"Ehi, tesoro, torna sulla terra." Le sue parole mi riportano alla realtà.
"Scusa, mi sono persa nei pensieri." Ma non è del tutto vero. Una parte di me è ancora assente.
"L'ho visto. Per un attimo ho pensato di aver fatto cilecca." La butta sull'ironico, anche se è visibilmente impensierito.
"No, non hai fatto cilecca, è colpa mia che mi lascio trascinare."
Siamo a letto, ma questa volta, a differenza delle altre, io non sono partecipe.
"Okay", mi dice sdraiandosi accanto, "qual è il problema?"
"So che quello che sto per dirti smorzerà bruscamente l'eccitazione, ma stavo pensando ai miei genitori. Sono strani ultimamente. Dopo l'ultima volta, mi riferisco a dopo il funerale di Grace, sono stati sorprendentemente tranquilli e di buonumore. Non è una cosa da loro. Soprattutto da parte di mia mamma. Ho provato a cercare qualche spiegazione logica, ad esempio un buon riscontro per gli affari, tuttavia non sono del tutto convinta. E questo non mi piace, il non sapermi raccapezzare e il non sapere." Gli spiego.
"Capisco. Forse, ovviamente è solo un mio pensiero, non conoscendoli, si sono resi conto di come ti hanno fatta vivere e in qualche modo cercano redenzione?" Ed ecco il punto, una cosa giusta l'ha detta, non li conosce.
"No, lo escludo a priori. Credimi, non sono proprio i tipi da redenzione. C'è dell'altro sotto, vorrei solo sapere che cosa. Ma credo che resterà un mistero." Sono scoraggiata e in tensione.
"Amore, non ti lasciar tormentare da certe questioni. Goditi il momento, no?"
Lo abbraccio, traendo conforto dalla sua presenza e dal suo calore.
"Hai ragione, perché angustiarsi per una cosa positiva?
A proposito, mi devo far perdonare per poco fa."
Faccio scorrere la mano sul suo addome, scivolando verso il basso.
Avvolgo la mano sul suo membro, iniziando a massaggiare lentamente, mentre lui mugola di piacere. Velocizzo un po' il ritmo, mentre lui muove i fianchi in risposta, cercando un contatto più profondo. Sento che si indurisce sempre più, so che è vicino. Infatti, ribalta la situazione e mi si distende sopra, penetrandomi.
Ansimo, troppo su di giri, muovendomi velocemente.
Ho bisogno di questo, di lui e dei nostri corpi uniti, per dimenticare il resto. Per mettere da parte quel tarlo che mi si è insinuato dentro.
Posa le mani ai lati della mia testa, issandosi sulle braccia, spingendosi sempre più in profondità. Lo accolgo come un dono, perché lo reputo tale, allineandomi con lui, fino a diventare una cosa sola.
Il piacere ci coglie all'improvviso, facendoci urlare.
Si sdraia completamente, compiendo uno dei suoi gesti abituali, ovvero carezzarmi il viso.
"Non stare in pena, passerà tutto, te lo prometto."
Gli sorrido, più per tranquillizzarlo che per altro, poco convinta che davvero sia come dice lui.
"Ti va di uscire?" Propone, vedendomi ancora tesa.
"Sì, un po' di aria mi farà bene." Mi alzo e recupero i miei vestiti.
"Su questo ho molti dubbi, l'aria è così intasata qui, che rischi di soffocare." La sua tipica ironia scaccia pensieri.
"Sopravvivrò, tranquillo."
In men che non si dica siamo pronti, prendiamo la macchina e andiamo a fare un giro.Ci dirigiamo in centro, scegliendo un locale tranquillo, in una zona poco frequentata, finendo lì la serata.
"Allora, sei pronto per il gran giorno?" Domando, bevendo un sorso dello spritz ordinato.
"Diciamo che sono neutrale?
Sai che non mi interessa particolarmente il compleanno, lo festeggio solo per far contenta te."
"Grazie mille! E io che avevo comprato un completino nuovo, molto sexy." Alzo gli occhi al cielo, fingendo un rammarico che non provo affatto.
"Ehi, questo è un altro discorso. Mi interessa eccome questo tipo di festa. Resterai a dormire? Perché ho in mente un paio di cose..." gli tappo la bocca, dato che il cameriere si è avvicinato.
"Sei il solito maiale!" Lo sbeffeggio.
"Vero. E sono felice di esserlo. Mi piaci tu e mi piace il sesso, ovvio che ne inventi di ogni per averti." Mi fa la linguaccia.
"Sei incredibile, ma ti amo proprio per questo." Scuoto la testa sorridendo.
"Idem, bambolina." Tira giù d'un fiato il drink, alza la mano e fa un cenno al barman, per ordinarne altri due.
Continuiamo così per un bel po', finché non siamo entrambi ubriachi fradici.
"Sarà il caso si andare. Prendiamo un taxi o rischiamo di far male a qualcuno." Suggerisco.
"No, sono in grado di guidare, donna con poca fede ma grandi tette."
Scoppio a ridere, arrivando alle lacrime.
"Ecco, era il punto a cui volevo arrivare, farti ridere. Non mi piace vederti ansiosa o triste." È sempre così dolce.
"Restare tristi in tua compagnia è difficile, sei una delle persone più esilaranti che conosca." Gli do di gomito.
"Grazie, eh. Mi fai passare per un pagliaccio." Fa il finto offeso.
"Dai, mister permaloso, andiamo che sono stanca morta." Lo tiro via, giacché siamo nel mezzo del marciapiede.
STAI LEGGENDO
SIAE Broken Love - Harper High Series SU AMAZON
RomanceWattys2018. Pubblicato il 18 marzo 2018. Perché nel nostro mondo, le differenze sociali contano. Eccome... Aveva tutto quello che di meglio la vita le potesse offrire: era bella, ricca, viziata. Nata dalla parte giusta della linea di demarcazione. M...