Capitolo 10

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17.47

-Devo assolutamente sbrigarmi.- dissi dopo aver controllato l'orario sulla sveglia appoggiata accanto al mio letto. Per le sei sarei dovuta essere a casa di Zayn. O almeno davanti al portone.

Entrai in bagno e mi spazzolai i capelli annodati. Poi afferrai la mia chitarra beige e dopo essermi infilata il giubbotto, uscii da casa.

Finalmente avrei conosciuto la ragazza che aveva accettato di cantare con Zayn al concerto natalizio.

Già, alla fine io avevo deciso di non cantare con lui. Preferivo così.

Arrivata all'incrocio delle due stradine, imboccai quella che mi avrebbe condotta da Zayn. Non mi aveva accennato niente riguardo alla ragazza. Ero veramente tanto curiosa.

Nel cammino ripensai a James. Alla fine io e Zayn non eravamo riusciti a trovarlo su Facebook. Ma in fondo non ci avevo sperato più di tanto: sapevo che il moro non amava tanto la tecnologia.

Però iniziavo comunque a sentirmi leggermente più tranquilla. Era un grande sollievo sapere di avere qualcuno accanto pronto ad aiutarti.

Le case che mi circondavano erano molto simili tra di loro. La sostanziale differenza stava nel giardino. Alcuni erano pieni di piante spoglie per il gelo. Altri invece avevano giusto qualche albero, probabilmente per lasciare spazio a dei bambini per giocare. O magari non avevano semplicemente abbastanza voglia di curare il giardino durante la stagione calda.

Mi bloccai di fronte ad una piccola villa circondata da cespugli secchi. Sul prato erano appoggiati diversi giocattoli. Pensai a Safaa e sorrisi. Il ragazzo amava le sue sorelle e le invitava spesso a casa sua.

Mi avvicinai al cancelletto in ferro e suonai il campanello. Il moro spostò una tenda e si affacciò alla finestra per capire chi avesse suonato. Appena mi vide sorrise e subito dopo scomparì. Sentii la serratura scattare e prontamente entrai per dirigermi al portone in legno scuro, già aperto.

-Permesso.- dissi entrando dopo essermi pulita le suole delle scarpe su un tappeto appostato all'ingresso.

-Ciao, Emma.- mi salutò lui abbracciandomi -Dammi pure il giubbotto.- continuò il moro dopo aver appoggiato la mia chitarra al muro.

Era veramente gentile e sapeva trattare bene gli ospiti.

Sorrisi e mi sfilai l'indumento. Lui lo prese e lo appese.

-Grazie, Zayn.- dissi osservando la casa. Alle pareti bianche erano appese delle cornici argento contenenti delle foto. I mobili erano principalmente di legno scuro e delle lampadine illuminavano l'ambiente. Era una casa molto calda e accogliente. Mi piaceva moltissimo.

Diedi voce ai miei pensieri -È una casa bellissima.- continuai a guardarmi intorno.

-Grazie, vieni nell'altra stanza, ti faccio conoscere Nicole.- disse prendendomi per mano.

Memorizzai subito il nome. Nicole.

Entrammo in una stanza che pensai fosse il salotto. I muri erano dipinti di un giallo molto chiaro e due divani bianchi erano posizionati nel centro della stanza, con un tappeto dai colori caldi tra di essi. Un camino irradiava calore da un angolo e tre grandi finestre lasciavano entrare un leggero chiarore dall'esterno.

Una ragazza dai capelli neri e gli occhi scurissimi era comodamente seduta su uno dei divani.

Zayn richiamò la sua attenzione -Nicole.- lei si girò verso di noi. La sua pelle era più scura di quella del ragazzo.

Il moro circondò le mie spalle con il suo braccio -Lei è Emma, la compositrice della canzone che canteremo al concerto.- poi mi diede un bacio sulla guancia facendomi sorridere.

Kiss me underneath the mistletoeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora