Capitolo 9

3.9K 190 17
                                    

-Guarda questo.- disse, sbattendo un volantino accanto al milk-shake che stavo sorseggiando.

Lessi le parole scritte in bianco a caratteri cubitali su uno sfondo rosso sgargiante.

"Concerto natalizio il 24 Dicembre alle ore 20.00. Non mancare!".

-Beh, e allora? La città è piena di questi volantini da un po' di giorni ormai.- dissi, guardandolo negli occhi.

Zayn si sedette nella sedia di fronte alla mia e appoggiò i gomiti sul tavolino. Da qualche giorno andavo a trovarlo tutti i pomeriggi al bar. Ordinavo la mia merenda e lui me la serviva sorridendo. Poi, una volta finito il turno, si sedeva di fronte a me e iniziavamo a parlare. Proprio come in quel momento.

-Mia sorella Doniya si è offerta come volontaria per organizzare il concerto e mi ha detto che cercano qualche cantante per riempire i buchi della serata.- spiegò lui. Mi osservò con attenzione, come se aspettasse una mia reazione.

-E...?- lo incitai a continuare, non capendo dove volesse andare a parare.

-E credo che dovresti proporti per suonare la tua canzone. È veramente bella.- disse sincero.

Non capivo. Non poteva suonare lui al concerto? Mi aveva cantato qualche verso di una canzone ed era veramente bravo. Sua sorella non esagerava.

-Perché invece non canti tu al concerto?- gli chiesi.

Si rabbuiò -Beh, ecco...- iniziò a balbettare parole incomprensibili.

-Zayn, se non vuoi dirmelo non importa- sorrisi rassicurante.

-No no!- rispose velocemente lui. Poi continuò -Vedi, i miei genitori sono sempre stati contrari alla mia passione per la musica. Non ho mai partecipato ai saggi scolastici per causa loro e io...- lasciò la frase in sospeso.

-Ma tu sei maggiorenne adesso. Puoi fare quello che ti pare.- cercai di fargli cambiare idea.

Volevo che facesse sentire la sua voce ad altre persone, oltre che ai suoi fratelli e a me. Ah, e oltre alla doccia, anche. Sorrisi per quel pensiero e lui se ne accorse. Mi guardò interrogativo, ma io scossi la testa.

-Non è quello il problema, Emma. Io adesso vivo per conto mio e posso suonare senza la paura che i miei genitori siano contrari.- disse lui.

Non sapevo che vivesse da solo. Io, una volta raggiunta la maggiore età, non sarei riuscita subito a vivere senza i miei genitori. Mi sentivo ancora troppo giovane per assumermi una così grande responsabilità.

-Allora cosa c'è che non va?- chiesi guardando il mio bicchiere ormai vuoto.

-Ehm... io non ho mai cantato in pubblico e temo di non esserne capace.- ammise timidamente.

Io mi morsi il labbro inferiore e sorrisi.

-Inoltre probabilmente hanno ragione i miei genitori a non incoraggiarmi: il mio sogno è irrealizzabile.- continuò triste.

Lo guardai negli occhi -Zayn, non devi pensare assolutamente una cosa del genere. Devi credere nel tuo sogno. Devi darti da fare e cercare in tutti i modi di renderlo realtà.- dissi sicura.

Ma lui sorrise lievemente e non sembrava per niente convinto. Abbassò lo sguardo verso le sue mani. -Ehi.- reclamai la sua attenzione e alzai il suo viso con due dita per fare in modo che mi guardasse. Poi le tolsi subito dopo -Ascoltami bene perché non mi ripeterò. Io ti aiuterò, chiaro?- dissi duramente. Lui annuì -Bene. E ora mi fai un favore: alzi il culo da quella sedia e ti trovi una ragazza disposta a cantare con te.- ordinai e lui deglutì. Presi fiato e terminai il mio discorso -Io cerco di continuare la canzone. Una volta che ti sarai deciso a fare ciò che ti ho detto, e ti conviene che quel momento sia ora, sistemeremo il testo tutti insieme e poi inizierete le prove.- mi alzai dalla sedia e andai a buttare il bicchiere di plastica.

Kiss me underneath the mistletoeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora