-Ti prego, ti prego, ti prego dimmelo Emma!- Alex riuscì a sfondarmi il timpano destro con i suoi acuti anche dal cellulare.
-Ti ho già detto che non è nessuno, perché ti sei fissata con questa storia?- le chiesi terminando la frase sconfortata.
Da ben due giorni la bionda continuava a chiedermi chi fosse quel ragazzo che al mercatino parlava con me. Quando l'avevo raggiunta alla panchina quel venerdì, eravamo tornate a casa tranquillamente, ma probabilmente durante la notte si era ricordata magicamente di quel particolare che speravo non avesse notato. Ma evidentemente le mie preghiere erano state vane.
-Oh, ma dai, non ti faccio tenerezza nemmeno un po'?- mi chiese e io mi immaginai le sue ciglia sbattere ripetutamente come per addolcirmi ed estorcermi le informazioni che desiderava. Informazioni che effettivamente non esistevano, almeno non quelle che lei avrebbe definito "scottanti".
-No, per niente. E comunque non serve sbattere le ciglia fino a farti venire un crampo alle palpebre: io non posso vederti, ricordi?- le dissi facendola sbuffare.
-Allora mettila così: è un figo pazzesco e voglio delle informazioni sul suo conto. Più che volerle, le pretendo!- con quest'ultima frase mi mise con le spalle al muro: dovevo per forza risponderle, funzionava così tra di noi.
-Mi stupisce questa cosa, Alex. Cosa potrebbe pensare tuo "marito" Matt se lo scoprisse? Sarebbe un oltraggio per lui.- dissi con un finto tono drammatico.
Lei scoppiò a ridere e io la imitai -Sciocca, sai cosa intendo. Vorrei solo che tu iniziassi a frequentare qualche bel ragazzo e, porca puttana, quello è... è wow, veramente wow!- quando non riusciva a trovare l'aggettivo adatto, lo sostituiva con 'wow', cosa che mi faceva sorridere sempre, senza che nemmeno me ne rendessi conto.
Sbuffai -E va bene. Si chiama Zayn, l'ho incontrato la prima volta al centro commerciale e, notizia bomba, è un idiota che ci avrebbe provato con te senza nemmeno averti vista. Contenta ora?- chiesi sarcastica.
-Ehm... ok, non ho compreso l'ultima frase ma ok... comunque io rimango dell'idea che lui sia veramente wow!- scoppiai a ridere e lei continuò -Ehi, ma è vero.- disse fingendosi offesa.
-Lo so, Alex. Ora devo andare, ho deciso che cercherò James per il centro commerciale, invece di aspettarlo sul pavimento.- dissi fiera del mio passo in avanti, nonostante non fosse granché.
-Bene, ottima scelta. A me tocca quella merda di relazione.- mi disse Alex prima che chiudessi la conversazione telefonica.
Indossai un jeans bianco stretto e un cappotto rosso, in perfetto stile natalizio. Raccolsi i capelli in una coda alta e ordinata, presi la mia fidata chitarra e uscii di casa salutando i miei genitori con il sorriso sulle labbra.
Una volta arrivata a destinazione, entrai nell'enorme edificio e iniziai a suonare. Nonostante fosse lunedì pomeriggio, un sacco di gente riempiva il centro commerciale. Buon per me: avevo più possibilità che James fosse presente.
Camminavo tra le persone mentre il mio polso si muoveva velocemente ed energicamente per permettere alle mie dita di far suonare alle corde, ormai rovinate, le melodie che rimbombavano nella mia mente.
Una ragazzina con i capelli neri raccolti in una coda iniziò a fissarmi, affascinata da quel suono. Scuoteva la testa a destra e a sinistra in perfetta sincronia con le note.
Mi avvicinai sempre di più a lei, che era seduto ad un tavolino del bar. Era sola e volevo farle compagnia con la mia musica.
-Kiss me underneath the mistletoe. Show me baby that you love so, oh oh oh oh oh oh...- cantai con un tono molto dolce e rassicurante.
Lei sorrise e mi incitò a continuare la canzone. Le mie dita non si fermavano, scorrevano velocemente da una corda all'altra ma non avevo ancora pensato a dei versi da cantare su quella base. Anche se, effettivamente, fino a quel momento non avevo minimamente pensato alle parole da pronunciare. Le avevo cantate involontariamente.
Una voce femminile interruppe quella strana atmosfera che si era formata tra me e lei. Era come se ci fossimo distaccati da tutto ciò che ci circondava. -Ehi Safaa, ti ho preso la cioccolata calda e il...- lasciò la frase in sospeso quando si accorse della mia presenza.
Le sorrisi e mi girai, avviandomi verso un'altra area dell'edificio.
Ma lei mi fermò mettendomi una mano sulla spalla -Io sono Waliyha, sua sorella.- mi girai verso di lei e sorrisi.
-Io sono Emma.- lei ricambiò il sorriso.
-Sai, noi adoriamo la musica. Passiamo intere ore ad ascoltare nostro fratello.- Waliyha guardò la sorella, che sorrise, addentando il suo muffin.
-Che cosa suona?- chiesi curiosa.
-La chitarra e il pianoforte, ma io preferisco la sua voce: quando canta mi viene la pelle d'oca. Ora che ci penso dovrebbe avere la tua età, più o meno.- disse scrutandomi.
-Oh, beh, magari viene nella mia scuola. Come si chiama?- la guardai negli occhi. Occhi che mi sembrò di avere già visto e apprezzato.
-No, lui non frequenta più la scuola. Lavora in questo bar. Guarda, è il ragazzo dietro il bancone.- con il suo dito mi indicò un punto oltre i tavolini disposti fuori dal bar per i clienti, dietro alla vetrata lucida.
Seguì con lo sguardo le sue indicazioni e i miei occhi vagarono qualche secondo prima di posarsi sulla alta e muscolosa figura di un ragazzo dal ciuffo scuro e il sorriso smagliante.
-Zayn.- sussurai scocciata. Ero arrabbiata con lui, molto.
-Lo conosci?- mi chiese la ragazza, confusa.
Feci un verso che poteva significare tante cose e lei rise spensierata.
-A quanto pare sì.- disse Waliyha, prima di ridere nuovamente.
La guardai attentamente e mi accorsi dell'incredibile somiglianza tra lei e quel coglione di suo fratello Zayn.
Le sorrisi per salutarla e mi diressi verso un tavolino per bere qualcosa.
Nell'attesa che il cameriere venisse a prendere l'ordinazione, chiamai Alex.
Dopo vari squilli rispose -Pronto?- dalla voce intuii la sua allegria.
-Pronto Alex, sono Emma. Come sta andando la relazione?- chiesi curiosa.
-Bene, molto bene!- disse e non riuscì a trattenere una risatina.
-Ehi, ma che succede?- chiesi, notando il suo comportamento. Accavallai le gambe per essere più comoda.
-Ti racconto tutto domani, promesso.- mi stava nascondendo qualcosa, ma mi fidavo e sapevo che mi avrebbe riferito nei dettagli l'intero pomeriggio. Probabilmente non poteva parlarne in presenza degli altri tre.
-Tu, piuttosto, hai trovato James?- mi chiese poi seria.
-No, non l'ho trovato.- risposi. Presi una ciocca dei miei capelli castani e notai le punte rovinate e più chiare rispetto al resto della mia chioma -Sai, dovrei tagliarmi i capelli.- dissi distrattamente.
Lei rise -Cambi sempre discorso, Emma. Ti saluto ora, a domani!- mi salutò Alex.
Chiusi la conversazione e appoggiai il cellulare sul tavolino.
Poi abbassai lo sguardo e non notai che nel frattempo qualcuno si era seduto nella sedia di fronte alla mia.
-Cosa non hai trovato?- mi chiese con curiosità.
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Kiss me underneath the mistletoe
FanfictionUn bacio sotto il vischio può essere l'inizio del "per sempre"?