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Il corvino gettò le cinque pagine sotto un albero, mentre sbuffò l'ennesima nuvoletta di fumo grigio accostandosi con una spalla al tronco.
Il paesaggio, davanti ai suoi occhi, si presentava tutto buio e illuminato solo dai flebili raggi lunari.
Il cielo,invece, era costellato di tanti puntini luminosi e la luna sembrava così grande vista da quel punto dove si trovava.
Il rumore dei grilli era così rilassante per le sue orecchie e per questo chiuse gli occhi per qualche attimo;era solo.
In quel momento sarebbe potuto scappare via da tutto quello.
Dallo stato di sottomissione in cui si trovava e da quelle stupide leggi che doveva affrontare tutto il giorno con il suo essere proxy.
Non ebbe nemmeno il tempo di formulare il primo pensiero, che le sue gambe si mossero da sole pregustando il sapore della libertà.
Il vento gli sferzava tra i capelli mentre si tolse la maschera, cominciando a correre più veloce.
La sua corsa, però, subito si fermò. O meglio, subito fu fermata da grossi grovigli neri che gli si erano attaccati alle caviglie.
Il ragazzo subito sbiancò alla vista dei tentacoli i quali appartenevano all'uomo con lo smoking.

《Cazzo!》
imprecò, cadendo a terra e sbattendo i pugni sul suolo.
Venne trascinato sul terreno a grande velocità.
Sentiva il terriccio graffiargli la faccia e lui dovette trattenere le urla di dolore per non dare soddisfazione all'essere.
Poi, quando si ritrovò faccia e faccia con la possente figura, sbiancò del tutto e il suo labbro iniziò a tremare.
Nella sua testa, un rumore di statico lo fece cadere nuovamente nulla ginocchia,mentre la presa dei tentacoli sulle sue caviglie si sciolse.
Quel rumore martellante gli stava facendo scoppiare,la testa lui urlò così tanto forte che i corvi, appollaiati sugli alberi con tranquillità, volarono via con uno scatto.
Un rivolo di sangue scese dal suo naso, percorse tutta la linea della sua bocca e sparì tra l'erba della foresta.
Strizzò gli occhi, continuando a urlare e implorare quel senza viso, aspettando che la finisse.
Poi il rumore di statico cessò.
Lui respirò con affanno, alterando gli ansiti a colpi di tosse, guardando solo il terreno sotto di lui. Le gambe erano ancora ancorate sul suolo.
Tossì, alzando appena gli occhi verso la figura e guardandola con odio.
Ciuffi di capelli corvini,impregnati di sudore,gli ricadevano davanti agli occhi scuri.
Prima di sparire, l'uomo gli trapassò lo stomaco con un tentacolo.
Un urlo secco uscì dalle labbra del giovane e i suoi occhi si dilatarono il più possibile.
Non gli aveva trafitto gli organi vitali per il semplice motivo che gli serviva ancora.
La vista gli si fece appannata, mentre sentiva tutto lo stomaco bruciare, la carne viva cadere a pezzi sul terreno e il sangue scorrere e impregnare suoi vestiti.
Tossì sangue sul sangue, poi l'entità lo lanciò via,contro un albero, con un gesto del tentacolo e fu li che perse coscienza.

[...]

Sentiva gli occhi pesanti; non riusciva ad aprirli e sembrò di fare uno sforzo esagerato per spalancarli.
All'inizio, la sua vista era appannata ma a malapena riusciva a distinguere la stanza in cui stava e il cappuccio di Hoodie dalla quale non riusciva mai a staccarsi.
La presenza della luce facilitava il tutto e gli faceva anche riconoscere il luogo nella quale stava.
Tim,dopo aver sbattuto un paio di volte le palpebre si tirò su a sedere, iniziando a vedere meglio per potersi guardare attentamente intorno.
Brian era li,per poterlo sostenere nel caso fosse caduto di nuovo.
Gli voleva molto bene, era suo amico e sempre sarebbe intervenuto se magari si fosse fatto male.

《cos'è successo ?》
Biascicò il corvino,ancora in preda al sonno mentre si portò una mano sul viso per coprirlo da quei raggi solari che prepotenti entravano nella stanza.
Portò le mani sulle tempie, gli doleva la testa come non mai. Come se Slender fosse ancora lì per torturarlo ancora, e ancora.

《Sei provato a scappare e...》
Iniziò a rispondere l'incappucciato.

《E ovviamente Slender se n'è accorto...》 proseguì Tim con un sospiro, mentre si passò una mano fra i capelli e guardò Brian, il quale acconsentì solo conun cenno del capo.

《Ti ho trovato io. Eri ferito all'addome e Ann ti ha dovuto imbottire di antidolorifici, per non farti provare quel dire lancinante.》

Tim alzò appena la maglietta per controllare più o meno a che punto stava la ferita, ma rimase confuso quando non vide nulla《uh?》

Hoodie riprese a parlare《Eri ridotto uno straccio quindi, all'insaputa dell'operatore, abbiamo fatto appello a suo fratello Splendorman e lui ti ha curato del tutto la ferita.》
Si grattò la nuca e volse lo sguardo altrove, rimanendo per alcuni istanti in silenzio.

《Perché lo avevi fatto sapendo che c'erano gravi conseguenze ?》
Il tono di voce era cambiato e Tim rimase un attimo interdetto.

Scrollò le spalle:《la risposta la sai meglio di me.》 Borbotta, facendo per prendere il pacchetto di sigarette ma venne prontamente fermato dalle parole che l'amico disse prima di uscire dalla stanza.

《Sai che non c'è nessuna via di scampo,da quest'inferno. Bisogna adattarsi a quello che ora è il nostro destino. Non puoi scappare sempre da ciò che ti circonda e io di certo non voglio farti del male dicendoti che non potrai mai riuscirti a liberare dalle fottute catene che, entrambi , ci portiamo al piede da anni. È questo lo schifo di verità e noi non possiamo cambiare la realtà, non ci è permesso nemmeno di decidere ciò che vogliamo. Siamo killer, Tim, ed è questo che ci spetta.》

Love is a lie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora