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La rossa sussultò. Si era ritrovata in una trappola così grande anche per una come lei.  Non sapeva come uscirne fuori. Non sapeva come far uscire di casa quel pazzo psicopatico davanti a lei che la stava minacciando con il coltello. Doveva reagire se non voleva morire.
Girò la testa di lato, socchiudendo un occhio per non guardarlo in faccia:《non uccidermi.》 Strinse appena i pugni e poi girò lo sguardo lucido verso di lui.
Il corvino dovette deglutire un paio di volte;quel volto lo stava facendo impazzire più di qualsiasi altra ragazza avesse visto in vita sua. 《Dio.》

Prese la ragazza per una spalla, mentre con l'altra mano teneva sempre ben stretto il manico del coltello, e la sbatté  contro il muro:《smettila di guardarmi in quel modo.》 Sibilò sulle labbra di lei.
La rossa sentì il suo profumo che si scontrava con le proprie narici. Non era così male: un odore di tabacco e colonia. Era forte e anche molto piacevole.
《Sennò?-sibilò  lei, recuperando parte della sua sfacciataggine.-mi uccidi ?》chiese , puntando di conseguenza il coltello sul suo petto. Erano pari; l'uno puntava un'arma all'altra. Non potevano opporsi e si limitavano a guardarsi negli occhi con aria di sfida.

Lui premette il coltello sulla sua pancia:《non avrei paura di farlo. Se io non posso averti allora nessuno può farlo.》 Disse in modo lento e scandito, con la mano libera vagò  verso il basso e infilò  una mano nelle mutande della ragazza. Lei si inarcò, scalciando con foga. Venne bloccata dal corpo di lui, che la premette maggiormente contro il muro liscio e freddo.  Non voleva. Urlò, ma l'altro continuò nel suo operato, profanando la sua intimità con le dita.
La ragazza pianse, pregandolo di smetterla,ma a lui non fece nessun effetto.  La guardò, impassibile ,mentre muoveva le dita velocemente.

Lei gemette,inarcandosi e facendo varie smorfie al percepire le labbra di lui sul suo collo. Quelle che avide scivolavano, macchiando di peccati la sua pelle.
Quindi,approfitto di quell' attimo di distrazione   da parte sua per potergli impiantare il coltello nella spalla.
Il corvino si allontanò di scatto,urlando con il viso contratto da varie smorfie di dolore e lasciando cadere il suo coltello con la quale la stava minacciando :《stupida puttana! Te ne pentirai di ciò che hai fatto.》Portò una mano sul manico,guardandola: aveva le guance rosse dalle tante lacrime che le stavano bagnando la pelle, il respiro affannato e i capelli in subbuglio.

Lei si sistemò,  passandosi una mano fra i capelli. Assunse un'aria seria,mentre si avvicinò a lui per affondare di più con il coltello nella spalla,ricevendo solo urla di dolore da parte sua.《so cos'hai fatto,masky.  Tutti i crimini che hai compiuto. Sei in arresto. Ti sei messo contro la persona sbagliata. I miei collegi stanno venendo qui per arrestarti. 》
Sul viso del corvino si dipinse un'espressione sbalordita. Com'era possibile?
La spinse a terra e tirò fuori il coltello con un ringhio , riuscendo a bloccarla con lo stesso al pavimento a  una mano.
《Non me ne fotte un cazzo.》aggiunse con un ringhio, stando faccia e faccia con lei.

Spero vi stia piacendo!
Comunque tra pochi capitoli finirà.  Non saprei dirvi con certezza, ma questa storia non supererà i 20 capitoli.
Buon ferragosto a tutti !

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