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Passarono alcuni mesi, nessuno si era accorto che Tim fosse l'assassino di Donna Mayers e il caso ormai lo avevano archiviato già da tempo. Sui telegiornali e giornali ormai non se ne parlava quasi più. I poliziotti e l'FBI erano proprio degli stupidi;non se n'erano nemmeno accorti che l'assassino della donna si trovasse proprio a qualche metro di distanza dalla sua casa. Che stupidi incompetenti.
Lei era morta così, senza nemmeno un riconoscimento o altro. Le avevano fatto un funerale umile, dove poche persone erano presenti,anche Tim si era fatto coraggio ed era entrato in una chiesa.
La prima cosa che aveva notato era stata una bara di mogano scuro al centro della sala,di fronte all'altare dove il prete stava recitando la messa per i defunti.
Le persone presenti quel giorno si potevano contare sulle dita di una mano. Una coppia anziana vestita in nero si trovava proprio sulla prima panca. Lei appoggiata alla spalla del marito con un fazzoletto  posto sul viso;entrambi stavano singhiozzando in modo rumoroso.
Forse erano i genitori della ragazza; aveva dedotto il castano,spostando altrove lo sguardo.
Poi vi era un ragazzo con le mani strette e la testa calata, triste anche lui.

Più in là, c'era un'altra coppia, più giovane. Lei bionda, dal seno prosperoso e messo in risalto dal completino nero e attillato con le spalline. In testa aveva un cappello con il velo che le andava a coprire il viso. Intanto stringeva a se un bambino che dimostrava cinque anni. Il marito,invece, guardava la scena con diffidenza; quasi come se non gliene fregasse più di tanto.
Ma nemmeno a lui fregava e perché si trovava li ?
Scosse la testa, facendo dietrofront  e uscendo da quella chiesa. Poi si accese una sigaretta,una volta fuori,e si passò una mano fra i capelli corvini.

Odiava le chiese.
Gli ambienti del genere lo opprimevano. 
Salì in auto e si diresse verso casa sua.  Quando parcheggiò ed entrò nell'abitazione, trovò  Brian come al solito seduto sul divano. L'espressione che indossava era di palpabile tensione, anche se il suo corpo sembrava tranquillo.
《È successo qualcosa ?》 Borbottò il corvino,prendendo posto vicino a lui e accendendosi un altra sigaretta. Aveva perso il conto di quante se n'era fumate in quella giornata.
L'amico alzò il viso verso di lui e rispose:《stanotte dobbiamo andare dall'operatore che deve dirci un paio di cose.》
Mormorò in tono preoccupato.
Tim alzò un sopracciglio, non facendo troppo caso al tono usato dall'altro e scrollò le spalle.
《Va bene.》 Sospirò  fuori il fumo,  alzandosi poi dalla sua postazione.

Arrivò sera, più silenziosa che mai. I due, come da rituale,si inoltrarono  nella foresta.  A quell'ora nessuno si trovava in giro. Sul viso avevano le maschere che di solito portavano; quella bianca con tratti femminili per Tim e il passamontagna nero con sopra disegnato uno smile triste per Brian.

Spazioautrice
Ciao!
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo :D
A dire la verità doveva essere questo l'ultimo ma poi veniva troppo lungo
Poi volevo chiedervi ma a voi mica appare questo capitolo

Perché io non l'ho né scritto né  tantomeno  pubblicato.
Ho provato a cancellarlo ma rimane sempre .
Se qualcuno ha lo stesso problema mica può dirmi come posso risolverlo?

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