Chapter 4

474 35 12
                                    

Una settimana. Una fottuta settimana era passata dalla morte di Zoey e la mia testa non poteva  essere più incasinata.

Avevo chiamato Brand per l'ultima volta nel mio ufficio, prima di decidere finalmente chi era l'assassino.

"Siediti"

Brand era in piedi davanti la porta, indossava una semplice tuta e una canottiera, ma la sua espressione rimaneva una tra le peggioti mai viste. Gli occhi freddi e rossi, le pupille nere fin troppo grandi, la bocca carnosa rossa che contrstava con la sua pelle pallida. Ma la cosa che più lo differenziava dagli altri era lo sguardo. Guardavi i suoi occhi e vedevi il vuoto, malinconia, pazzia.

Ti trapassava come una pallottola, ma senza ucciderti. Era spiacevolmente scomodo.

"Sono seduto, adesso dimmi cosa vuoi ancora"

Le sue braccia erano ricoperte da tatuaggi, così come il collo.

"Dimmi, se ti dicessi che penso che tu sia l'assassino?"

Spalancò gli occhi e le sue pupille, se possibile, si ingrandirono di più. Si alzò velocemente e vidi le sue labbra curvarsi in un piccolo sorriso, che sparì quando aggrottai le sopracciglia.

"Proprio la reazione che mi aspettavo" dissi sogghignando.

"No, tu non sei proprio l'assassino. Siediti Brand, dimmi perché vuoi andare in prigione"

La mia voce era lenta bassa e calma.

Il suo respiro era pesante e riuscivo quasi a sentire il suo cuore battere troppo velocemente.

"D-devo andare adesso. Devo..si insomma sai..quella cosa dell'altra volta..si ecco devo andare a fare quello. A presto agente"

Uscì velocemente dall'ufficcio andando a sbattere contro Stant che gli rifilò parecchie bestemmie, e poi entrò sedendosi dove prima era seduto Brand.

"Che cavolo, mi ha travolto"

Sistemò le maniche della sua divisa da polizziotto e tolse il cappello, poggiandolo sulla mia scrivania.

"Era abbastanza alterato in effetti. Questo ragazzo sará la mia rovina Stant, devo scoprire chi é questo maledetto assassino o non produco nienete"

Sbuffai appoggiando i gomiti sulla scrivania e mettendo le mani tra i capelli.

"E quel Zack? Era un'accusato pure lui, no?"

Odiavo essere indietro con il lavoro. Questa causa sarebbe dovuta essere risolta molto più tempo prima, ma sto riscontrando molti, troppi problemi.

"Chi, Zayn? Nah, la prima volta che l'ho interrogato sembrava tranquillissimo e a differenza di Brand, non ha una qualche ossesione per la cella. Ma se non sono ne Brand, ne Zayn, chi può essere allora?"

Ormai avevo gli occhi lucidi e rossi, bruciavano come l'inferno perché continuavo a trattenere, seppure con molta fatica, le lacrime.

"Penso che tu abbia bisogno di una pausa. Hai la mente talmente confusonaria che non riusciresti a capirlo neanche se la soluzione fosse sotto il tuo naso. Hai bisogno di staccare la spina per almeno un giorno...o una notte"

Stant aveva sussurrato le ultime due parole con un'accento sensuale e un sorriso sghembo.

"Dove vuoi arrivare?"

Ridussi gli occhi a due fessure cercando di cogliere una qualche emozione nei suoi occhi.

"Questa sera Liam mi ha invitato ad una festa. Ha detto che porterá anche altri suoi amici e che io posso fare lo stesso. Ti va di venire? Anzi no, tu questa sera verrai con me"

Assassin LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora