Love is a lie

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《Oh, gentile come sempre,Tim!》 Esclamò la vicina anziana del corvino,dopo che questa lo andò ad aprire e si trovò davanti un Tim  con un  pasticcio di carne tra le mani.
Quest'ultimo fece un  sorriso tirato e sporse il piatto verso la direzione dell'anziana  signora dal sorriso gentile.

《È  sempre un piacere da parte mia portare queste delizie per il vostro palato.》
Sussurrò lui, continuando ad avere quel sorriso stampato sul viso.
Falso, come lui d'altronde.

《Mio marito Hans ne va matto.》
Disse lei accarezzando il braccio a un uomo della stessa età-più o meno-che si trovava al suo fianco. L'uomo in questione aveva pochi capelli,bianchi sui lati e  indossava anche un paio di occhiali da vista legati da una cordicella rossa.

《Cara, credo già lo sappia.》
Sussurrò l'uomo, stringendo a se la donna.

Tim ridacchiò silenziosamente mentre annuì quasi in modo impercettibile:《già. Ha ragione vostro marito.》
L'altra sospirò. 
Da quello che sapeva,lei aveva leggeri cennidi Alzheimer.  Il marito l'aiutava e la sosteneva in praticamente tutto quello che facevano insieme.

《Oh.》 Esclamò la vecchia signora,poi un sorriso si stampó sul suo viso:《mi dispiace. Ma l'età si fa sentire.》

《Beh. Signora. Vi portate più giovane dell'età che avete.》
Odiava moltissimo fare il leccaculo. 
Poi diede una veloce occhiata all'orologio che portava sul polso:《si è fatto tardi. Ho delle cose da sbrigare.》pian piano si allontanò  dalla soglia della porta,mentre salutò  l'anziana coppia con un cenno del capo e un altro della mano.

《Stai attento. Si dice in giro che nei paraggi ci sia un pericoloso serial killer che si aggira per la città.》
Disse l'altro ,mentre si apprestava a chiudere la porta con una mano tirandosi a se la moglie che nel frattempo aveva tra le mani il pasticcio.

《Sarà fatto.》rispose Tim scomparendo verso la sua casa.

A notte inoltrata,verso l'orario di cena,il corvino, con le mani nelle tasche e la sua solita sigaretta tra le labbra, si apprestava a raggiungere un'altra casa del vicinato.
La casa di Elettra distava pochi passi dalla sua e fu così che si ritrovò sulla soglia della porta intento a bussare.

La rossa aprì la porta con un sorriso smagliante ma , quando si accorse chi aveva davanti, fece una faccia strana.

《Sorpresa ?》
Domandò Tim, alzando un sopracciglio, allontanando la sigaretta dalle labbra per sbuffare fuori una nuvoletta di fumo grigia.

Lei mosse la mano velocemente per far affievolire il fumo e storse il naso:《abbastanza. Stavo cucinando.》

《Vuoi una mano? Sono abbastanza bravo in cucina.》
Lei non rispose,anzi...si girò e andò verso quella che sembrava una cucina.
Tim non farò, interpretando il silenzio della ragazza come un invito a entrare all'interno.

La seguì,quindi, guardandosi attentamente intorno. L'entrata era composta da semplici pareti color panna,vi era un alto e piccolo tavolino in legno con sopra uno specchio e  alle pareti vari quadri che rappresentavano un po' di tutto. Sul fondo dello stretto corridoio  vi era una porta di legno ,dove scomparì  anche la rossa.

Il ragazzo,senza farsi troppi problemi, la  seguì nella stanza,ossia la cucina e la guardò,mentre se ne stava di spalle.
La cucina era moderna, dalle pareti bianche e i mobili neri, il pavimento aveva  -invece- dei movimenti a scacchi.

Tim si leccò  le labbra e si avvicinò a lei cautamente.
Si sarebbe divertito.

Spazioautrice
Come va ?
Spero vi sia piacendo questa storia ! Ditemi cosa potrei cambiare o se vi piace così