Una buona tazza di caffè e una brioche, era tutto quello che mi serviva per rimettermi in sesto.
Ero seduta in uno dei numerosi tavoli fuori da Sturbucks con un cartone di caffè e una ciambella davanti a me, mentre sfogliavo un giornale e allo stesso tempo controllavo l'orario sul mio Iphone. Potevo sembrare una maniaca del controllo e, oddio, potevo esserlo davvero, ma non mi interessava quello che pensava la gente. Per me la cosa importante era solo il mio lavoro, veniva prima di tutto, anche prima di me.
Non erano passati neanche dieci minuti quando, un ragazzo abbastanza alto, quasi quanto Stant, si sedette difronte a me con un capuccino in una delle sue grandi mani e un biscotto nell'altra.
Indossava una maglietta bianca con lo scollo a V che sembrava essere stata stirata l'ultima volta all'epoca di Garibaldi, e degli skinni jeans neri strappati sulle ginocchia.
I capelli ricci erano domati in grandi onde sulla fronte e ai lati, mentre due grandi occhi verdi mi fissavano pieni di una qualche emozione, e le piene labbra rosee tirate in un sorriso amichevole.
" Ehy" oh, e la sua voce. Non pensavo di aver mai sentito una voce più profonda e roca, ma allo stesso tempo tenera e mascolina.
" Oh uhm..ehy?"
Tirai sulla testa i giganteschi occhiali da sole per ammirarlo meglio. Non potevo perdere tanto tempo. Mi guardai intorno nel piccolo ritrovo e notai con grande insoddisfazione che tutti i tavoli erano occupati. Per questo si era seduto con me, ovviamente. Era disgusto il suo modo di vestire, ma non potevo dire che non fosse un uomo attraene e sexy. Mi vergognai subito della direzione che avevano preso i miei pensieri e arrossii come se l'avessi detto ad alta voce.
" Io sono Harry, piacere" il suo sorriso, se possibile, si allargó e mi tese una mano, che non afferrai.
" Piacere Harry, ora devo andare"
Buttai velocemente il giornale nella borsa prima di metterla su una spalla e prendere il cartone di caffè, lasciando sul tavolo la ciambella ancora intoccata.
" Aspetta, che ne dici di..uhm...si sai di, prendere un gelato insieme?"
Era in piedi anche lui adesso, ed era notevolmente più alto di me. Odiavo vedere le persone dal basso all'alto, mi faceva sentire inferiore, tranne con Stant, lui era un'eccezione alla morte.
"Sono davvero di fretta, ma grazie per l'offerta" ricalai gli occhiali e gli diedi le spalle facendo ticchettare le mie sarpe Ferragamo sull'asfalto rovinato.
" Eddai, é solo un gelato. Per ringraziarti di avermi fatto stare al tavolo con te"
Riuscivo a sentire i suoi passi dietro di me ed ero sorpresa e inorridita da tanta pressione. Insomma, gli avevo già offetto troppo tempo da parte mia, non poteva lasciarmi in pace e basta? Non ero mai stata così piena di attenzioni da parte di un ragazzo, e questo mi faceva sentie a disagio. Io dovevo sempre avere tutto sotto controllo, e un gelato con uno sconosciuto non era sulla mia agenda, se non ricordo male.
"Cosa non capisci della frase 'sono di fretta'? E poi che sarà mai, quel tavolo non era di mia proprietá. Quindi adesso se gentilmente mi vuoi lascire in pace, avrei del lavoro da fare"
Mi ero girata di scatto trovandolo letteralmente a due centimetri da me. Il suo respiro era leggermente irregolare a causa della camminata veloce per raggiungermi, ma era anche tranquillizzante e in sintonia con il mio.
" È solo un gelato, offro io"
Sorrise allontanandosi di un passo. Era un uomo duro di testa, non mollava proprio, ma forse questa cosa mi piaceva. Mi piacevano le persone decise. E poi che sarà mai un gelato? No! Oggi ho già perso abbastanza tempo.
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Assassin Love
FanfictionUn polizziotto e un assassino. Il beniamino della giustizia e il peccatore. Che cosa succederebbe se un giorno le loro strade si incrociassero, chissá se per destino o programmazzione. Un amore proibito é quello di Avril Gatzy e Harry Styles. *TRATT...