Effetto boomerang

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Il ritorno di Cobra nell'arena ha richiamato un impressionante numero di persone.
Facciamo a spintoni per passare e arrivare alla prima fila.
Lui è circondato da dei ragazzi, a cui stringe la mano e dà delle pacche sulle spalle.
Di certo saranno suoi fans che si congratulano per la guarigione.
Sembra stare bene, a parte un lieve rossore vicino alle costole. Ha solo un cerotto sul taglio che gli hanno fatto alla fronte e un paio di lividi che stanno sbiadendo.
Si volta e ci vede, restando sorpreso dalla nostra presenza.
Si avvicina e dice: "Come mai da queste parti?"
"Beh, si era sparsa la voce del tuo ritorno in campo, volevamo darti il bentornato, come tutti a quanto pare."
Naomi si intromette.
Io tengo gli occhi bassi, non posso fargli vedere quello che si scatena in me alla sola vista del suo corpo.
"Grazie. Ci si vede." Ci volta le spalle e se ne ritorna dov'era prima.
"Parecchio gelido o è sembrato solo a me?"
Allison dice esattamente quello che pensiamo un po' tutte.
"Glaciale, più che gelido. Luna, tu sai qualcosa?"
Mi guardano tutte, aspettando la mia confessione.
"Potremmo esserci salutati in modo poco amichevole, l'ultima volta." Ammetto, non dicendo proprio tutto.
"Ah, okay. Abbiamo capito. Ti toccherà fare ammenda, allora." Jen fa una buffa espressione ammiccante, io scoppio a ridere.
Anche lui si gira, restando quasi a bocca aperta.
Lo fisso e alzo le spalle, lui riprende a ragionare con quei tizi.
Con la coda dell'occhio noto un movimento, nell'angolo, alla sua destra. La tipa bionda che mi guardava in cagnesco lo avvicina e gli stampa un bacio, per nulla casto, prima di passargli la mano sul petto.
La rabbia si mescola al sangue, facendomi digrignare i denti e socchiudere gli occhi.
"Luna, stai ringhiando. Calmati." Fa presente Ally.
"Sono calma, mi sta sulle palle quella. Si comporta come se fosse suo, una sua proprietà." Le parole se ne escono da sole.
"Sei gelosa?" Naomi mi guarda con tanto d'occhi.
"Certo che no, ma se devo attuare il piano, ritrovarmi lei tra i piedi è un ostacolo." La butto su questo fronte, sperando che abbocchino. Sono gelosa? Forse. Il fatto è che, vedere quella che lo tocca, mi manda fuori dai gangheri.
"Tranquilla, ci pensiamo noi a lei." Mi spalleggiano.
La solita campanella ci dice che l'incontro sta per iniziare. Le presentazioni di rito, miste a una specie di bentornato, e si comincia.
Lo sfidante è un nanerottolo orientale, tutto muscoli e sguardi assassini. Spero proprio che Cobra lo faccia a pezzetti.
"Ciao, bellissima, punti?" Il bagarino mi abborda.
"Stasera no, passo." Gli dico senza neppure guardarlo.
"Come vuoi, non sai che ti perdi." Scompare con la consueta velocità, inghiottito dalla folla.
L'avversario si dimostra essere ben preparato, infatti dà del filo da torcere al campione.
Un pugno dritto nel costato, Cobra si piega in due.
"Ehi, stronzo! Sei scorretto." Strillo, riuscendo a farmi sentire.
Il Bruce Lee dei poveri mi osserva, ed è quello il momento in cui Cobra attacca. Gli tira dei pugni a ripetizione, facendolo indietreggiare e barcollare.
Sta per attuare la mossa finale, quando le porte d'entrata si spalancano di colpo, facendo entrare uno squadrone di poliziotti.
Il fuggi-fuggi generale ha inizio. Le persone scappano in ogni direzione, mentre gli sbirri avanzano.
Veniamo travolte e ci perdiamo di vista. Due agenti mi sono quasi addosso, quando una mano calda, che ben conosco, mi afferra il polso tirandomi via.
"Corri." Mi dice, senza mollare la presa e mimetizzandosi tra la gente.
Apre una porta e si infila in una specie di cunicolo a malapena illuminato.
"Dove siamo?" Gli chiedo.
"Nel passaggio segreto anti retata.
L'abbiamo fatto appositamente per casi come questo. Porta dritto sul retro, dove c'è la mia macchina."
Mentre camminiamo si guarda spesso dietro le spalle.
"Chi altri lo conosce?" Devo capire se aspettarmi il peggio.
"Patrick, il bagarino e il broker. E Curtis, il barista." Spiega sbrigativo.
"Meno male non ti sei messa i tacchi." Ragiona.
"Già. Non era in programma il venire qui, stasera."
"Ah, e dove saresti dovuta andare? Dal cretino imbalsamato?" Tira in ballo James.
"No, sarei dovuta stare con le mie amiche. Avevamo litigato e... vabbè, tanto a te non interessa." Da quando gli racconto i fatti miei?
"Sai sempre tutto di tutti, eh? Perché avete bisticciato?" Mi sorprende con la richiesta di approfondimento.
"Ho trattato male Naomi. Ero in una fase un po' particolare e me la sono rifatta con lei. Siamo state separate per un po', fino a che..." non me la sento di proseguire.
"Ti sei resa conto che ti mancavano." Finisce lui per me.
"Più o meno." Non mi sbilancio ulteriormente.
"Sembri davvero avere un cuore, complimenti bambolina.
Ecco, ci siamo."
Spalanca una porta che sembra fatta di cartone, facendoci ritrovare in un vicolo. La sua macchina, una Jeep sgangherata, è parcheggiata accanto al muro tra due cassonetti.
"Salta su." Ordina, andando al posto del guidatore.
Mi affretto e siedo a fianco a lui.
"Carina la macchina." Non è vero ma non fa niente.
"Sì, come no. Sai, noi scarti umani ci possiamo permettere solo questa roba."
"Cobra..." ma lui scuote la testa e sorride.
"Ti prendevo per il culo, non è mia la macchina. Diciamo che è un'auto d'emergenza, visto che quella che ho io darebbe troppo nell'occhio."
"Giusto, lavori in un'autofficina, immagino che sia uno di quei veicoli da gare clandestine. Con alettone e tutto il resto." Me lo aspetto davvero che ne guidi una così.
"Non ci sei andata molto lontana, ma non ha l'alettone. Ha i led e tutto il corredo del perfetto pilota, per compensare."
"Va bene, ho capito." Rimiro il paesaggio, che proprio un gran spettacolo non è, rendendomi conto di stare entrando nella zona in cui vive lui. Ho dei ricordi frammentati della via di casa sua, essendoci stata solo una volta e con uno stato d'animo un po' diverso.
Parcheggia davanti alla sua casa, che è più una specie di roulotte ancorata a terra, scendendo dalla macchina.
"Secondo te, chi ha fatto la soffiata?" Domanda aprendo la porta.
"Eh?" Faccio finta di non capire, mentre lui mi invita a entrare.
"Hai capito. Qualcuno deve aver spifferato. Non sarete tu e le tue amiche, vero?"
Mantengo un self control invidiabile, mentre gli mento spudoratamente.
"Certo, perché siamo così stupide da farci beccare alla stessa retata che avremmo causato noi." Lo guardo col fuoco negli occhi.
"Come pensavo. Dovevo chiedere." Fa spallucce e se ne va al frigo.
Lo osservo muoversi, quasi ipnotizzata. Ha un certo non so che nelle movenze che mi attrae.
Qualcosa mi balza addosso facendomi strillare.
Abbasso lo sguardo e me lo trovo appeso alla maglietta.
"Shazam, lasciala." Gli ordina perentorio.
"No, lascialo. Ciao bel gattone." Lo prendo in braccio iniziando a carezzarlo. Lui mi ripaga con delle fusa rumorose.
"Altra novità, avrei detto fossi il tipo che li scuoia per farne dei pellicciotti."

SIAE Broken Love - Harper High Series SU AMAZONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora