Weakness. [Newtmas]

Capitolo 8.

Io e Gally eravamo entrati da poco nella pizzeria e ancora Newt non mi aveva visto.
Stava ridendo con quel cretino e la cosa mi dava parecchio fastidio.
Io amavo vederlo sorridere, ma solo se lo faceva con me.
Vederlo con un altro mi ha spezzato il cuore.

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Diciamo che la serata procedeva bene, Matt era molto simpatico.
E carino.
Ma mai quanto Thomas.

-Sai Newt, mi interessi molto...- disse prendendo all'improvviso la mia mano.

-Ehm, io...- non feci in tempo a finire la frase che sentii una voce interrompermi.

La sua voce.

Thomas era lì, alzato davanti a noi, leggermente rosso in viso e con Gally accanto.

-Ma ciao, che coincidenza...- disse facendo un sorriso da maniaco.

-Ciao Thomas, che ci fai qui?- chiesi arrossendo.

-Io e Gally eravamo in giro e abbiamo deciso di mangiare una pizza.-

-Oh.
Lui è Matt.
Matt, lui è Thomas.-

-Piacere.- disse Matt porgendogli la mano.

-Si ciao.- rispose Thomas senza prendere la sua mano.

-Credo che sia il momento di andare, Thomas.- disse Gally prendendolo per la spalla.

-Oh, si.
Beh divertitevi.- disse Thomas guardando malissimo Matt.

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Gally ha rovinato tutto.
Ero andato a parlare con loro perché non potevo vedere quel Matt prendere la mano a Newt.

-Perchè lo hai fatto?- chiesi una volta seduti in un tavolo lontano da loro.

-Perchè si capiva.-

-Cosa?-

-Che sei gay, che ami Newt e che eri geloso.-

-MA SEI IMPAZZITO?- sbottai arrossendo.

-Senti, si vede che lo ami.-

-Gally.-

-Non lo dirò a nessuno, tranquillo amico.-

Sospirai.

-Ma posso farti una domanda?- chiese ancora.

-Dimmi.-

-Perchè non glielo dici?-

-Lo metterei nei guai, con Lukas intendo.-

Gally sapeva tutto di Lukas, era l'unico a sapere della sua esistenza e della sua relazione con mia madre.

-Potreste stare insieme in segreto.-

-Lukas scopre tutto, sa tutto.-

Lukas ha molti amici, poco di buono, che sotto comando farebbero di tutto, indagherebbero e scoprirebbero tutto.
E non deve scoprire che sono gay.
Ha un odio disumano per questo orientamento sessuale.
Una volta ci raccontò come aveva legato e bastonato un ragazzo sotto pagamento, perché era gay, di come aveva picchiato il suo fidanzato.
E la cosa peggiore è che mia madre la pensa esattamente come lui.
Ha sempre detto che gli omosessuali e tutti gli orientamenti che non siano "etero" sono scherzi della natura.
L'unico scherzo della natura qui è quell'uomo che ha accanto.
Non deve succedere niente a Newt, non me lo perdonerei mai.

-Allora... spiegagli.- disse allargando le mani.

-Di che parli?-

-Digli che lo ami, ma spiegagli che non potete stare insieme.-

-Ma scherzi?
Nono potrebbe fare qualche cavolata..-

-Senti, fa come vuoi.
Ma non ti lamentare.- disse iniziando a mangiare la pizza arrivata poco prima.

La sera passò in fretta, li osservai in silenzio e non successe più nulla di grave.
Anche se era già abbastanza grave il fatto che Newt fosse con quel Matt.

Alla fine della serata, Gally mi accompagnò a casa e finalmente mi ritrovai nel mio letto.

Io.
Solo.
Senza nessun pensiero per la testa.
Tranne lui.
Newt era un punto fisso per me.
I suoi occhi, grandi e penetranti.
Le sue labbra sottili.
I suoi capelli perfettamente ordinati.
Il suo fisico magrolino.
Il suo sorriso.
Ogni volta che sorride il cuore mi si ferma.

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Non ho passato per niente una bella serata.
Ero confuso.
Matt era un ragazzo fantastico.
Ma non era Thomas.
Nessuno era Thomas.
Lui era speciale.
Oltre ad essere il mio desiderio più grande, è anche l'unica persona che mi ha aiutato quando avevo bisogno.
Mi ha difeso con Greg.
E se non fosse stato per lui sarebbe finita molto male.
Poi quel bacio.
Non so se ho fatto bene a baciarlo, dato che mi ha urlato addosso.
Perché si è comportato così dopo quel giorno?
Perché era così nervoso?
In quel momento la mia mente era un tutt'uno di domande, senza risposte.
A dissuadermi dai miei pensieri è lo squillo del telefono, appoggiato sul comodino.
Mi alzo in piedi di scatto quando sento la voce del dottore di mia madre.

-Salve, Newt.-

-Salve dottore, che succede?- chiesi con voce spezzata.

-Volevo informarla sulle condizioni di sua madre.-

-Che le succede? Stamattina stava bene.-

-Ecco, poche ore fa abbiamo fatto uno dei nostri soliti esami e abbiamo notato che il tumore di sua madre è aumentato e peggiorato.-

-Cosa? Ma aveva detto che sarebbe sopravvissuta.- dico inarcando un sopracciglio.

-Si, stava bene.
Eravamo certi, ma a quanto pare la situazione è peggiorata.
Ci dispiace tanto Newt.-

Non piansi, non urlai, non feci nessuna smorfia e non pronunciai parola.

-Quanto le manca?- chiesi guardando fisso la finestra davanti a me.

-5 mesi.-

Dopo questa informazione staccai il telefono.
Non feci altro che guardare la finestra, ancora impassibile.
Vedevo tutte quelle strade, gli alberi, i negozi e le famiglie felici che camminavano.
E pensavo che non sarei più potuto stare con mia mamma.
Mi girai verso la porta di camera mia, presi il giubbotto e uscii di casa.
Iniziai a camminare.
Camminai fino a una casa grande e molto accogliente.
Nel giardino c'erano dei nanetti, l'erbetta era molto curata, così come le piante e i fiori.
C'era pure una porta, che portava al retro della casa e riuscivo a vedere tanti gommoni, quindi pensai che c'era pure la piscina.
Il buio della notte rendeva tutto molto inquietante, ma in quel momento non mi interessava nulla.
Mi avvicinai alla porta di casa, vidi il numero del palazzo attaccato al muro: 108.
Suonai il campanello.
Aperta la porta, vidi l'unica persona che volevo vedere in quel momento.
Il mio cuore iniziò a battere forte, le gambe iniziarono a tremare e gli occhi a bagnarsi.

-Thomas...- non riuscii a finire la frase che scoppiai a piangere. -Posso entrare?- chiesi in seguito.

Thomas mi guardava con aria preoccupata, stupita.

-Certo, entra.- disse velocemente facendomi spazio.

Punto 1: scusate davvero se non aggiorno da tanto, ma non sono stata bene e inoltre sono partita per il Veneto.
Punto 2: spero che il capitolo vi piaccia.
Come state?
Io credo di stare bene, sono felice.