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Tim, poggiando una mano sul cuscino del divano, si avvicinò a lei costringendola a indietreggiare quel poco da farla sbattere con la schiena contro il bracciolo del divano.
Le prese la sigaretta e se la infilò tra le labbra.

Lei si trovava in trappola.
Sentiva il cuore scalpitarle nel petto e credeva anche di essere arrossita sulle guance,dato che le sentiva fin troppo calde.

Una risata lieve proruppe dalle labbra del ragazzo, mentre scosse la testa guardandola. Lui era il predatore e lei la preda, in quel momento.
《sei l'unica a cui l'ho detto. Sei... speciale,Elettra. Noto qualcosa in te che non ho mai notato nelle altre ragazze.》
Più parlava e più si avvicinava, lui, a lei.

Poi,la rossa, con uno scatto, si alzò dal divano e raccolse le sue cose:《ora devo andare,è  davvero molto tardi.》

Tim la guardò, seduto sul divano:《 sicura di non voler restare per la notte ? Guarda se non riesci ad entrare in ca-》

Venne bloccato prontamente dalla ragazza la quale rispose:《troverò un modo. Dovrei fare alcune cose che domani devo lavorare.》
Si spostò una ciocca di capelli, poi gli sorrise appena:《sono stata davvero bene con te stasera,Tim 》

Lui scrollò le spalle,spegnendo la sigaretta:《mh. È  piaciuta anche a me, la serata.》

Lei sorrise un'ultima volta e poi si voltò verso la porta, dirigendosi a passi veloci in direzione di quella Ma venne prontamente bloccata da  una grossa e calda mano che si pose  sul suo fianco.
Si voltò, trovandosi proprio di fronte al corvino e alzò il viso, aggrottando la fronte.

《Ti serve qualcos'altro? 》
Mormorò con fare interrogativo e cercò comunque di scrollarsi dalla presa dell'uomo che a quanto pare non aveva intenzione di sciogliere.

《Sì.  Tu. 》mormorò, avvicinandosi a lei, facendola indietreggiare ancora una volta. La ragazza gli pose le mani sul petto, cercando di allontanarlo ancora una volta.

《No. Tim》
Mormorò, strizzando gli occhi e spostando la testa di lato,continuando a fare pressione con le mani per tenerlo più lontano possibile da lei.

Lui continuò ad avvicinarsi, fino a sbatterla con la schiena contro la porta in legno.
I cardini di essa vibrarono e lei mugolò dal dolore ,inarcando la schiena all'indietro.
Buttò la testa contro la porta e cacciò un urlo quando percepì i denti di lui quasi lacerarle la pelle del collo. Una lacrima invisibile le uscì dagli occhi.
Spinse con tutta la forza che aveva il corpo di lui,facendolo allontanare e facendolo sbattere contro il muro della parete opposta.

Ancora con le mani tremanti e le gambe sembravano quasi volessero cedere, si appoggiò una mano sul collo.

Brian, uscito dalla sua stanza, osservò la scena in cima alla rampa di scale. Sapeva quanto Tim odiava essere disturbato quando stava in quella sua fase.
Il biondo lanciò un'occhiata prima alla ragazza e poi a lui, ancora ancorato vicino al muro.
Lei, senza dire nessuna parola, si girò è uscì dalla casa.

《Slender ha bisogno di noi 》
Mormorò Brian,guardando ancora Tim, il quale -lanciando uno sguardo all'amico- annuì e poi spostò lo sguardo sull'erezione in mezzo alle cosce, standosene in silenzio.

《Hai bisogno di una mano ?》
Proseguì con il domandare,mentre prese il passamontagna dalla tasca.
Il corvino non rispose; si accese una sigaretta, prese la sua maschera e uscì anche lui di casa.

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