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Brian sentì quando Tim fece rientro a casa; i suoi passi erano come raddoppiati e non c'era solo una voce che parlava e rideva. Stava sicuramente con qualche ragazza di turno e ciò lo fece sospirare. La sua sete sconosciuta di sesso e violenza non si sarebbe mai colmata così tanto facilmente. Rimase in ascolto delle loro mosse, cercando di capire più o meno cosa stavano facendo dal solo rumore di passi e suoni ovattati che gli giungevano all'orecchio. Tim credeva che Brian, nel frattempo, si fosse addormentato e quindi non gli importava di fare troppo o poco rumore. La prima cosa che fece, fu portare in cantina la ragazza che stava con sé . Di solito era quello il luogo dove portava le sue vittime prima di ucciderle. La cantina era un luogo improbabile e alla maggior parte di loro non piaceva, perché era molto sporco , ma ad altre stava bene così l'importante -per loro- era farsi Tim. Brian, uscendo dalla propria stanza, invece scese lentamente le scale aggrappandosi al corrimano per non scivolare giù dalle scale e disturbare il lavoro dell'altro. Gli era molto difficile orientarsi al buio, quando sulla testa non aveva il suo passamontagna nero. Si diresse in cucina, proprio nel momento in cui Tim si chiuse nella cantina. Per fortuna che non lo aveva sentito arrivare. Andò a rovistare nel frigo, sentendo la gola e la bocca improvvisamente secche e bevve pochi sorsi per darsi una rinfrescata con dell'acqua.
Rimise la bottiglia d'acqua nel frigo e, prendendo poi un barattolo di nutella dallo stipite in alto della cucina e un cucchiaio in uno dei cassetti in basso che conteneva le stoviglie, si andò a sedere vicino al tavolo.
Prese una cucchiaiata abbondante dal barattolo e la infilò tutta nella bocca, chiudendo gli occhi e pensando ad altro che non fossero gemiti che stavano provenendo dalla cantina.
I suoi erano ovattati a causa della porta che faceva da ostacolo,ma chiaramente si sentivano le urla di piacere della ragazza che implorava di volere di più.
Il ragazzo seduto vicino al tavolo chiuse gli occhi, facendo un lungo sospiro, e si passo due dita sugli occhi.
Tanto di lì a poco sarebbe morta quella ragazza e quelli erano i suoi ultimi istanti di vita.
Li aveva sprecati bene, come tutte le altre vittime di Tim d'altronde.
I vari grugniti e gemiti da parte di Tim, smisero dopo qualche ora, quando cacciò un gemito più forte del solito.
L'amplesso era finito prima del previsto; si solito durava di più.

Con un sospiro stanco ,si accucciò con la testa sul tavolo e guardò davanti a sé; la ragazza urlò, ma quella volta non furono urla di eccitazione.
Erano urla strazianti, imploranti.
Chiuse per un attimo gli occhi e li aprì poco dopo, trovandosi Tim nella stanza, intento a lavarsi le mani.
《Da quanto sei qui ?》
Domandò il corvino girato di spalle, mentre si asciugò le mani vicino a uno strofinaccio.
《Da quando sei entrato in cantina.》 Mugugnò il ragazzo, guardando fuori dalla finestra.
Il sole stava quasi sorgendo e lui aveva dormito poco e nulla.
Sbuffò appena, mentre sentì Tim ridacchiare.
Non era una risata di felicità, ma era una risata amara.
Si andò a sedere di fronte a lui e appoggiò la testa sulle mani.
《Sei per caso geloso, Brian ?》
Il ragazzo subito scattò dritto e giròlo sguardo dall'altra parte. 《Ma cosa dici ,Tim ?!?》
Il più grande fece per parlare ma girò la testa verso la finestra, sentendo un rumore al di fuori.
Dall'altra parte della strada, infatti, c'era un camion, come quello dei traslochi. Delle persone con delle tute erano scese per aprire il portellone sul retro. Tim si alzò dalla sedia e si avvicinò alla finestra.
Osservò i minimi particolari, curioso di chi fosse il soggetto che aveva acquistato quella casa in vendita.
Un piccola macchina blu giunse sul luogo e da questa scese una ragazza con capelli lunghi e mossi, di un rosso acceso.
Tim la osservò a lungo, soffermandosi particolarmente su quegli shorts di jeans che le mettevano in risalto il sedere e la maglia bianca scollata sul seno.

Il ragazzo si morse il labbro, affondando i denti nella carne:《lei sarà mia.》 Sussurrò, chiudendo le persiane della finestra.

Spazioautrice
Lo so. Sono in ritardissimo e mo dispiace così tanto ma spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo più lungo del solito.
Se riscontrate errori vi prego di segnalarli :3

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