana di vetro, ma nel riappoggiarla, si punse con uno degli spini di cui il gambo era normalmente provvisto.

Anche se lui non lo avesse visto prendere la rosa, avrebbe capito comunque che lui era stato lì.

Il suo cuore perse un battito, quando girandosi si ritrovò davanti il mostro. Jin iniziò a tremare, la paura si faceva spazio nel suo corpo, il senso di colpa diventava sempre più grande e pesante.

-Cosa ti avevo ordinato- la Bestia sputò quelle parole. Il ragazzo dai capelli rosa deglutì ed iniziò a fissarlo negli occhi, capendo sempre di più in che guaio si era cacciato.

-Non rispondi...bene lascia che ti rinfreschi la memoria- disse con un tono piuttosto freddo ed acido - Ti avevo proibito di venire nell'aula nord...e tu in questo esatto momento ti trovi nell'area nord del castello...-

-Io, giuro, che non volevo...- la voce DI Jin tremò- non era mia intenzi..- Fuori! - tuonò la bestia- è non farti vedere mai più.

-Ciò vuol dire che...- ti ho detto che devi andartene VIA, VIA, lontano, NON VOGLIO AVERE UNA PERSONA COME TE DENTRO IL MIO CASTELLO- anche se Jin in quel momento sarebbe dovuto essere felice, era triste.

Per le parole che lui gli aveva appena rivolto. Si sentiva sbagliato, si sentiva ancora una volta come quando era piccolo: inutile e senza che nessuno lo volesse.

Certo essere libero da quell'inferno non gli dispiaceva, ma li aveva trovato Jungkook, Jimin, Hobi, Taehyung e Yoongi che lo avevano apprezzato e che lo avevano trattato come un loro amico.

Ma soprattutto, dopo aver scoperto la storia di Namjoon, voleva sapere come mai fosse diventato così.
Voleva aiutarlo.
Il motivo? Perché anche lui capiva cosa volesse dire essere abbandonato da tutti, dai propri amici soprattutto.

Il ragazzo corse via per le scale, stando attento a non inciampare con diverse travi rotte, che ostacolavano il cammino.

Ritrovatosi al pianerottolo, si fermò un attimo per riprendere fiato.

Si voltò un momento verso la scalinata, dalla quale era sceso sperando che la Bestia non lo avesse seguito. Ed in effetti non ci fu nessun ombra dell'essere mostruoso.

Mise una Mantella che si trovava sull'appendipanni vicino al portone, ed aprì la porta.

Una folata di vento gelido invase il suo corpo reso caldo dalla corsa. La neve, invece, era talmente fitta che rendeva la visione ancora più difficile.

Se già il rientro a casa sarebbe stato faticoso, poiché era senza un cavallo, ora lo sarebbe stato doppiamente.

Jin si fece coraggio ed uscì.

Non corse per le scale esterne, poiché voleva evitare di scivolare, a causa del ghiaccio, e di rompersi una gamba.

Arrivato ai piedi di quest'ultime, percorse il vialetto innevato correndo sempre più velocemente verso il cancello e una volta arrivato, si sbattè quella ferraglia alle spalle.

La sua corsa era sempre più rallentata, poiché la neve e il freddo che tagliavano la sua pelle rendevano tutto più difficile.

Inoltre I piedi affondavano nella neve fredda, bagnando il lembo dei pantaloni e le scarpe, che di certo non erano quelle più adatte.

Come se non bastasse, il taglio provocato dallo spino della rosa, non si era ancora rimarginato e qualche goccia di sangue cadeva sulla neve candida, macchiandola.

Ma si sa l'odore del sangue può attirare molti animali, soprattutto notturni...

Ebbene, due occhi gialli fecero capolino da un cespuglio di rovi.

J

in si voltò, cercando di scrutare meglio cosa ci fosse dietro di lui: un lupo, seguito da un intero branco si avvicinava sempre più minacciosamente a lui.

Cosa avrebbe mai potuto fare? Non aveva ne una fiaccola con il quale poterli tenere lontano, né tanto meno un arma con cui difendersi.

La stanchezza si stava facendo sempre più sentire, si sentiva affaticato e assonnato.
Aveva bisogno di fermarsi, riposare un attimo, riprendere fiato e cercare di riscaldarsi, poiché il freddo aveva intorpidito le sue dita.

In quel momento era incapace di muoversi, di fare qualsiasi cosa.

Sarebbe morto, se in quel momento nessuno l'avrebbe salvato...








Angolo Autrice
Buonasera
Ecco a voi un nuovo capitolo, spero che vi. Piaccia

Rispetto al precedente è molto più corto.

E niente

さよならの                       [Prima che io
前に let go                         ti dica addioでも心の迷路                            ti lascio
の中で迷う                                 andare,                                                  eppure mi
 

                                           perdo nel la-
                           birinto del tuo cuore]

(non so voi, ma io adoro questa canzone)

E niente.
Alla prossima
-Ro

Bεαυτy αnd τhε Mοnsτεr||Namjin ★ [in revisione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora