14

185 14 2
                                    

Come era  possibile che quella puttana sapesse che lui era un assassino ?
Aveva accennato a dei colleghi.  La guardò truce e la tirò su per i capelli, ignorando le sue urla.
《Chi sei ?》
Sibilò  assottigliando gli occhi in due fessure e lei, con un mezzo sorriso stampato sul volto, rimase in silenzio.
《Chi sei !??》questa volta, Tim, lo urlò mentre la sbatté  con la schiena contro il muro.
La rossa gemette, cercando di sfilarsi il coltello dalla mano ma era bloccata dal braccio del corvino:《sono un agente dell'FBI.  Mi chiamo Donna Myers e tu sei nei fottuti guai fino al collo.》

Tim non ci vide più dalla rabbia e per questo le tirò un pugno sul viso, facendole sputare del sangue.
《Come hai capito che ero io l'assassino di quelle vittime?》
《Facile- rispose lei, sputando altro sangue.- tu avevi atteggiamenti sospetti e poi ti ho visto, una sera, da dietro la finestra quando hai parcheggiato la macchina nel tuo vialetto e sei sceso con una maschera sul viso insieme al tuo amico. Poi era da tempo che, sui telegiornali, si parlava di un killer che si faceva chiamare "Masky". Ho fatto due più due e mi sono data la risposta.》

Lui ringhiò e la gettò nuovamente sul suolo, riprendendo il coltello gettato da lei in precedenza e infilzandolo  nell'altra mano, quella libera. La rossa urlò,quasi sfinita. Non vedeva l'ora che quella tortura finisse e i suoi colleghi arrivassero il più presto possibile. Il corvino le tirò un calcio sul viso, facendola volare contro l'anta di un armadietto della cucina, il quale si fracassò  di poco provocando solo una piccola crepa nel legno. Tossì un paio di volte, scrollando le mani come se non se le sentisse più. Il dolore che quelle ferite le provocavano era allucinante.
Alzò il viso verso lui.

La vista era offuscata, non riusciva a tirarsi su e sentiva che aveva perso troppo sangue.
Lentamente , Tim si piegò alla sua altezza e la strattonò  per i capelli, costringendola a guardarlo in viso. Donna fece un'espressione non identificata;una smorfia di dolore.  Non riusciva nemmeno più ad urlare.
Una lacrima le solcò  invisibile il viso,puntando lo sguardo verso di lui  e  guardandolo con odio.
《Allora-iniziò con il dire l'uomo- facciamo un patto.》
《Non farò un patto con il diavolo in persona.》 Ringhiò lei a denti stretti,mentre del sangue le colava dal labbro spaccato.

Tim la strattonò nuovamente per i capelli,ignorando bellamente il suo commento:《se ti fai scopare,io non ti ammazzo.》
Ringhiò di rimando sulle sue labbra,ricevendo solo uno sputo di saliva e sangue sul viso.
《fottiti.》
Sibilò la rossa.
Storse le labbra,lui, si pulì  il viso e strattonò violentemente il coltello fuori dalla sua ferita.
Lei urlò ancora, ma smise quando la lama dello stesso le trapassò  il cuore.

《Avresti dovuto accettare.》mormorò il killer, incominciando a svestire il cadavere.
Lo violò,  godendo della morte della ragazza. Finalmente,quel corpo che bramava da così tanto tempo era finalmente suo.

Spazioautrice
No. Non ho nessun problema mentale se ve lo state chiedendo. Sì, sono molto cattiva e rip spero vi sia piaciuto questo capitolo

Love is a lie Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora